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The Handmaid’s Tale 3×03 – Watch OutTEMPO DI LETTURA 5 min

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Il terzo dei nuovi episodi della serie diventata ormai cult, The Handmaid’s Tale, svolge appieno il suo compito di chiudere l’introduzione della nuova stagione. La decisione di Hulu di rilasciare insieme i primi tre episodi portava infatti sulle spalle il peso di creare un solido punto di raccordo prima di far partire il nuovo plot, e dobbiamo riconoscere che le aspettative non sono state disattese. Negli episodi precedenti si è andato avanti un po’ rapidamente, facendo anche delle scelte azzardate (il gesto di Serena che dà fuoco alla casa, con una resa sullo schermo da fiamme dell’inferno, è stato particolarmente inusuale per i canoni della serie), ma è il tutto è stato funzionalmente scritto per poter ritornare a un nuovo inizio.
La puntata si focalizza sulle due protagoniste femminili, June e Serena, che sembrano avere ormai consolidato un rapporto di reciproca comprensione e di tacito sostegno, unite indissolubilmente dalla perdita di Nichole.
Serena si trova in casa della madre, non sappiamo se per una sua scelta o perché sia stata appositamente ricollocata in un ambiente fortemente attaccato alle tradizioni per un suo reinserimento nella comunità di Gilead, cercando sollievo dal dolore della perdita della figlia ma anche dal vuoto dell’aver perso totalmente uno scopo.
La casa materna è stata poeticamente collocata in riva al mare, in contrasto con l’atmosfera austera e asfissiante che vi si respira all’interno. La madre stessa della signora Waterford è la personificazione di tutti i principi di Gilead: la compostezza, la religiosità, la negazione dell’individualità e l’asservimento della donna nei confronti dell’uomo (speriamo di scoprire perché il padre di Serena apparentemente non ci sia). Il mare invece ha sempre rappresentato nella letteratura un luogo dell’anima, simbolo della libertà e simbolo della rinascita. Serena ne è costantemente attratta durante la puntata e il senso del suo tormento è ben reso dal ripetuto alternarsi delle scene in riva al mare con il confronto con la madre. Il rientro in casa assume anch’esso un valore quasi simbolico del ritorno al senso del dovere, accentuato dalla fragilità dell’ex scrittrice che entra cercando conforto ma che viene schiacciata dalla figura materna, indifesa quasi come una bambina di fronte al mondo estraneo degli adulti. La metafora raggiunge il suo culmine alla fine dell’episodio, dopo che il confronto con June sembra aver fatto comprendere a Serena quale sarà il suo ruolo all’interno della drammatica vicenda: infatti decide finalmente di entrare in acqua, rompendo una barriera che spettava a lei superare, ed uscendo con  nuova risolutezza che non si vedeva dai tempi della prima stagione.
Non è un caso che dopo questo momento di rinascita, in cui passa sfrontatamente di fianco a Fred senza degnarlo di uno sguardo, continui a camminare verso la sua strada senza rientrare in casa come aveva sempre fatto sinora. Un meritatissimo applauso va dunque alle scelte narrative, che in questo capitolo hanno accompagnato magistralmente l’evoluzione di un personaggio complesso, ancora in bilico tra l’amore e l’odio del pubblico.
L’altra metà dell’episodio torna a concentrarsi su June, anche lei in una nuova casa, quella del comandante Lawrence. Dopo una prima fase di ricaduta nella routine del tormento e dell’umiliazione, la protagonista cerca di riprendere le redini della situazione per non farsi sopraffare dalla senso di sconfitta.
A differenza di Serena, infatti, l’obiettivo di June è vivido ormai nella sua mente: recuperare sua figlia Hanna a qualsiasi costo, giocando apertamente le proprie carte come non aveva mai osato fare sino ad ora. In questo terzo episodio ci vengono fatti ascoltare più volte i pensieri della protagonista, che dimostra un’ulteriore crescita rispetto a quella avvenuta tra la prima e la seconda stagione. Adesso June sfrutterà sin dal principio ogni situazione nuova a proprio vantaggio, osservando prima di essere osservata, ascoltando prima di essere ascoltata, utilizzando la nuova dimora, in cui circolano informazioni strategiche sulla guerra di Gilead, come un presidio della resistenza.
Non si capisce ancora se il suo intento sarà ostacolato o meno dal comandante Lawrence, personaggio che più volte viene definito dagli altri come lunatico, eccentrico, visionario e geniale, ma che in realtà lo spettatore ha ancora difficoltà ad inquadrare. Da una parte è evidente che è presente il lui la buona volontà di compiere giuste azioni, come June stessa gli rinfaccia durante il loro primo vero confronto, dall’altra è il comandante Lawrence stesso a rivendicare il proprio cinismo rispetto al comune senso di umanità e giustizia e a collocarsi al di sopra della gente comune, fregiandosi di un ruolo da creatore che lo rende inarrivabile nei suoi scopi e pensieri. Potrebbe esserci dell’autentico nelle sue parole, come potrebbe essere tutto uno scaltro tentativo di difendersi da June, che rappresenta una minaccia ben più grande di quanto lui non le voglia far credere.
La serie, quindi, raggiunge il  culmine  della tensione con i primi due episodi, mentre nel terzo si prepara il terreno per l’inizio della stagione che si preannuncia dichiaratamente rivoluzionaria. Con le due principali donne della show che hanno ritrovato la loro strada, questa puntata si chiude trasmettendo un senso di inarrendevolezza che tende la mano verso tutti gli oppressi di Gilead e fa crescere  le aspettative nei confronti degli episodi successivi. Si spera che The Handmaid’s tale non deluda, fino ad ora non l’ha ancora fatto.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Legame sempre più forte tra June e Serena
  • Bellissima resa narrativa del dramma di Serena
  • Atteggiamento sempre più strategico di June
  • Lo sguardo assassino di June che ci era mancato tanto
  • La parentesi del dito di stoffa
  • Comandante Lawrence fin troppo incomprensibile
  • Comandante Waterford inetto e inutile

 

The Handmaid’s Tale ci regala il primo episodio veramente di qualità della nuova stagione, che fa da perfetto raccordo tra i drammi passati ed un nuovo inizio, promettendo la rivoluzione e alzando le aspettative sulla terza stagione.

 

Mary and Martha 3×02 ND milioni – ND rating
Watch Out 3×03 ND milioni – ND rating

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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