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8 Tage 1×01 – PanicTEMPO DI LETTURA 4 min

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8-Giorni-Alla-Fine-1x01“Cosa faresti se fossero i tuoi ultimi 8 giorni? Salveresti la tua famiglia o te stesso? Si salvi chi può.”

Sky con una campagna mirata e venuta alla luce solo nelle ultime settimane sembra voler puntare a mani basse sul prodotto tedesco per questo inizio dell’annata seriale 2019-2020. 8 Tage, infatti, portato in Italia con l’eloquente titolo “8 Giorni Alla Fine”, altro non è che una serie tv andata in onda durante marzo di quest’anno in Germania e che sembra essere stata scoperta solo di recente da gran parte del pubblico visto e considerato che notizie al riguardo risulta difficoltoso trovarle.
Il titolo eloquente, il trailer apocalittico e la solita fotografia a tinte grigie che tanto sembra essere apprezzata in produzioni di questo tipo non sembrano lasciare adito a dubbi e la visione conferma: 8 Tage si prospetta essere l’ennesima produzione che fa del sensazionalismo l’unico elemento di vero intrattenimento a cui far riferimento. Una trama fumosa (ma su questo punto ritorneremo più avanti), dei personaggi al momento impalpabili ed inguardabili, consueti cliché a fare da contorno sembrano condannare questa serie alla perpetua sufficienza prima ancora del suo effettivo approdo nel Belpaese.
Il plot non potrebbe essere più banale, con retrogusto di deja-vù: il meteorite Horus impatterà con la Terra (per la precisione in Francia) tra otto giorni e buona parte degli stati europei si sta mobilitando in modo frenetico (con le prevedibili problematiche sociali del caso) verso una massiccia fuga. Per cercare di fermare questo cataclisma, come il più comune cliché hollywoodiano insegna (da Independence Day ad Armageddon passando per Deep Impact), si è pensato bene di utilizzare svariate testate nucleari per deviare il percorso del meteorite. Senza successo, chiaramente.
Privati di un valido appiglio verso il quale riporre la propria speranza, i cittadini europei perdono definitivamente contatto con la realtà, il panico (fattore che dà titolo alla puntata e che viene delicatamente evidenziato nella narrazione) si fa strada e prende possesso di milioni di persone disperate, pronte a tutto pur di salvarsi la vita oppure quella dei propri cari.
Herrmann, uno dei personaggi che la puntata presenta allo spettatore, si ritrova a dover fare una difficile scelta (salvare sua moglie in dolce attesa) oppure il padre: da questo punto di vista è apprezzabile l’impegno di 8 Tage nel non voler banalizzare scelte così estreme e difficili come quella da poco menzionata. Ma, nonostante la premessa della recensione possa far intendere un complessivo giudizio negativo, questa prima puntata di 8 Tage non è rappresentativo di una brutta serialità. Piuttosto è l’esempio mancante del desiderio di innovazione che da anni spinge i palinsesti a rigurgitare produzioni le une uguali alle altre, reboot e decidere di resuscitare serie ormai morte e sepolte. Questo è il vero problema di 8 Tage che non cerca in alcun modo di distaccarsi tra produzioni cinematografiche ben più famose (Armageddon, ma soprattutto Deep Impact) o produzioni seriali recenti (The Rain per quanto concerne l’elemento apocalittico e la decostruzione dei legami sociali) che già di loro avevano raccolto ben poco seguito.
Sarebbe utile domandarsi, a questo punto, se seguire 8 Tage valga davvero la pena dl momento che il retrogusto di già visto si palesa fin dalle primissime scene di forsennata ricerca di un luogo in cui essere salvi.
Serie di questo tipo, con un finale che deve fare i conti con un elemento impossibile da ritagliare fuori dal contesto o far finta non sia mai stato menzionato (considerato che rappresenta il nucleo centrale della serie stessa), portano insite una conclusione già “prevedibile” con apertura a tre possibili scenari: la distruzione totale, ma che annichilirebbe il senso di speranza che produzioni di questo tipo cercano quanto meno di trasmettere al proprio pubblico; una distruzione parziale (si seguirebbero quindi le orme del già citato Deep Impact); l’assenza di distruzione (Armageddon), scelta più buonista.
Nota a margine: uno dei protagonisti è Mark Waschke, Noah nella serie Netflix ben più famosa, Dark.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • L’elemento apocalittico non può non attirare, anche se si dovesse trattare di una storia di basso livello come Armageddon
  • Buon numero di personaggi ai quali poter fare riferimento: un uomo da solo; una famiglia; una giovane coppia
  • Paesaggi e pathos creato dalle concitate scene
  • La sigla di apertura
  • La musica scelta per ogni singola scena carica di tensione
  • L’ennesima produzione che puzza di già visto e che nemmeno sembra volersi sforzare per presentare al proprio pubblico qualcosa di minimamente diverso
  • Cliché su cliché, una gioia per gli occhi
  • Forse un eccessivo utilizzo dello slow motion, ma meglio non puntualizzare troppo

 

8 Tage, che in Italia arriva con il titolo 8 Giorni Alla Fine, altro non è che un banale drama apocalittico senza nulla di nuovo. Se pensavate di potervi rifare gli occhi con qualcosa di nuovo, meglio che cerchiate altrove. Se invece siete in cerca di semplice intrattenimento, questa serie potrebbe fare al caso vostro. Dopo tutto si tratta di sole otto puntate.

 

Panic 1×01 ND milioni – ND rating

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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