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Arrow 7×13 – Star City SlayerTEMPO DI LETTURA 4 min

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“Yeah! Look at us! Working together again, be a target for a homicide maniac… it looks like a Monday!”

Passata la sbornia per il 150esimo episodio è tempo, per Arrow, di rimettersi al lavoro.
Era abbastanza normale, infatti, che dopo un episodio così particolare come “Emerald Archer”, la puntata successiva sarebbe dovuta essere necessariamente un ritorno ai ranghi delle principali storylines che tengono in piedi tutta la baracca.
Storylines che qui trovano una svolta decisiva decisamente non da poco.
L’episodio si apre con un’introduzione in perfetto stile “thriller-action” con una sequenza alternata a una musica di sottofondo inquietante degna di Seven di David Fincher. Questo perché tutta la trama verticale dell’episodio si basa sulla caccia al cosiddetto “Assassino di Star City” (da qui il titolo), una storyline che andava avanti da un po’ di tempo.
Dopo il consueto riassunto iniziale, dunque, si capisce subito il tono che prenderà l’episodio, il quale mostra una serie di cliché narrativi legati, per forza di cose, al genere thriller-action con una dose di slasher-movie (sempre molto moderato però, è pur sempre una serie di un canale pubblico mainstream americano).
Il che, detta così, non sarebbe affatto male. Si è già parlato, anche nella scorsa recensione, della natura “procedural” della serie che porta spesso la trama a declinarsi in tutte le varie sfumature del genere (tra cui, appunto, il thriller). Un elemento che rappresenta, in un certo senso, il suo vero fattore di qualità rispetto alle altre serie del DC-Universe che tendono più spesso ad assumere un aspetto più comico-demenziale (di cui DC’s Legends Of Tomorrow è un ottimo esempio).
Se poi ci si aggiunge un villain veramente insospettabile e decisamente pazzo come Stanley Dover e il ritorno in azione (nella legalità) del Team-Freccia, l’episodio non può che risultare interessante e ben apprezzato. Peccato che poi gli autori decidano di cadere in facili stereotipi e cliché di genere che potevano tranquillamente essere evitati o declinati in una forma molto più originale, e che portano all’affossamento definitivo di quello che poteva essere un buon episodio.
La modalità con cui il Team-Freccia riesce a trovare il covo di Dover e scoprire le sue intenzioni è talmente elementare e fortuita che ci si chiede come mai nessuno ci avesse pensato prima.
Allo stesso modo il fatto che Dinah, unica donna del gruppo, sia l’unica a rimanere ferita durante l’operazione era già quotata 1:90 alla SNAI (e c’è da ringraziare che non sia stato ferito Curtis per primo!) già dalla prima scena, così come il suo fortuito e improvvisato salvataggio grazie al “laser-magico”.
In realtà, visto il finale generale dell’episodio, si capisce ben presto che questa particolare storyline era stata pensata fin da subito al solo scopo di dare l’addio (a quanto pare definitivo) al personaggio di Curtis (e si spera anche a quello dell’odioso figlio di Oliver).
Un addio che è quanto mai anticipato dai piccoli input lanciati fin dalla prima scena, eppure riesce ad apparire lo stesso come improvviso e poco verosimile. Sicuramente poteva essere pensato in maniera diversa (e meno raffazzonata), ma, d’altra parte, si sta parlando di un personaggio che non aveva più nulla da dire e/o da offrire alla serie se non essere l’equivalente di Cisco per The Flash, per cui si può tranquillamente affermare che la sua assenza non creerà un vuoto incolmabile nello spettatore.
E, a proposito di The Flash, l’episodio offre l’ennesimo mini-crossover tra le due serie con la telefonata tra Dinah e il capitano Singh, abbastanza inutile e ridondante in realtà e di cui non si capisce effettivamente la necessità, per cui il commento riguardo ad essa si può concludere così senza ulteriori parole.
Ma il problema più grave dell’episodio è certamente il fatto che, a parte la trama verticale, tutte le altre storylines stagionali risultano ampiamente sacrificate, o gestite malissimo. È sicuramente sacrificata la caccia a Diaz, che sempre più sta scivolando nel dimenticatoio della mente dei protagonisti dello show. Ma, ancora peggio, è la sorte che sta subendo tutta la storyline riguardante Blackstar/Mia Smoak e tutti gli altri scappati di casa personaggi che si sono scoperti essere figli più o meno illegittimi di quasi tutti i personaggi “adulti”.
Il che fa apparire Arrow come una sorta di Beautiful in versione supereroistica, in cui il lato soapish la fa da padrone in maniera preponderante e che rischia di degenerare in sottotrame degne della Dinastia dei Paperi Disney.
Il che sarebbe veramente un peccato perché finora Arrow era rimasta l’unica serie del DC-Universe di The CW a mantenere una sua qualità intrinseca.
Il Save che ne deriva è veramente un grido d’aiuto agli autori della serie affinché questa degenerazione non avvenga. 

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Ritorno all’azione del Team Freccia
  • Thriller-action + slasher movie
  • Stanley Dover pazzo furioso
  • Curtis finalmente fuori dalle palle?
 

  • Tutto un episodio per togliersi dalle palle Curtis e l’odioso figlio di Oliver?
  • Cliché narrativi triti e ritriti
  • Mini-crossover abbastanza inutile con The Flash
  • Mancano solo Brooke e Ridge e poi diventa ufficialmente una puntata di Beautiful

 

Puntata che inizia come una serie degna di David Fincher e che purtroppo finisce come il peggio episodio di Beautiful.  Sperando che a un certo punto non compaia Ridge affermando di essere il vero Green Arrow!

 

Emerald Archer 7×12 1.07 milioni – 0.4 rating
Star City Slayer 7×13 1.09 milioni – 0.4 rating

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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