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Happy! 2×03 – Some Girls Need A Lot Of RepentingTEMPO DI LETTURA 3 min

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“Who the fuck’s Dayglo Doug?”

Così come Cristo verso il Calvario, anche Happy! si ritrova in difficoltà. Una difficoltà estrema che porta ad una inesorabile caduta.
L’inizio di questa seconda stagione aveva lasciato dietro di sé numerosi dubbi sia relativamente alla validità della trama, sia riguardo la decisione di proseguire il percorso iniziato a cavallo tra 2017 e 2018.
Come si appuntava nella scorsa recensione, la serie ha deciso di approfondire (a suo modo) un’altra festa forse non così sentita come il Natale in termini di engagement ma che rappresenta la celebrazione più importante per i cristiani. La Pasqua, quindi, si è ritrovata ad essere oggetto di una serie che, basandosi sul puro e semplice collegamento celebrativo (viene mantenuto lo schema che prevede una festa come fulcro narrativo), cerca di mantenere in piedi una trama orizzontale. Considerate le premesse era difficile attendersi un risultato diverso da quello che sta andando in onda: fatta esclusione per i consueti personaggi sopra le righe, la serie annaspa vistosamente. Non bastano le diatribe tra Happy e Nick, oppure il sempre cinico e ben presentato Smoothie per salvare la scena.
Non bastano, soprattutto, perché la serie cerca volutamente il trash e lo ottiene anche facilmente, ma non si tratta più del consueto trash che si era fatto apprezzare nella passata stagione, ma di una versione molto più scialba e di poco intrattenimento.

“You told Nick no killing, maiming, battery, bribes, blackmail, fraud, kidnapping, carjacking, or arson.”

Il tema action ricompare all’interno dell’episodio ma è notevolmente diluito da una corposa parte di ballata e cantata. Inutile dire come la coraggiosa accoppiata tra Happy! ed il genere musical sia completamente da rivedere e bocciare in toto, non tanto per la distanza di generi (una cosa che in altri episodi ha comunque funzionato), ma per il voluto ingigantimento di una parentesi che si poteva benissimo evitare e che risulta utile solo in un discorso in termini di puro minutaggio. Utile ovviamente solo per gli sceneggiatori visto e considerato che allo spettatore tocca sorbirsi una sequela di canti e balli (riadattati in stile Nick Sax) per svariati minuti.
Il proseguimento della storia tentenna, quindi, ed è volutamente rallentato. Un fattore che in altri termini potrebbe funzionare, se l’intrattenimento mantenesse un certo buon livello, ma che cade fragorosamente vista l’inutilità di determinate scene. Anzi, si potrebbe tranquillamente saltare a piè pari questo episodio e non si noterebbe alcuna differenza, probabilmente.
La domanda che risulta quindi naturale porsi di nuovo è: questa seconda stagione aveva davvero senso di esistere? Dopo tre episodi la domanda continua ad essere attuale. C’è da sperare che, episodio dopo episodio, vada scemando la sensazione che questo prodotto abbia ottenuto il rinnovo senza avere alle spalle una vera idea dalla quale partire per il proprio sviluppo. Una dimenticanza che potrebbe rovinare non solo la visione di questa stagione, ma anche il ricordo lasciato dalla precedente.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Di elementi positivi ce ne sono davvero pochi se non il maggiore approfondimento riservato ai personaggi secondari (Amanda in primis)
  • Nick e Happy
  • Smoothie, per quanto poco appaia in scena
  • “Sir, let go of Mr. Shine’s penis.”
  • Happy che diventa musical
  • Una storia che continua a non avere una direzione
  • Minuti sprecati per il nulla
  • Dopo tre episodi inizia a sentirsi una certa insofferenza durante la visione

 

Happy! sta calpestando e maltrattando quanto di buono aveva portato sui teleschermi durante la prima stagione. E sembrerebbe quasi non rendersene conto. A tappare un buco narrativo enorme (coincidente con la totale assenza di una storia a tutto tondo) non possono bastare approfondimenti e caratterizzazioni di personaggi secondari di dubbia utilità all’interno della storia.
Il prodotto di casa SyFy deve riprendersi ed anche alla svelta. La pena? L’oblio eterno ed il rischio di seguire le orme di Dexter: potrai fare tutte le stagioni ottime che vuoi, ma sbagliane una e sarai condannato per sempre.

 

Tallahassee 2×02 0.29 milioni – 0.1 rating
Some Girls Need A Lot Of Repenting 2×03 0.30 milioni – 0.1 rating

 

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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