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Grey’s Anatomy 16×18 – Give A Little BitTEMPO DI LETTURA 4 min

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Miranda: “De Luca… what if he was right?”

Grey’s Anatomy si starebbe avvicinando al finale di stagione, se non fosse che a causa del coronavirus le riprese degli ultimi episodi siano state interrotte e ovviamente non è dato sapere se e quando esse riprenderanno. E’ innegabile che ci si ritrova davanti una situazione mai vissuta prima d’ora, ma il punto è che, in fin dei conti, non sarebbe nemmeno troppo un problema se questa sedicesima stagione finisse senza un vero e proprio finale. Non perché non ci sia la curiosità di vedere se ci sarà catastrofe o no, ma perché lo show ha ormai annoiato e ha perso ragione di esistere (oltre al Dio Denaro, s’intende). Quindi fa poca differenza se si assisterà o meno a un season finale, se ciò avverrà fra un mese, o due. La verità è che lo show ha raggiunto (e superato) il momento di calare definitivamente il sipario.
“Give A Little Bit” è un episodio che si fa guardare, ben strutturato e per una volta anche ben recitato. In questo senso occorre fare i complimenti a Giacomo Gianniotti per la sua ottima performance. L’attore ha saputo interpretare bene un Andrew De Luca in piena crisi (di nervi), andando a salvare una puntata che aveva del potenziale, ma che, come al solito, non è stato sfruttato a pieno. Il caso medico che avrebbe potuto catalizzare di più l’attenzione portando in scena un argomento di attualità come il traffico di esseri umani, è stata utilizzato come mero pretesto per la vera e propria “crisi di nervi” del povero De Luca. Per quanto si possa essere disillusi sull’andamento dello show, non aspettandosi episodi “capolavoro”, non ci si può non arrabbiare di fronte a questo mal utilizzo di spunti interessanti, di cui Grey’s Anatomy ha davvero tanto bisogno. Approfondire l’argomento, invece di limitarsi ad accennarlo, avrebbe dato anche più importanza alla storyline della malattia mentale di Andrew. Invece tutto ciò non ha fatto altro che sottolineare come questo filone narrativo sia totalmente campato per aria. Si potrebbe contestare che De Luca ha sempre avuto un po’ la “mania dell’eroe”, in fondo la prima volta in cui è apparso nello show ha finto di essere un chirurgo, ma da qui a soffrire di un disturbo psichico ce ne vuole e non si può certo dire che gli sceneggiatori abbiano fatto un buon lavoro in questo, considerando che tutto ciò è venuto fuori solo nell’ultima manciata di episodi.
Di positivo c’è sicuramente il ritorno della storyline legata a Meredith e alla sua rivolta contro il sistema sanitario americano, filone che ha fatto da protagonista nella prima parte di stagione per poi cadere nel dimenticatoio. A questo proposito è doveroso notare che gli autori tendono a dimenticarsi fin troppo facilmente dell’esistenza della clinica gratuita “Denny Duquette”, che potrebbe essere funzionale per la lotta di Meredith. Ogni tanto però se ne ricordano e l’affezionato e nostalgico pubblico non può che esserne grato.
Sul fronte sentimentale, invece, occorre stendere un velo pietoso. La situazione di Teddy è diventata abbastanza centrale per la narrazione e non si può che provare disgusto nell’assistere all’evolversi degli eventi che la vedono protagonista. Poco importa che Tom abbia messo fine alla loro tresca amorosa (sempre se di fine si può parlare), quello che fa inorridire è proprio il comportamento del cardiochirurgo. E’ inutile ribadire come la situazione venutasi a creare intorno all’incertezza della paternità del figlio di Amelia fosse di carattere decisamente soap-operistico, ma è utile invece riflettere su un fattore: ultimamente in Grey’s Anatomy il DNA dei figli influenza in modo significativo i sentimenti tra i genitori biologici della progenie, come se avere un figlio insieme in qualche modo possa far innamorare le persone. In fondo, Alex scopre che Izzie ha avuto i suoi figli e magicamente torna ad essere così innamorato di lei da mollare tutto e tutti, Link e Teddy temevano che Amelia e Owen si sarebbero rimessi insieme se Owen fosse stato il padre, insomma, il concetto di co-genitorialità sembra essere del tutto estraneo al team di sceneggiatori. Scherzi a parte, è ormai palese da fin troppo tempo che lo show ha preso un andazzo che lo rende molto più simile a Beautiful che al medical drama che un tempo era, dando molta più importanza a improbabili triangoli amorosi rispetto a casi medici di spessore. Quanta tristezza.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Buona interpretazione di Gianniotti
  • Di nuovo centralità alla lotta di Meredith contro il sistema sanitario americano
  • Scorrevolezza generale dell’episodio
  • Teddy
  • Un po’ troppa enfasi sull’eroicità di Meredith
  • Occasione sprecata per trattare un tema interessante e delicato

 

“Give A Little Bit” è un episodio che sicuramente intrattiene, ma ottiene solo una sufficienza  visto i tanti problemi citati, escludendo l’ottima performance attoriale di Giacomo Gianniotti. In poche parole, ormai ci si accontenta delle briciole…

 

Life On Mars 16×17 6.27 milioni – 1.2 rating
Give A Little Bit 16×18 7.04 milioni – 1.5 rating

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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