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Barry 2×08 – Berkman>blockTEMPO DI LETTURA 5 min

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Barry 2x08 - Berkman>blockLa seconda stagione di Barry ha vissuto essenzialmente il dramma dei personaggi principali, incapaci e per certi versi impossibilitati a venire a patti coi propri sentimenti e soprattutto a superare i propri momenti difficili, tutto col fine ultimo di cambiare la propria natura. Un mix di paura, scelte errate e giudizi offuscati è stato sapientemente mescolato dal cucchiaio degli sceneggiatori e ha portato gli spettatori ad un’ultima puntata in cui, ancora una volta, proprio quando i personaggi sembravano sul punto di ottenere una piccola soddisfazione o ritrovare la propria strada, qualcosa li ha fermati.
Proprio la scrittura ha rinconciliato tutto quello che la serie s’era lasciata alle spalle in un eccellente ripercorrere di tutto il percorso in cui ogni dettaglio, dal più grande al più piccolo, è tornato a galla portando la narrativa ad essere una cosa sola con le tematiche. Proprio l’unione delle due parti mostra le capacità di Berg e Hader nel mettere in scena dei personaggi guidati dalle sensazioni positive e allo stesso tempo da quelle negative, così da catturare le contraddizioni interne e le sfortunate conseguenze che esse comportano.
Ed è proprio nelle parole di Bill Hader, ideatore e star dello show, che si possono riprendere alcuni tratti importanti di queste contraddizioni interne. Nel momento in cui Barry vive il suo momento difficile con Fuches, la rabbia che sente è reale ma allo stesso tempo combattuta dal fatto che Gene sta per finire in galera dopo un suo errore, un sentimento contrastante che gli scrittori sono bravi a rimarcare ancora una volta punzecchiando all’infinito la coscienza del protagonista che si ritrova per l’ennesima volta a fare i conti con l’io di cui ha più paura e che fa indiscutibilmente parte della sua identità.
Per capire più a fondo però è opportuno ripercorre le fasi, partendo dai problemi di Sally che nell’episodio vengono messi in mostra mediante una carica emotiva eccellente. Sarah Goldberg si prende carico, anche a livello attoriale, di una delle situazioni più difficili all’interno dello show andando ad esprimerla alla perfezione percorrendo le varie scene. Il suo flop sul palcoscenico non arriva in un modo convenzionale ma in una maniera più velata, l’eccessiva empatizzazione della situazione la porta ad uscire di scena devastata e imbarazzata dal fallimento che però il pubblico non le riconosce. Tutti apprezzano il momento, lo sbocciare di una donna che riesce a prendersi le proprie responsabilità, uscendo con coraggio dalle difficoltà. Performance che Sally non riconosce al proprio io, ma che la potrebbe portare al successo che ha sempre desiderato.
Il dialogo telefonico tra Barry e il figlio di Fuches è però con tutta probabilità la più emblematica scena di tutta la seconda tornata dello show. In questa occasione il protagonista cerca infatti conforto pronunciando la frase “Can you tell him that he’s going to be okay? And that he was right. I’m pretty sure that people can change.“, una fotografia di come in realtà sia difficile cambiare il proprio io. Pochi fotogrammi prima Barry ha piazzato delle prove false per scagionare il suo mentore da tutte le accuse e far cadere anche quelle a suo carico. La preoccupazione di essere una persona cattiva e violenta lo perseguita e l’idea di compiere sempre quell’ultimo folle e spietato gesto prima di mettere nel cassetto la vita precedente svanisce sempre di più, con le azioni che ormai hanno nettamente sovrastato le parole. Salvare la sua nuova vita nella testa di Barry equivale ad avere una seconda chance, ma ogni volta tutto finisce in un momento in cui la bolla di perfezione e buoni propositi scoppia.
In questo caso a farla scoppiare è il messaggio di Hank che indica a Barry la posizione di Fuches. La sete di vendetta a quel punto si impossessa di nuovo del personaggio che si lascia dietro una scia di sangue e devastazione senza però riuscire a catturare l’ex datore di lavoro. A questo punto scatta il vero punto focale della puntata, la scena di Mayrbek, esitante davanti a Barry, mostra il momento di empatia che manca al protagonista che non esita un minuto di fronte alla prospettiva di ficcargli un proiettile in testa. Un messaggio forte e chiaro di come per cambiare non basti volerlo, certe volte, per alcune persone, è necessario un lavoro più profondo che il cacciatore di taglie della HBO potrebbe non avere nelle proprie corde.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La possibilità di cambiare al centro di tutta la stagione e in particolare dell’episodio
  • Le difficoltà di Barry nel diventare una persona migliore lasciandosi alle spalle la vecchia vita
  • La vaga impressione che tra tutti i personaggi della serie i criminali siano quelli con la coscienza più pulita
  • Il recitato, le parti di Sarah Goldberg in particolare
  • Le idee degli sceneggiatori che si conciliano perfettamente con l’andamento dello show
  • Il dialogo telefonico tra il protagonista e il figlio di Cousineau
  • La scena di Barry che torna nell’oscurità
  • L’epifania finale di Gene
  • Niente di particolarmente rilevante

 

L’emblematica scena che chiude la parabola di Barry, e che lo porta a ritornare nell’oscurità da cui è inizialmente uscito all’inizio della seconda stagione dello show, è uno spunto veramente di altissimo livello. La scena dell’epifania di Gene, meno simbolica ma che porterà senza dubbio svolte narrative interessanti, chiude un’annata meno buona rispetto alla scorsa ma che ha comunque mostrato grandi risultati per il prodotto, Bill Hader ha già dato a tutti appuntamento al prossimo anno per una nuova fase che magari proietterà il nostro eroe verso la luce.

 

The Audition 2×07 1.87 milioni – 0.8 rating
Berkman>block 2.21 milioni – 0.9 rating

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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