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My Brilliant Friend: The Story Of A New Name 2×01 – The New NameTEMPO DI LETTURA 3 min

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Cos’ero al confronto con lei in abito da sposa? Con lei nella decappottabile, in cappellino blu e tailleur pastello?(Elena)

“La nostra invidia dura sempre più a lungo della felicità di coloro che noi invidiamo.” (F. de La Rochefoucauld).

La serie tratta dai romanzi napoletani di Elena Ferrante torna con la sua seconda stagione e riparte esattamente da dove aveva lasciato. Lenù e gli amici stanno tornando dal matrimonio di Lila e subito si notano due cose: la qualità della fotografia e l’insoddisfazione di Elena. La qualità della fotografia emerge poi ancora meglio nella sigla, con l’effetto “anticato” dei vecchi album o filmini di famiglia, già usato proprio nelle scene delle nozze.
Per il principio citato sopra, comunque, si scopre presto come la sposina sia profondamente infelice, nonostante l’abito e il cappellino. Come se non bastasse, il neo marito dà il peggio di sé, tra fedeltà ai Solara e scarsa sensibilità, dentro e fuori dal letto. Chiude il cerchio l’atteggiamento dei parenti, al ritorno dei due dal viaggio di nozze, quando ci mettono un’eternità ad accorgersi dell’occhio pesto di Lila. La scena ricorda molto un momento analogo nella serie The Crown, dove però a sentirsi escluso dall’ambiente un po’ ottuso, retrogrado ma compatto e tronfio di sé della corte inglese è addirittura il principe Carlo. Quindi non è una pura questione economica, quanto di mentalità.
Fortunatamente, dalla corsa al benessere materiale nasce anche un risvolto positivo, al di là della rappresentazione d’epoca curata sin nei minimi dettagli (vedere l’albergo di Amalfi). La neo signora Carracci apre il proprio bell’appartamento all’amica, per aiutarla a studiare serenamente e al fratello, per permettergli di fare l’amore con la cognata (cioè la sorella di Stefano). Si crea così uno spazio maggiore per la crescita fisica e mentale dei personaggi coinvolti.

“Le donne vanno educate” (cit. Antonio).

Su questa frase, si potrebbe aprire un dibattito infinito ed estremamente interessante. A tutt’oggi non si è ancora ben capito, infatti, a cosa le donne andrebbero educate. Sicuramente, qui non si sta parlando di istruzione scolastica, piuttosto si è nell’ambito del diventare buone mogli, cioè capaci di far trovare alla famiglia pranzo pronto, vestiti stirati e casa pulita, oltre che essere buone madri. Quest’ultimo punto diventa subito spinoso, perché Lila si è sposata per portare avanti i suoi progetti e non si sente pronta ad avere un bambino. La turbolenta e spiacevole prima notte di nozze non l’ha certo incoraggiata, il marito è pure lui molto giovane e non ha studiato, quindi inutile sperare aiuti da lui e non era ancora epoca da ricorrere allo psicanalista.
Lenù, dal canto suo, è impegnata nell’ordinaria amministrazione di una vita da liceale, tra duri studi, gelosia nei confronti di Nino Sarratore e qualche bacetto con Antonio. Anche qui, però, la narrazione non trascura i risvolti politici e sociali: era ancora tempo di leva obbligatoria, Antonio è l’unico sostegno della madre vedova ed Elena vorrebbe fargli ottenere l’esenzione, come è accaduto per Stefano. Ottenere questo, però, significa passare dagli onnipresenti fratelli Solara. Lila, per fortuna, è pronta a dare battaglia una volta di più ai boss del rione e la puntata si conclude con lei che si veste e si trucca, quasi fosse un indiano che si prepara a scendere sul sentiero di guerra. Gli sviluppi arriveranno nella prossima puntata.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Qualità della fotografia
  • Andrebbe fatto un monumento a chi aiuta gli amici a non mollare gli studi
  • Cura nei dettagli storici e nell’ambientazione
  • Stefano Carracci al suo peggio
  • Nessuno si fila la povera Lila con l’occhio pesto

 

La serie riparte lasciando invariata la qualità del prodotto e viene premiata da ottimi ascolti. Le minute vicende delle due protagoniste non mancano mai di aprirsi e collegarsi ad un più ampio contesto economico, politico e sociale, rendendo più efficace il coinvolgimento dello spettatore. Come nella precedente stagione, molti dei dialoghi sono in dialetto, per esigenza di verità nella rappresentazione, ma i sottotitoli non risultano di eccessivo impaccio anche a chi non è madrelingua.

 

The Promise 1×08 0.23 milioni – ND rating
The New Name 2×01 6.80 milioni – 29.3% share

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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