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Doctor Who 12×10 – The Timeless ChildrenTEMPO DI LETTURA 5 min

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I Cybermen, The Master, i Cybermen che diventano Time Lords, i companion che parlano tra di loro, Yaz e Graham che si fanno complimenti a vicenda, cliffhanger finale, personaggi anziani che si sacrificano, reduci di guerra che vengono salvati e portati sulla Terra, Tardis con il circuito camaleontico che funziona, il Dottore che ritrova il suo Tardis e dice di non essere geloso, The Master che salta in aria ma che sicuramente prima o poi tornerà, i companion che danno il Dottore per perso, creando così le prospettive di un commovente incontro, il mistero non risolto dell’apparizione di Jack Harkness, Chris Chibnall. Chris Chibnall.
Chris Chibnall.
Tutto quello che è stato elencato sono elementi del finale di stagione di cui non vale assolutamente la pena parlare, semplicemente perché costituiscono il DNA di un buon finale di una buona stagione, con momenti di epicità, in cui ognuno trova il suo ruolo e con un buon pathos drammatico a condire il tutto. Ma di finali del genere se ne è visti tanti e tanti ancora se ne vedranno e non si potrà che godere di tutto ciò.
Però Chris Chibnall decide di fare un passo che è più lungo della gamba, dando una scossa alla nuova serie come forse mai prima d’ora. Quasi come un duello a distanza con Moffat, lo showrunner in carica decide di agire senza aver promesso niente di particolare nel recente passato. Se Steven Moffat con fuochi d’artificio aveva ribaltato quanto predisposto da Russell T. Davies (la mancata distruzione di Gallifrey), senza mai tornare più di tanto su questa rivoluzionaria scelta narrativa, Chris Chibnall destruttura l’intera concezione del protagonista, riportando in auge alcuni piccoli semi sparsi lungo la serie classica ed elevando il Dottore a figura più che mitologica anche per la sua stessa specie, creando inoltre premesse niente male per future idee di trama (e distruggendo nuovamente Gallifrey, rimettendo in sesto il concetto del “Last of the Time Lords” dei primi tempi).
Chibnall compie una mossa di rottura, un sacrilegio nello scenario rassicurante che dal 2005 a questa parte era stato creato. Le nuove generazioni erano lì a contare “9… 10… 10… 11… 11 e mezzo… 12… 13… Gallifrey non c’è… Invece Gallifrey c’è… Toh un’incarnazione femminile…”. Tutto molto facile, o quasi. In questo momento si deve fare i conti con il fatto che:
  • Il Dottore non è di Gallifrey e non si sa da dove è uscito roba che al confronto non aver mai saputo il suo nome è uno scherzetto;
  • il Dottore ha avuto innumerevoli rigenerazioni quindi si può anche smettere di contare e aspettarsi incontri random con incarnazioni del Dottore, come avvenuto nella 10×05, saranno oltretutto contenti coloro che non si rassegnavano a considerare buco di trama da ignorare quanto mostrato nel serial “The Brain Of Morbius”, con protagonista il quarto Dottore;
  • Il Dottore ha origini terrest… no quella stupidaggine del film del 1996 continua a rimanere tale;
  • L’incarnazione del Dottore vista nella 10×05 è una vecchia incarnazione di cui ha perso la memoria, quindi Chibnall ci dice senza troppi problemi che inserire un’incarnazione femminile per la prima volta non ha creato un unicum, di conseguenza vengono meno tante riflessioni che si erano fatte al momento dell’annuncio riguardante Jodie Whittaker, su ciò che accadrà alla serie d’ora in avanti;

Tutto ciò, e tanti altri aspetti che verranno in mente con il passare del tempo, indubbiamente porta a pensare che Chibnall l’abbia fatta fuori dal vaso. Che una certa voglia di strafare si sia scontrata con una noncuranza e quasi mancanza di rispetto nei confronti dello show, tanto da creare una sorta di fan-fiction di quart’ordine. Sì, anche chi scrive ha visto attraversare questo pensiero nella propria testa, a caldissimo, durante le rivelazioni di The Master. Non volendo per forza essere acritici, a mente più fredda, si possono tirare alcune conclusioni che fanno propendere la scelta di Chibnall verso una direzione meno negativa.

  • La scelta ha un ché di poetico considerando che il Dottore è sempre stato presentato come un Time Lord atipico e speciale, motivo che ha scatenato la furia di The Master. Oltretutto, ciò che dice nel Matrix l’incarnazione antica del Dottore ha un significato estremamente meta-testuale: il Dottore non si è mai fatto condizionare da chi è stato in passato. Come per dire: questo risvolto narrativo va a toccare la mitologia sempre rimasta un po’ oscura, tuttavia non condizionerà chi scriverà Doctor Who in futuro;
  • Non cambia niente nella percezione del protagonista, non solo quindi per gli autori. La Time Lord ora viaggia con una nuova consapevolezza, senza contare che le possibilità a livello narrativo sono molteplici;
  • Meno deus ex machina il momento in cui da Gallifrey mandano il nuovo set di vite, nel finale di The Time Of The Doctor.

E poi il momento in cui tutto il passato del Dottore viene ripercorso con sotto la sigla è veramente fichissimo.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il coraggio…
  • Di fatto non cambia niente
  • Interpretazione drammatica di Jodie Whittaker
  • Il “what” finale che rimanda al finale della terza stagione (più volte è stato sottolineato l’accostamento)
  • Il montaggio con le vite passate
  • La soluzione su Brendan
  • La soluzione dell’incarnazione della 10×05
  • Interpretazione di The Master forse un po’ sopra le righe
  • I Cybermen vestiti da Time Lords forse rasentano il trash
  • Ma Jack?
  • …la faccia di culo

 

Appare ovvio che Chris Chibnall abbia riportato Doctor Who in una dimensione meno “fantascientifica” e più “fantasy-mitologica“, raccogliendo parecchio di quanto era stato seminato nella serie classica. Sicuramente da apprezzare il coraggio, purché ora si pongano le basi per sviluppi futuri che non snaturino completamente quanto mostrato negli anni passati e che si armonizzino al meglio con quello che sarà, anche per gli showrunner futuri.

 

Ascension Of The Cybermen 12×09 3.71 milioni – ND rating
The Timeless Children 12×10 3.78 milioni – ND rating

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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