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David Makes Man 1×01 – David’s SkyTEMPO DI LETTURA 4 min

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David-Makes-Man-1x01“Well, where I’m from…I’m from the Vil. I come from the ‘hood…The gutter! A couple of people who know how I work. Oh, oh, oh. That’s funny to you? And I know y’all see me as a clown, but my grandfather…My grandfather. My granddaddy had to run out of Alabama for…for smashin’ a white dude in the head with a bottle, for spittin’ on him. You see, he didn’t play that. Nei… neither… neither do I. Stupid. I come from Growers.”

Cos’è OWN? Si tratta dell’acronimo di Oprah Winfrey Network, canale televisivo che ha debuttato nel gennaio 2011 e che tratta, all’interno dei suoi programmi, principalmente tematiche legate agli afroamericani, che rappresentano la maggior quota di pubblico.
David Makes Man non è la prima serie tv prodotta e mandata in onda dal canale, ma dal canto suo sembrerebbe poter vantare un approccio alla tematica della redenzione in grado di riportare alla mente dello spettatore il film Premio Oscar, Moonlight.
Dialoghi fitti e molto presenti, un giovane ragazzo di colore che tramite lo studio cerca di allontanarsi dalla vita dei bassifondi (elemento che lo mette in contrasto con il fratello minore), una fotografia ed una regia non lasciati al caso ed una grande gestione dei primi piani del protagonista, David (portato in scena da Akili McDowell). Sotto certi aspetti l’incipit narrativo potrebbe apparire oltremodo abusato dal momento che non può essere annoverata come una serie tv innovativa: la tematica della redenzione regge bene la scena, ma non rappresenta un elemento nuovo attorno al quale viene costruita un prodotto (film o serie tv) di questa caratura.
E’ però da sottolineare che lì dove l’originalità non riesce ad arrivare, ci pensano l’ottima interpretazione degli attori e la fotografia, già menzionata in precedenza.
Nonostante l’età, McDowell riesce a restituire al pubblico, nelle molteplici riprese in primissimo piano, un David in difficoltà e che si ritrova a dover fare da collante tra due vite l’una l’opposta dell’altra. Da una parte l’impegno scolastico ed il confronto con compagni di scuola lontani dalla sua percezione di vita; dall’altra il vicinato che ogni giorno, terminata la scuola, sembra palesarsi davanti ai suoi occhi per ricordargli le sue radici, le sue origini, la sua vita.
David è a conoscenza della tossicità dell’ambiente sociale in cui si ritrova a vivere, ma sa anche molto bene come il suo successo (con conseguente allontanamento dal ghetto) dipenda unicamente da lui e dal suo impegno sui libri. Anche qui è facile rendersi conto come la redenzione tramite lo studio rappresenti un cliché onnipresente, specialmente in prodotti di questo tipo, ma considerata la storia non appare affatto forzato, bensì utile per poter dipingere correttamente il personaggio di David. Il ragazzo non è un buono tutto tondo, ma si presta a tale rappresentazione a tratti fingendo. La scena della scazzottata a scuola ed il suo prendere parte allo spaccio serale sono scene che aiutano a far capire come sia labile la compartimentazione tra buono e cattivo nella vita di David. Certo, allo spaccio prende parte per difendere il fratello, cercando di allontanarlo da un ambiente nel quale sembra aver già iniziato a far parte (il forte amore tra fratelli è un altro elemento che può sembrare un cliché, ma che in David Makes Man funziona), ma David non nega comunque il suo aiuto.
L’unica nota dolente, ma si tratta di una semplice decisione stilistica di dubbio gusto, è rappresentata dalla sequenza successiva allo scontro tra David ed il suo migliore amico quando, senza dialogare a parole, lo scontro verbale viene rappresentato utilizzando fumetti con scritture fanciullesche. Una sequenza che con la sua infantilità lede la serietà e la drammaticità del prodotto fino a quel punto semplicemente inoppugnabile. Ma è comunque giustificabile dal fatto che, per quanto infantile, si mantiene in linea con l’età anagrafica (14 anni) dei personaggi dei quali si sta parlando.
In conclusione, David Makes Man rappresenta un prodotto maturo, completo sotto molteplici punti di vista ed un appuntamento settimanale di buon livello. Gli unici elementi a ledere la serie sono gli svariati cliché narrativi che rendono ogni scena l’ennesimo deja-vu difficile da ignorare.
Nota a margine: da segnalare tra gli interpreti la presenza di Phylicia Rashad, la celeberrima moglie di Cosby ne The Cosby Show.

“Some I love who are dead were watchers of the moon. It shines tonight… Upon their graves.”

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La narrazione delle radici e delle origini
  • Il focus sulla discrepanza tra povertà e ricchezza
  • David
  • Il discorso della professoressa a scuola
  • Fotografia e regia
  • Finale di puntata e “you dead, Sky
  • I dialoghi e la gestione del protagonista nel momento in cui la compartimentazione tra scuola e ghetto viene meno
  • Forse troppi cliché
  • Qualche piccola scelta stilistica (vedasi, per esempio, la già citata sequenza a fumetti)

 

David è un personaggio diviso tra povertà e ricchezza, tra ghetto e bei quartieri di città. David Makes Man rappresenta la serie con la quale si cerca di raccontare la sua personale storia ed il suo personale percorso di redenzione. Ma la strada per potersi mettere finalmente alle spalle il ghetto è lunga e complicata.

 

David’s Sky 1×01 0.54 milioni – 0.1 rating

 

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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