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3 Caminos 1×05 – Episode 5TEMPO DI LETTURA 3 min

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3 Caminos 1x05 recensioneLet’s make it to Santiago.

Improvvisamente, l’avventura dei protagonisti si vede costretta ad una drammatica battuta d’arresto. Per tutto l’episodio, quindi, niente bei paesaggi, niente bevute in compagnia con amici appena incontrati, ma una serie di pugni nello stomaco degli spettatori, serviti uno dietro l’altro, senza troppe cerimonie.
La produzione, inoltre, ha deciso di concentrare tutti questi colpi di scena nell’episodio più breve della serie, forse per non infierire ulteriormente sul pubblico. I minuti tuttavia scorrono via in un baleno e i drammi non hanno effetto bloccante sulla narrazione.

PUGNO NELLO STOMACO 1 – ROBERTO


Si scopre di cosa soffre il pompiere messicano e la diagnosi è impietosa: SLA (sclerosi laterale amiotrofica). Del gruppo ne è a conoscenza solo Luca, ormai diventato custode ufficiale dei segreti di tutti quanti. Anche essere il cantore di un certo momento storico, di una particolare esperienza, può essere un buon veicolo di evoluzione personale. Se intanto serve come stimolo a smettere di bere, è già un primo, notevole risultato.
Per il resto, lo sgomento davanti ad una malattia degenerativa incurabile, con la prospettiva di un futuro sempre più difficile e doloroso, impedisce ogni commento e consiglia il silenzio. Un plauso comunque alla forza d’animo con cui Roberto non si vuole privare di una nuotata, probabilmente l’ultima, a Cabo Finistere.

PUGNO NELLO STOMACO 2 – RAQUEL


Yoon Soo decide di confessare alla moglie di essersi innamorato di un uomo. Lei decide seduta stante di andarsene e di non completare il Cammino. Qui non contano né i bei ricordi né la prospettiva di un bambino da crescere.
Prima della lite, però, il musicista coreano aveva fatto in tempo ad allietare tutti con Arirang, antica e popolarissima canzone della sua terra, in un altro dei rarissimi momenti di serenità della puntata.
Quella riguardante i due coniugi è decisamente la sotto trama più soap, ma anche la più movimentata. Non ci sarebbe certo bisogno di un’ambientazione sulle vie di Santiago per una storia simile. Si rivela comunque funzionale a spiegare perché una persona possa decidere di intraprendere un viaggio a piedi di 800 km in un mese. Soprattutto, fa vedere come “lasciare a casa” i propri problemi, distanziarsi da essi per analizzarli e risolverli, sia molto più difficile del previsto.

PUGNO NELLO STOMACO 3 – JANA


Se ancora non bastasse, Jana viene scoperta e arrestata, a causa di un gruppo di ubriachi al bar che allungano troppo le mani. Sembra quasi troppo, aggiunto a tutte le altre difficoltà e drammi emersi nel corso dell’episodio. Legittimo non mandare assolta una donna che, in fin dei conti, ha commesso un reato. Il modo, però, ancor m’offende aggiunge tristezza in un momento in cui non se ne sentiva il bisogno.
Tutti i componenti del gruppo, quindi, arrivano alla fine di questo secondo viaggio con una situazione peggiore rispetto a quando erano partiti. I problemi non si sono risolti, anzi i conflitti e i nodi irrisolti sono emersi con violenza.
In un prodotto cinematografico o televisivo, gli ingredienti vanno dosati con cura e ben mescolati, come fosse una ricetta di cucina. Qui sono stati accumulati parecchi bocconi amari in rapida successione. Al confronto, il primo viaggio è stato solo una presentazione dei personaggi. Diventa quindi più ardua la sfida per riequilibrare di nuovo gli elementi e portare tutto ad una degna conclusione.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Un tuffo nell’oceano, a Cabo Finistere
  • Arirang
  • Si può empatizzare coi personaggi
  • Azzardata decisione di far venire tutti i nodi al pettine nello stesso momento

 

Gli sceneggiatori hanno ingarbugliato ben bene la matassa. Molto dipenderà da come decideranno di sbrogliarla nelle ultime tre puntate, in cui è previsto un nuovo salto temporale. La sufficienza significa voto interlocutorio. Si aspetta quindi il terzo viaggio dei protagonisti per sapere come andrà a finire. Si può intanto elogiare la capacità dello show di far empatizzare il pubblico con i personaggi.

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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