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Fear The Walking Dead 6×04 – The KeyTEMPO DI LETTURA 4 min

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Comunicazione di servizio  Fear The Walking Dead è una serie nelle cui recensioni scatta da sempre l’inevitabile paragone con la sua serie madre. Questo particolare (e la serie di commenti probabilmente ripetitivi che caratterizzano il resto delle recensioni) ha spinto la redazione di RecenSerie ad un nuovo sistema di stesura. Lo sparuto team di superstiti che ancora persevera nel recensire suddetta serie svolgerà un lavoro cooperativo. I lettori avranno modo di seguire un’interazione spesso negata dalla scrittura distaccata delle restanti recensioni. I tre recensori (Federico, Fabrizio, e Valerio) interagiranno tra loro, instaurando una dialettica che, con la forma del dialogo (anzi, del trialogo), punterà a commentare questa sesta stagione di Fear The Walking Dead. Ogni settimana uno dei tre recensori assumerà il ruolo di “intervistatore” stuzzicando gli altri due con tematiche e punti di interesse individuati durante la visione. Sarà un’estate molto lunga. L’estate è finita. Ora è ricominciata. Anno 2020: il Covid ha interrotto questa lunga sequela di idiozie sbarrate sul progredire delle stagioni. Fa anche un po’ freddino oggi.

Valerio: Avete anche voi goduto di una trama più stimolante che ha anche il pregio di collocarsi direttamente all’interno della pseudo trama orizzontale che appare in questa stagione?

Fabrizio: Sinceramente l’unica porzione di trama che ho gradito realmente è stata l’ultima, quella di Morgan e la chiave misteriosa. Per il resto l’episodio ha quel retrogusto di filler che ti lascia l’amaro in bocca appena hai terminato la visione.

Federico: Francamente si, concordo. L’idea di una sana indagine investigativa mi è piaciuta, così come la parte finale con l’attacco a Morgan. L’unica cosa che mi ha fatto letteralmente addormentare è il dialogo soporifero tra John ed il rabbino.

Valerio: Una Virginia meno sguaiata non funziona un po’ meglio?

Fabrizio: Un po’ meglio. Ma a mio avviso rimane comunque un villain senza il benché minimo spessore o carisma.

Federico: È un character che si fa odiare facilmente ma francamente non la trovo così distante da altri personaggi di The Walking Dead che, pur di mantenere la pace nel villaggio, farebbero qualsiasi cosa. Did you say per caso Carol?

Valerio: E di John che mi dite?

Fabrizio: Nel corso dell’episodio mi è capitato più volte di pensare che John sia un buon personaggio ma buttato a caso nel telefilm sbagliato. Il personaggio dell’ex poliziotto buono di cuore non è certo una novità, ma probabilmente inserendolo in un contesto differente, senza tutto quel pattume televisivo a circondarlo, il character ne avrebbe certamente giovato. Qui invece è abbastanza piatto e noioso.

Federico: E anche qui mi distanzio parzialmente da Fabrizio. John è forse uno dei migliori character dello show e, personalmente, ho sempre adorato Garret Dillahunt sin da quando l’ho scoperto in Hand Of God. Qui riveste un ruolo simile, crede nel bene ed in ciò che lo circonda, ha bisogno di avere fede in qualcosa e allora dà tutto sè stesso, e non a caso la trama di questo episodio è proprio incentrata sulla sua progressiva perdita di fiducia nei confronti di Virginia. Ora con l’arrivo June, mandata proprio per sedare la sua voglia rivoluzionaria, mi aspetto grandi cose.

Valerio: E di Victor? E di Morgan?

Fabrizio: Vabbè Victor ormai punta solo a farsi menare da chiunque sventolando in faccia a chiunque il fatto di essere diventato il crumiro di turno. Anche lui ormai ha perso gran parte della sua credibilità. Morgan invece al momento potrebbe essere l’unica speranza per assistere a qualcosa di decente. Ma non ci faccio molto affidamento.

Federico: Victor è una bandieruola che va dove va il vento, nè più, nè meno. Morgan invece continua a girare a caso in attesa che qualcuno gli spieghi cosa sia quella chiave: al momento abbastanza deludente il modo in cui è sfruttato…

Valerio: Vi ricordavate del rabbino?

Fabrizio: Assolutamente no, ma visto che l’attore è quello che faceva Taub in Dr. House appena l’ho visto mi sono istantaneamente ricordato della sua presenza all’interno del telefilm. Solo della presenza però. Non chiedetemi di raccontarvi la sua storia perché al momento è tabula rasa.

Federico: Mi ero scordato della sua esistenza ma poi mi sono ricordato che nella scorsa stagione gli era stata dedicata una puntata. E anch’io come Fabrizio mi ricordo di Peter Jacobson che sta continuando a prendere scelte lavorative molto sbagliate visto che è passato da Dr. House a Colony ed ora a questo inutile ruolo.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Una trama comunque intrigante dal sapore giallo…
  • John rimane uno dei personaggi meglio inquadrati
  • Il mistero della chiave
  • Morgan ormai ammazza tutti
  • …senza nessun tipo di risoluzione immediata
  • Solite pippe introspettive 
  • Continuano gli episodi monotematici

 

Episodio più scorrevole di altri, con una trama che porta lo spettatore in una dimensione più orizzontale che verticale. La salvezza è determinata anche dalla figura di John, più efficace di altre.

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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