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Gomorra 4×10 – Episodio 10TEMPO DI LETTURA 4 min

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Gomorra 4x10 - Episodio 10“La prossima sarà una guerra longa e faticosa. E un omo che ha tenuto ‘o coraggio de magnase ‘o core de nemico dentro u ‘carcere è un omo pronto a tutto. E a me me serve ‘na persona ‘acosì per vincere sta guerra.”

Il ritorno di Gennaro Savastano, preannunciato dalla mancata operazione alla cicatrice e al tatuaggio sul petto, scuote i già precari equilibri di potere di Secondigliano. Le fazioni precedentemente avverse si spacchettano ulteriormente, le congiure ed i volta faccia (anche famigliari) iniziano ad avvenire.
Sangue Blu, dopo aver perso Forcella, si ritrova a non avere più un gruppo sul quale poter fare affidamento. La sua figura, taciturna ma implacabile, può però contare su un elemento per lui (così come lo era per Valerio) imprescindibile: la famiglia. La sua famiglia. I pochi compagni fidati che sono stati inglobati dai Capaccio sono pronti all’ennesima prova di fiducia nei confronti di un leader poco accorto, irruento e spesso poco saggio nel riporre fiducia in una determinata persona.
Patrizia, inizialmente collocatasi lontana dalle diatribe dei clan che facevano parte dell’alleanza, riesce finalmente a ragionare con lucidità: era impensabile che i problemi tra Capaccio e Sangue Blu potessero concludersi in maniera “pacifica” e soprattutto senza intaccare una leadership da sempre questionata da tutti e proprio per questo mai veramente salda nelle sue mani. L’imposizione di Gennaro affinché fosse proprio Patrizia la “custode” di questa alleanza ha si calmato le acque inizialmente, ma nel silenzio dei propri covi, ogni gruppo meditava vendetta e sangue nei confronti degli altri. Una situazione insanabile soprattutto perché le persone coinvolte (fatta esclusione per i Levante che da un certo punto di vista rappresentano una appendice dei Savastano e quindi anch’essi coinvolti) nei fatti antecedenti, ossia quelli che hanno fatto sì che questo caos iniziasse a dilagare.
Ed è da questo fatto che Gennaro decide di ripartire: un equilibrio deve essere ritrovato. E bisogna farlo da una persona esterna, da (in politica probabilmente verrebbe così inquadrato) un governo tecnico. Ecco quindi che viene per la prima volta nominato (senza apparire, elemento che aumenta ulteriormente la speranza in un colpo di scena) ‘O Maestrale, una figura ignota al pubblico e che rappresenta la carta di Gennaro per risolvere l’intera problematica di Secondigliano. La sua decisione, quindi, parrebbe quella di evitare lo scontro diretto con i Levante (non appoggiando Patrizia), ma allo stesso tempo non lasciando direttamente a loro il controllo: ‘O Maestrale ha sì l’appoggio di Gennaro, rientrato nel business, ma questo può bastare?

“Issa mo tiene due possibilità: o fa la femmina, o fa la comandante. Vojo sapè tu che vu’ fa. Se ti vu’ crescere na creatura o vu’ piagne na mugliera.”

C’è da tenere in considerazione che Sangue Blu e Patrizia hanno tentato (e fallito miseramente) un attacco frontale ai Levante: tutte e tre le teste (Don Gerlando ed i due fratelli di Michelangelo) sono rimaste ben salde nonostante il poderoso dispiegamento di forze. Un attacco a tradimento da cui non si potrà più fare ritorno e che segna definitivamente una rottura tra Patrizia ed i Levante: un antagonismo reso evidente dalla prima visita della giovane a casa della famiglia di Mickey, assopito dal matrimonio, ma che ha trovato la sua strada (le vie di Napoli) per potersi risvegliare.
La pace che Gomorra aveva voluto creare portava in sé la certezza della sua non durabilità: se tutto fosse rimasto in perfetto equilibrio, senza colpi di scena o fazioni avverse, che serie sarebbe stata? Ma soprattutto, che fine avrebbe fatto quella venatura di realtà romanzata di cui questa serie può tranquillamente fregiarsi?
Tutto precipita e tutto torna nelle mani del personaggio che primo fra tutti aveva sperato di non dover fare ritorno per riportare la pace: Gennaro Savastano.
Gomorra ancora una volta dimostra come equilibri e cariche che sembrano (o vengono idealmente ritenute) durature non siano altro che parte di un unico processo, quello criminale, che continua a farla da padrone incontrastato della scena: vedere tutte le varie fasi dello spaccio, ciò da cui questa serie ha realmente iniziato a narrare la propria storia, ha portato alla mente in maniera inequivocabile la forte evoluzione che questa serie ha maturato nel corso di queste quattro stagioni.
Dallo spaccio al dettaglio, con tutto ciò che questo comportava, a quello all’ingrosso dove il pericolo più grande non sono più “le guardie”, bensì la persona che fino a pochi minuti prima ritenevi tuo alleato.

“Tengo la necessità di ripigliamm’ tutt’ chell che è ‘o mio.”

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il ritorno di Gennaro
  • L’attentato ai Levante da parte di Patrizia, Michele e Enzo
  • I Levante sopravvivono
  • Le scene dell’attacco coordinato
  • La scena del ritrovo di Gennaro con i suoi e la seguente camminata con alle spalle la scritta evocativa “Risorgimento”
  • Accuratezza nella regia, come fatto già notare nella precedente recensione
  • ‘O Maestrale
  • Lo spaccio a Secondigliano: ritorno alle origini per Gomorra
  • Un aeroporto già naufragato…l’avete capita?

 

Con i Savastano tutto è iniziato e con i Savastano sembra tutto pronto a concludersi. Almeno per il momento.

 

Episodio 4×09 0.35 milioni – 1.6% rating
Episodio 4×10 0.35 milioni – 1.6% rating

 

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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