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Watchmen 1×02 – Martial Feats Of Comanche HorsemanshipTEMPO DI LETTURA 4 min

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È inutile dire quanto fossero alte le aspettative per questo prodotto seriale visto il connubio HBO-Lindelof, senza dimenticare il geniale fumetto di Alan Moore da cui trae origine il progetto.
La sensazione, dopo una season premiere di grande impatto, è che il geniale sceneggiatore di Lost sia riuscito perfettamente a inserirsi nel mondo creato dal fumettista britannico, senza tuttavia cadere in un banale copia-incolla, creando un diverso universo narrativo ma coerente con l’opera cartacea.
In questo secondo appuntamento viene dedicato molto tempo al character interpretato da Regina King, per un visione più ampia di Sister Night sia a livello lavorativo che privato: i flashback riservatole mostrano inoltre diversi episodi-chiave utili per la comprensione generale della trama, tra cui la celebre Notte Bianca, evento che poi porterà i poliziotti a nascondere la propria identità dietro una maschera per salvaguardare la propria vita.
Dopo un inizio di puntata dal sapore storico, che si ricollega alla porzione finale dell’episodio, appare subito evidente come lo show di casa HBO non abbia nessuna intenzione di scoprire le proprie carte, fornendo allo spettatore più domande che risposte, per un prodotto televisivo probabilmente pensato su diverse stagioni, nonostante non vi siano ancora conferme ufficiali al riguardo.
La complessità dell’opera piuttosto evidente, nonostante farà storcere il naso a molti, non può che essere un bene visto il proliferare di teen drama, per una serie che al pari di Westworld e Mr Robot invita gli spettatori a osservare ogni minimo dettaglio, attraverso una continua riflessione su ciò che si è visto e su dove la storia possa realmente arrivare.
È interessante notare come, accanto a una regia praticamente perfetta, si accosti non solo una colonna sonora degna di nota ma anche un peculiare utilizzo dei colori, i quali caratterizzano i diversi personaggi e pongono l’accento su molti oggetti, lasciando risaltare un potere cromatico particolare che dà ulteriore forza a una narrazione già di per sé carica di significati.
Questo secondo episodio  è infatti denso di riferimenti socio-politici, dalle evidenti tensioni razziali, alla lapalissiana sfiducia generale di cui si fanno carico gli Watchmen, ridotti a personaggi osceni di serie tv dalle dubbie qualità, con la serie American Hero che rappresenta al meglio la visione distorta del mondo rispetto alla legge e i loro rappresentanti.
La creazione di un centro di eredità culturale, in cui la gente possa riscoprire la storia dei propri antenati e cercare legami con le proprie origini, è sicuramente un espediente semplice ma al tempo stesso geniale, volto a sottolineare ulteriormente l’importanza della storia, dalla quale le persone sembra non abbiano imparato nulla, per una historia magistra vitae di stampo ciceroniano forse mai così attuale. I riferimenti al mondo di oggi, caratterizzato da odio razziale e da una società letteralmente terrorizzata dal concetto di diverso, sono evidenti e non possono che rappresentare un merito per la creatura seriale di Lindelof.
“Martial Feats of Comanche Horsemanship” evidenzia inoltre come non via sia in realtà una divisione manichea tra buoni e cattivi e i fatti di  Nixonville, covo di estremisti bianchi, con Sister Night, Specchio e Terrore impegnati in un massacro arbitrario ne sono ulteriore dimostrazione.
Se fino ad ora è stata Angela Abar il vero fulcro dello show, non si può non parlare di Adrian Veidt/Ozymandias, splendidamente interpretato da Jeremy Irons, il quale nonostante il poco screentime a disposizione ha catturato l’attenzione degli spettatori, divenendo sin da subito tra i personaggi più interessanti della serie, sicuramente destinato a grandi cose.
I continui richiami al Dr. Manhattan fanno inoltre pensare che vi saranno sviluppi al riguardo per uno dei personaggi più attesi, ora confinato su Marte, mentre il sorprendente finale di puntata dal sapore alieno fa riflettere su una possibile evoluzione della trama orizzontale anche lontano dal complicato scenario terrestre.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Regia e colonna sonora
  • L’uso dei colori
  • Gli approfondimenti su Sister Night utili anche allo trama generale
  • Jeremy Irons in poche scene ci ha già conquistato
  • La complessità dell’opera
  • Il messaggio socio-politico dello show
  • Il finale di puntata
  • Niente da segnalare

 

Dopo tanti e tali complimenti si dovrebbe automaticamente assegnare il massimo dei voti, tuttavia le potenzialità dello show di casa HBO sono evidentemente enormi, motivo per cui si opta per un sentito ringraziamento, conservando la valutazione massima per episodi ancor più belli. Visto il livello generale, la sensazione è che non tarderanno ad arrivare.

 

It’s Summer And We’Re Running Out Of Ice 1×01 0.79 milioni – 0.3 rating
Martial Feats Of Comanche Horsemanship 1×02 ND milioni – ND rating

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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.

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