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Kidding 2×09 – 2×10 – The Nightingale Pledge – The Puppet Dalai LamaTEMPO DI LETTURA 5 min

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“Jeff, I’m a monk! You’re not a monk. You’re a children’s puppetguys!”

Forse non è stato detto abbastanza, ma c’è molto di Eternal Sunshine Of A Spotless Mind (Se Mi Lasci Ti Cancello, nell’adattamento italiano) in queste ultime due puntate di Kidding.
Non solo per la presenza di Jim Carrey come protagonista, ma soprattutto per la regia di Michael Gondry, autore capace come pochi altri di rendere visivamente metafore e suggestioni del pensiero in forma reale.
Non si possono considerare, infatti, vere e proprie “magie” tutti i fatti surreali e le stranezze che accadono ai protagonisti dello show. Si tratta, piuttosto, di una “logica matematica dei sentimenti” che fa sì che cose strane accadano in una realtà che, altrimenti, sarebbe abbastanza quotidiana e grigia.
In fondo sta tutto qui il senso della Successione di Fibonacci a cui Will (Cole Allen) si aggrappa costantemente per dare senso alla sua complicata situazione famigliare: è qualcosa che c’entra più con la Fede che non la Scienza vera e propria ma che, a volte, può dare effettivamente dei risultati (come accade in questo season finale) solo se ci si lascia andare positivamente a quello che succede.
E così avviene con la parabola esistenziale e affettiva di Jeff e Jill Piccirillo. I due characters interpretati ottimamente da Jim Carrey e Judy Greer, raggiungono (forse) la conclusione del loro percorso di formazione che è l’elaborazione del lutto nei confronti della scomparsa del figlio Phil, e quindi un possibile nuovo inizio per la loro relazione, leitmotiv di tutto lo show.
Per arrivare a questo punto, però, è necessaria una sequenza di accadimenti che spesso sfocia nel surreale e che segue una logica assolutamente relativa e a-temporale, rappresentata magnificamente dai bellissimi flashback introduttivi che accompagnano ogni episodio.
In “The Nightingale Pledge”, ad esempio, si scopre finalmente il background del misterioso stalker/imitatore di Jeff Pinkles, già introdotto nel precedente episodio. Quella che potrebbe sembrare una piccola parentesi verticale in realtà si rivela fondamentale per lo sviluppo della serie poiché consente in primo luogo un vero confronto tra la famiglia Piccirillo, e poi la riconquista della popolarità per Jeff (dopo averlo malmenato), anche grazie all’uso per una volta positivo, dei social, e un riavvicinamento fra lui e il figlio Will.
Ma il vero tocco di classe è rappresentato dal flashback iniziale di “The Puppet Dalai Lama” che, a proposito di sbalzi temporali, arriva fino al Tibet del 1704 per raccontare la storia di un monaco buddhista che, per amore, rinuncia alla sua vocazione e alla sua stessa vita.
Anche questa sembrerebbe una sequenza fine a sé stessa, ma in realtà è importante per capire il background della relazione di Jeff e Jill, a cui la metafora del monaco fa riferimento, ma soprattutto per la successiva scena con il Dalai Lama, ospite dello show di Jeff (con l’iconico twist e il pupazzo di “Salvador Dalai Lama” già diventato cult). Questo getta ancora più surrealismo nella vicenda ma anche un’importante lezione morale (di stampo, anche in questo caso, prettamente buddhista) che poi si tradurrà nella rappresentazione “visiva” di questa filosofia “illogica” nel meraviglioso “fermo-immagine” (senza senso in una situazione reale) che consente a Jeff e Jill di cominciare la loro relazione. La stessa “illogica allegria” (per usare un termine gaberiano) che lo show regala, guarda caso nei momenti in realtà più malinconici delle serie, si riscontra nell’escamotage finale “dell’ora legale” da dedicare ai propri cari.
Tutte queste metafore, queste soluzioni creative, sono legate dal filo rosso dei sentimenti e dell’affettività che prende il sopravvento sulla realtà fisica rendendo tutto surreale. Fino ad arrivare alla commovente scena finale in cui Jeff e Jill riescono a sentire il battito del cuore di Phil all’interno del corpo di una maratoneta a cui avevano donato gli organi. E questa semplice ma efficace rappresentazione chiude magnificamente il cerchio sulle vicende della famiglia Piccirillo. Non è dato sapere se ci sarà una terza stagione, ma se questo fosse il finale sarebbe certamente quello perfetto per la “logica” di cui è portatrice la serie.
Una menzione a parte va fatta nei confronti dei due co-protagonisti dello show: Deirdre (una stupenda Catherine Keener), a cui lo show in questa stagione ha dato ampio spazio e una buona soluzione narrativa per la chiusura della propria storyline; e Sebastian (un meraviglioso Frank Langella), il quale trova anche lui finalmente la serenità d’animo che non ha mai avuto, paradossalmente in un momento anch’esso tragico, quando la malattia degenerativa che lo ha colpito nei precedenti episodi prende il sopravvento. Il modo in cui questo character si congeda dalle altre storyline, rinchiudendosi in un mondo “magico” e “di cartone”, come era stato quello dello show che per anni ha prodotto, con l’amata ex-moglie Louise (Annette O’Toole), è qualcosa di triste e allo stesso tempo commovente che produce una tenerezza e un’empatia incredibile con il personaggio.
Kidding si dimostra, ancora una volta, una serie che sa mescolare sapientemente comico e tragico insieme, con un cast eccezionale e una regia eclettica che si muove secondo una logica surreale e astratta ma, in fondo, molto più realistica e verosimile di tante altre serie “tratte da storie vere”.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Frank Langella e la tenerezza del suo personaggio
  • Will finalmente si taglia i capelli
  • Jim Carrey of course
  • Catherine Keener of course
  • “Salvador Dalai Lama”
  • Jeff e Jill da giovani
  • I “fermo-immagine” e “l’ora legale”
  • Finale
  • Nulla

 

Anche questa stagione di Kidding finisce lasciando molte bruschette negli occhi degli spettatori. Fra rapinatori con testoni di plastica, twist con il Dalai Lama e fermo-immagini significativi, i personaggi rivelano tutto il loro percorso di formazione, il quale, come sempre, è incasinato ma “sincero”.

 

A Seat On The Rocket 2×08 ND milioni – ND rating
The Nightingale Pledge 2×09 ND milioni – ND rating
The Puppet Dalai Lama 2×10 ND milioni – ND rating

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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