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His Dark Materials 1×06 – The Daemon-CagesTEMPO DI LETTURA 4 min

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His Dark Materials tira fuori tutto il suo potenziale con la battaglia di Bolvangar, regalando una puntata ricca di azione e di nuove scoperte. Si chiude così il primo importante capitolo dell’avventura ai confini del mondo di Lyra Belacqua e, a dispetto del ritmo acceleratissimo a cui lo spettatore si stava faticosamente abituando, – la densità di contenuti ha fatto faticare parecchio chi non conosceva già la saga – finalmente la serie riesce a produrre un episodio dal giusto equilibrio narrativo.
La puntata è divisa fondamentalmente in due metà: la prima parte è dedicata alla scoperta degli esperimenti sulla pratica dell’ intercisione, e lascia fuggire ogni dubbio circa la crudeltà e la spietatezza del General Oblation Board; la seconda è invece di pura azione, 20 minuti di lotta e di fuga che confermano l’abilità ormai indiscussa della regia. Visivamente, His Dark Materials continua a regalare gioie, non solo per la regia ma anche per le ambientazioni. Così come era già riuscito nel caso del Nord e ancor prima del Jordan College, anche questo nuovo set della prigione riesce a trasmette perfettamente il senso di ciò che si vuole raccontare. La caratterizzazione dei luoghi continua a rafforzarsi anche grazie ai forti richiami all’immaginario di genere e in questa puntata spiccano senz’altro quelli al mondo fantascientifico e ad alcuni recenti prodotti seriali (potrebbero essere saltate alla mente dello spettatore ad esempio Stranger Things o Sense8).
Tuttavia, dove la serie ha fatto i più netti miglioramenti è sicuramente sul piano sentimentale. Questa puntata eredita da quella precedente una logica emotiva di cui forse la prima parte della stagione era stata priva. Dall’inizio alla fine la carica emotiva è intensa e coinvolgente, distribuita in un crescendo che esplode nello scontro con Mrs. Coulter e scarica durante tutto il combattimento, per poi risalire improvvisamente nella scena finale in mongolfiera che riapre la narrazione e introduce la puntata successiva.
Anche i personaggi sembrano essere meno appiattiti su quelli del romanzo e gli attori danno finalmente profondità e colore alle loro interpretazioni. Se sinora solamente James Cosmo sembrava essersi calato veramente nei panni di Farder Coram, e parzialmente Anne-Marie Duff per Ma Costa, in questo episodio spiccano sicuramente Ruth Wilson e la giovane Dafne Keen. La Wilson, volto noto al grande e piccolo schermo, dà prova di una performance credibile e riesce a comunicare il dramma dietro il personaggio dell’enigmatica Mrs. Coulter. Nel confronto aperto con sua figlia cede alla sofferenza di una madre per poi tirare fuori la rabbia dall’ennesimo tradimento, lasciando comprendere come i numerosi inganni subiti nella vita l’abbiano tramutata nella persona crudele che è adesso. Anche Dafne Keen comincia a dare prova delle sue capacità attoriali, sinora davvero troppo contenute. L’eccitazione dei fan alla notizia che la piccola X-men, conosciuta nel film di Logan – The Wolverine, avrebbe vestito i panni di Lyra Belacqua era palpabile, ma il pubblico è stato presto disilluso a causa di un’interpretazione piatta che a molti ha addirittura annoiato, per un’espressività non proprio da ragazzina furba e ribelle. Sotto minaccia di intercisione e in piena fuga, Dafne Keen sembra avere ritrovato le proprie abilità e si spera che la crescita del personaggio continui ad essere accompagnata da un miglioramento della presenza scenica.
In linea di massima, quindi, His Dark Materials è riuscita su più fronti a fare ulteriori passi avanti e a rimediare laddove era risultata poco interessante ai profani della saga. A riprova di questi progressi generali, va anche notato che finalmente in questo episodio le informazioni che vengono rivelate allo spettatore, sempre numerosissime, si inseriscono perfettamente nel flusso emotivo suscitato dalla visione: tutto è chiaro e facilmente assorbibile, dal funzionamento degli esperimenti al piano di Mrs. Coulter. La velocità con cui la narrazione aveva proseguito sinora, se non frenata, è stata quanto meno ricadenzata ad un ritmo più facilmente digeribile.
Unica nota – se così si vuol dire –  negativa è l’assenza di Lord Asriel, che continua ad essere raccontato sempre attraverso gli altri personaggi (magari per coerenza con i libri) ingigantendo enormemente l’alone di mistero. Mancando solamente altri due episodi alla fine della prima stagione, è normale che il pubblico si aspetta di non vedersi più negato James McAvoy che era stato uno dei grandi annunci circa la trasposizione di His Dark Materials sul piccolo schermo. Visto comunque quello che la serie è stata in grado di fare fino ad ora, è probabile che l’attesa varrà la pena e c’è solo da avere fiducia in una conclusione degna di un grande nome del cinecomic.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Bolvangar
  • Ottima scena della battaglia
  • Trovati i giusti ritmi narrativi
  • Tutti i personaggi insieme (eccetto Lord Asriel)
  • Grande suspense per la prossima puntata
  • Assenza di Lord Asriel
  • Poco chiaro l’incontro profetico tra Pekkala e Lee Scoresby

 

His Dark Materials raggiunge l’apice in questo episodio che risulta anche migliore dei precedenti, mettendo in scena la battaglia per la liberazione dei bambini di Bolvangar.  La puntata è un crescendo di tensione e azione come finora non ne avevamo visti e dà il via alla chiusura di stagione facendo aumentare ulteriormente le aspettative.

 

The Lost Boy 1×05 0.46 milioni – 0.1 rating
The Daemon-Cages 1×06 0.39 milioni – ND rating

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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