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Marvel’s Jessica Jones 3×09 – AKA I Did Something TodayTEMPO DI LETTURA 3 min

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Il classico momento di down che segue un plot twist importante, arriva puntualissimo in “AKA I Did Something Today”, quasi come fosse un metronomo. È ovviamente motivato da una situazione cruda e difficile da gestire perché, per quanto si potesse non apprezzare la mamma di Trish, la sua morte arriva inaspettata, è cruenta, ingiustificata ma al tempo stesso efficace come un coltello che affonda nel burro. Il tutto proprio quando perfino Jessica aveva cominciato a farsela piacere. Ma questo in realtà è solo un MacGuffin che serve ad avere una reazione ben più forte su Trish e Jessica, ciascuna con un diverso modo di approcciarsi al lutto.

Jessica: Sallinger wanted me to destroy the evidence that proved he killed Nathan Silva. It was the only way to protect you.
Trish: I told you I didn’t care, that I would go to jail. All that matters is nailing Sallinger.
Jessica: Then you and I have very different priorities.
[…] I had to make a decision. Destroy him or save you. I choose you every day.

Le parole di Jessica a Trish sono forti ma oneste e ricche d’amore. La bionda è piena di rabbia ma, razionalmente parlando, sa benissimo che Jessica ha ragione e che al suo posto lei avrebbe fatto lo stesso. Sallinger non verrà ovviamente incriminato ora che si è “persa” la prova dell’omicidio di Nathan Silva ma è tutto parte di un piano più grande che ovviamente deve essere sviluppato nel corso dei 13 episodi. Il serial killer si sta dimostrando un personaggio ben delineato, cattivo al punto giusto ma con un piano preciso e due passi avanti a tutti; un villain, insomma, che non ha niente da invidiare ad un Kilgrave per esempio, soprattutto se si pensa alla sua umanità assenza di poteri. Il compromesso è quindi una strada necessaria sia per la trama, sia per l’evoluzione di Trish e Jessica che, come ogni supereroe, devono soffrire per potersi poi ergere a protezione di tutti.
Il percorso dell’eroe è ben visibile anche in Malcolm e, in maniera diametralmente opposta, in Jeri Hogarth. Dopo esserci lamentati pesantemente in “AKA Sorry Face” per via della netta separazione tra la trama principale e quella dei due supporter character, qui (e anche nello scorso episodio) si ha finalmente la prova che qualcosa sia cambiato: Malcolm ha preso coraggio e si è posto a difesa della sua ex fiamma Trish ma, soprattutto, si è ripreso in mano la sua morale, abbandonata ormai da tempo per acconsentire agli ordini di Jeri. E proprio quest’ultima, invece, sta effettuando il percorso opposto, offuscata da una mancanza di tempo a causa della malattia che la sta uccidendo ma concentrata al 100% nel tentativo di lasciare intatto il suo nome e la sua notorietà come avvocato. Il tutto ovviamente a discapito degli amici e di un bene superiore.
Sono trame interessanti, non eccelse ma che si fanno guardare a differenza delle precedenti e aiutano la puntata a raggiungere una sufficienza piena ma manca ancora molto al next level. E vale lo stesso anche per l’accusa di omicidio.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Malcolm tira fuori le palle: era ora
  • Jessica si piega al compromesso di Sallinger
  • Hogarth sta diventando una villain ed è un bene perché può finalmente rivitalizzare il personaggio
  • Costa è un tenerone
  • Rachael Taylor ci prova a dare profondità al suo personaggio ma non ci riesce quasi mai…
  • C’è molta più rabbia che tristezza per la morte di Dorothy, si poteva fare qualcosa di più al riguardo
  • Erik piuttosto inutile

 

“AKA I Did Something Today” si attesta su quel livello di sufficienza che sta caratterizzando la stagione e ne condivide anche alcune caratteristiche: è guardabile, ha alcuni momenti importanti, non c’è nessun elemento estremamente negativo che salta agli occhi ma non fa nemmeno nulla per risaltare. Vivacchia, in attesa del series finale ovviamente. E noi con lui.

 

AKA Camera Friendly 3×08 ND milioni – ND rating
AKA I Did Something Today 3×09 ND milioni – ND rating

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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