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Motherland: Fort Salem 1×01 – Say The WordsTEMPO DI LETTURA 4 min

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Motherland: Fort Salem 1x01 – Say The WordsIl mondo delle serie tv continua a non farsi mancare tra le uscite mensili la storia di streghe, questa volta è il turno di Motherland: Fort Salem, in cui l’esoterico pare mostrare ormai ad una versatilità senza confini. La nuova serie, prodotta da Freeform, è creata e scritta da Eliot Laurence, già autore di Claws e The Big Gay Sketch Show. Non proprio una storia di successi, quella di Laurence, ma dato il contratto pluriennale con la Fox 21 Studio, parte dell’impero Disney, che gli darà opportunità di scrivere ancora per la tv, vale la pena dare un’occhiata un po’ più critica alle sue creazioni. In Motherland: Fort Salem si può osservare come ci sia un filo conduttore nelle opere di Laurence, che passa senza troppe carinerie per il mondo gay, e sembra diretto verso una sorta di “empowerment” in controtendenza. Proprio Claws metteva insieme l’universo gay e transgender con il mondo della criminalità, in una maniera abbastanza originale che però non ha riscontrato grande successo di pubblico. Con Motherland: Fort Salem si tenta un mix ancora più azzardato, creando un fantasy ambientato nel presente in cui gli eserciti di tutti gli stati del mondo sono formati da plotoni di streghe.
Il target questa volta è quello dei teenager in piena fase di sovraccarico ormonale e gli argomenti trattati sono assolutamente allineati con lo spettatore a cui la serie si rivolge, passando dal sesso, al rapporto con i genitori, alle scelte legate alla crescita e al futuro. Le tre protagoniste rappresentano tre tipologie di ragazze molto stereotipate e con background opposti tra loro: c’è Tally Craven, vergine, l’Hermione Granger della situazione, proveniente da una comunità matrifocale (“no dudes, like ever”); poi c’è Abigail Bellweather, sessualmente emancipata, con un cognome importante che ha intenzione di onorare; ed infine Raelle Collar, orfana di madre, ribelle e misantropa, che sarà il personaggio centrale della storia. Le ragazze, chiuse in un’accademia militare vera e propria, sono costrette ad un confronto continuo dal quale originano già nel pilot tutte le relazioni reciproche tra i personaggi, di conflitto, di amicizia, di odio e di amore che siano (scena di sesso lesbo compresa).
In questa prima puntata trovano avvio anche tutte le storyline principali, dando quindi allo spettatore un quadro completo della proposta della serie e lasciando dedurre che questa si concentrerà per di più sullo sviluppo della trama. È pur sempre una storia militare, anche se del tutto inusuale, ed il confronto tra l’esercito di streghe al servizio degli Stati Uniti d’America e le cellule terroristiche della “Furia”, resistenza anarchica attiva in tutto il mondo, creerà l’occasione per presentare risvolti più o meno avvincenti e, nella migliore delle ipotesi, anche qualche colpo di scena sorprendente. A suggerire tutto questo si aggiunge la rivelazione finale dell’anonima antagonista infiltrata nell’accademia militare di Fort Salem, che costituisce in effetti una buona scelta per attirare la curiosità del pubblico. “Say The Words” è quindi un pilot tutto sommato ben riuscito – al di là del fatto che la storia sembri un po’ un’esagerata esaltazione di contro-valori – e presenta una solida impalcatura di trama, cosa non facile per un universo fantasy in cui le streghe, per la propria sopravvivenza, hanno siglato un patto con l’umanità ponendosi al servizio della difesa militare nazionale.
L’aspetto magico inoltre non viene trascurato, anzi, come suggerisce il titolo stesso dell’episodio, ci si concentra in maniera interessante sull’elemento vocale del potere delle streghe, che sembra essere la loro principale arma per scatenare forze della natura ed evocare pericolosi incantesimi. L’abilità nei vocalizzi è in parte dote ed in parte frutto dell’allenamento e dell’impegno di cui le protagoniste devono dare prova, imparando a mantenerne il pieno controllo anche in fase di combattimento. Questo costituisce sicuramente un plus per la serie, che a dispetto della sua natura trash riesce a fare un passo avanti rispetto a quanto proposto, ad esempio, dalla recente The Witcher, in cui Triss e le streghe di Aretuza presentano la banale abilità di sentirsi a distanza o, ancor peggio, la principessa Cirilla che è solo capace di emettere urla distruttive e incontrollate.
In conclusione, per un pubblico che cerca un intrattenimento leggero, di stampo fanta-teen, Motherland: Fort Salem può rivelarsi una serie originale, da seguire sin anche all’ultimo episodio.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Evidente investimento negli effetti speciali
  • Buone premesse per la trama
  • Originalità nel riprendere elementi tipici dei racconti di streghe 
  • Troppo estremo, quasi scontato, l’empowerment femminile
  • L’amore lesbo-teen non fa più notizia
  • Personaggi troppo stereotipati

 

Motherland: Fort Salem è una serie originale che presenta una storia di streghe come non la si era mai vista, senz’altro adatta per un’evasione fantasy tutta al femminile, ma che si rivolge ad un pubblico troppo ristretto per potere avere un successo degno di nota, guarda caso non è stata distribuita sui principali canali di streaming.

 

Say The Words 1×01 ND milioni – ND rating

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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