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Marvel’s Jessica Jones 3×13 – AKA EverythingTEMPO DI LETTURA 4 min

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Marvel’s Jessica Jones 3×13 – AKA EverythingE anche l’ultima serie Marvel/Netflix arriva alla sua (agognata) conclusione. Una fine decretata più per motivi politici che per motivi meramente sceneggiativi, come è ormai stato chiaramente spiegato viste le cancellazioni massicce degli altri “colleghi”. Alla luce della cancellazione arrivata anzitempo era giusto porsi alcune domande, valutare se guardare o meno la visione di quest’ultima stagione vista anche la possibilità di un finale non finale e comunque sperare in un miglioramento rispetto alla precedente annata. “AKA Everything” chiude un cerchio e, considerato il vicolo cieco in cui la stagione è andata ad infilarsi, lo fa tutto sommato nell’unico modo possibile: nell’infelicità.

Jessica:Some things you look at and you think: disaster. You search for exits escapes. Other things, you think: maybe I can fix this. You might ask yourself ‘What’s it gonna take to make it feel right?’ The answer is too much. It’ll take too much.

Marvel’s Jessica Jones ha dovuto reinventarsi sia dopo gli errori compiuti in passato (una mamma serial killer era evitabile), sia data l’impossibilità di riproporre un villain del calibro di Kilgrave. Nel farlo, alla fine, Melissa Rosenberg ha lavorato con i personaggi che costituivano il DNA della serie e li ha portati tutti, ma a turno, nel lato oscuro: alcuni sono tornati, altri no. Ed è esattamente sull’unica che non è tornata, Trish, che si è focalizzata quest’ultima parte di stagione e, in particolare, questo series finale. Trish è infatti diventata lentamente una sorta di Frank Castle in versione femminile, forse addirittura una versione più aderente al Castle fumettistico, ovviamente tutto ciò che Jessica non avrebbe mai voluto.

Costa:Please acknowledge that you understand the list of charges against you, for the record: two counts of murder in the first degree; one count of murder in the second degree; multiple counts of aggravated assault, kidnapping, breaking and entering, trespassing. And one count of attempted murder against your own sister. Ms. Walker, do you understand? Ms. Walker? Ms. Walker, do you understand?
Trish:I’m the bad guy.

Come diceva Harvey Dent in un’innocente conversazione a cena con Bruce Wayne in Il Cavaliere Oscuro di Nolan: “O muori da eroe o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo“. Non è ben chiaro se questo cambiamento nella personalità di Trish sia dettato dall’esperimento che le ha dato i poteri o se veramente la donna credesse fermamente nella propria crociata, probabilmente la sete di sangue ha attivato dentro di lei uno strano meccanismo che l’ha portata a perdere lucidità e giudizio. E la fine ormai la conosciamo.
“AKA Everything” è un pout pourri di eventi che arrivano velocemente e dettano il ritmo che deve essere necessariamente più veloce delle precedenti 12 puntate (quasi ad enfatizzare ancora una volta la gestione discutibile di una stagione potenzialmente più corta): si parte subito con la scoperta dell’omicidio di Salinger, segue una piacevole visita ad opera del serialmente defunto Luke Cage, una caccia all’uomo tra Jessica e Trish, lo scontro tra le due ed infine l’epilogo. Luke è un grosso easter egg gentilmente concesso al pubblico che arriva semplicemente per condividere con Jessica ciò che ha dovuto fare e vivere, un’esperienza che sembra doversi ripetere anche nella vita della detective e che deve essere presa a malincuore ma per il bene di tutti.
C’è amarezza, ovviamente; c’è tanta voglia di abbandonare tutto e cambiare vita cercando un nuovo inizio, comprensibilissimo; c’è la necessità di vedere il lato positivo della situazione, che non esiste. D’altronde non si poteva pretendere un lieto fine per la serie, è parte del DNA noir del programma e parte della necessità dell’eroe di continuare a lottare. Certamente si poteva pensare ad una fine diversa, non necessariamente legata al cambio di bussola morale di Trish ma, sia per una mancanza di tempo, sia per una facilità data dal nuovo rapporto tra le due amiche si è preferito optare per una conclusione di questo tipo. Salinger purtroppo è stato subito dimenticato, Trish si è trasformata in una villain e Jeri è rimasta fondamentalmente nella sua zona grigia confermandosi un character perso in sè stesso.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Scontro Jessica-Trish
  • Ritorno di Luke Cage
  • Finale amaro
  • Ritmo dell’episodio
  • Finale veloce
  • Kilgrave evitabile

 

C’è il profumo di occasione persa e di finale frettoloso. La stagione ha offerto vari lati di sé e alla fine si è conclusa in una maniera non così pronosticabile, il che ci porta a dare un voto positivo al series finale anche se non eccelso per i vari motivi già espressi. È un addio amaro ma va bene così. Grazie.

 

AKA A Lotta Worms 3×12 ND milioni – ND rating
AKA Everything 3×13 ND milioni – ND rating

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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