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Supernatural 15×10 – The Heroes’ JourneyTEMPO DI LETTURA 3 min

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Nella scorsa “The Trap” ci si era posti giustamente diverse domande, specie considerando la “vittoria” di Chuck e la conseguente crisi di Sam, Dean e Castiel. I toni si erano incupiti, la speranza era svanita e, in generale, la sensazione di essere al termine di un’avventura lunghissima era diventata estremamente forte. Solo la possibile rinascita di Jack aveva tenuto viva la fiammella della trama orizzontale, il resto, tutto il resto, era stato invece completamente demolito. E da qui il bisogno di ricominciare da zero.
“The Heroes’ Journey” è un episodio molto difficile, forse il più difficile da scrivere di tutta la serie, e non per niente a firmarlo è lo stesso Andrew Dabb che qui si assume una certa responsabilità. Supernatural infatti si è andato a bloccare in un vicolo cieco che non prevede nessuna via d’uscita, nessun Deus Ex Machina e nessuna soluzione particolare. Chuck ha infatti tolto la speranza ma senza questa la serie non è mai andata avanti, il che porta Dabb ed i suoi adepti a prendere delle misure drastiche. Sam e Dean devono quindi cambiare ed assumere un nuovo status quo, non più da eroi ma da persone comuni, normali.
A grandi linee si può cominciare quasi ad intravvedere il piano di Andrew Dabb: smontare pezzo per pezzo tutte le certezze di Sam e Dean per poi rimetterli in sesto, più forti di prima, per lo scontro finale. Esattamente come si è visto in un qualsiasi film Disney basato sulla crescita personale, si può trovare un certo schema in quest’ultima stagione:
  • l’eroe (i Winchester) viene prima sconfitto dal cattivo (Chuck);
  • depauperato da ogni speranza, è mandato in esilio in qualche luogo;
  • qui lavorerà su se stesso per tornare più forte di prima (in questo caso l’Alaska) attraverso una crescita personale grazie al supporto di qualche character secondario;
  • infine tornerà a scontrarsi col villain di turno sconfiggendolo.

For the first time in your lives, you’re having normal-people problems.”

La comicità dell’episodio, volutamente forzata, arriva per compensare i toni cupi della scorsa puntata e funziona, ma fino ad un certo punto. L’idea di enfatizzare la nuova “normalità” del duo ha infatti il suo perché ma poi degenera in diverse battute che spingono invece per far capire quanto tutti i successi del passato siano dipesi solo dal volere di Chuck. Ecco quindi che anche solo scassinare i lucchetti diventa un problema insormontabile, ci si rompe le unghie e si vomita per intolleranza al lattosio. Tutte cose che ci possono anche stare ma che diventano esagerazioni e portano anche a dubitare dell’esistenza di quel libero arbitrio che, in teoria, dovrebbe essere la componente fondamentale ed imprescindibile.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Comicità dell’episodio ben organizzata…
  • L’idea del Fight Club per mostri non è nuova (cioè lo è per la serie) ma ha il suo perché
  • Garth is back!
  • Il nome dei gemelli: Sam & Cass
  • … a volte ci si è spinti troppo oltre andando praticamente ad insinuare che qualsiasi qualità dei Winchester sia stata semplicemente decisa da Chuck. Il che porta a compromettere il concetto stesso di libero arbitrio: inaccettabile
  • Episodio tutto sommato un po’ scialbo

 

Non era facile ripartire ma bisogna anche ammettere che nessuno ha costretto la serie ad incastrarsi da sola in una situazione del genere. Come già detto, purtroppo, questo è un episodio molto difficile da giudicare per via dell’approccio diverso che ogni spettatore ha, quindi o lo si è amato per la stravagante normalità, o lo si è odiato per ovvie ragioni già elencate nel Thumbs Down. Sfortunatamente chi scrive fa parte di questo secondo gruppo e non è affatto contento della piega che la puntata e la stagione hanno preso. Non basterà un viaggio in Alaska per risolvere questo gran casino.

 

The Trap 15×09 1.13 milioni – 0.3 rating
The Heroes’ Journey 15×10 1.02 milioni – 0.3 rating

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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