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Forever 1×03 – The Lake HouseTEMPO DI LETTURA 3 min

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Mai si era vista una serie, dallo scarso minutaggio e dallo scarso numero di episodi, che entrasse nel vivo a partire dal terzo episodio. O meglio, come si vedrà più avanti, “entrare nel vivo” non è neanche il concetto più esatto. Mettiamola così: i primi due episodi hanno creato la premessa, hanno posto lo show nel suo status quo, bruciando un quarto di stagione. Effettivamente vedendo i trailer di Forever, non si riusciva tanto bene a capire quale fosse il plot. Facile immaginare che, anche leggendo le trame da qualche parte (ad esempio nelle brevi descrizioni di Prime Video), si faccia poco riferimento al grandissimo capovolgimento di fronte che avviene alla fine di “June” (e in parte anche all’inizio della stessa 1×02).
“The Lake House” è l’effettivo pilot, si potrebbe dire. Nella scorsa recensione è stata citata la serie che più potrebbe venire in mente, vista la tematica trattata, ovvero The Good Place. Sarebbe come dire che la morte di Eleanor, già avvenuta all’inizio della 1×01, venisse mostrata nell’arco di uno o due episodi.
Ciò che avviene rapidamente, con l’inserimento del nuovo assurdo status, è la creazione e lo “spiegone” della mitologia vera e propria della serie. Oscar in pochissimo mette su una rapida spiegazione su questo tipo di aldilà (il paragone con The Good Place, come detto nella scorsa recensione, risulta inattuabile proprio per la differente condizione dei trapassati, lì in un luogo apposito, qui dei semplici formers che coabitano con gente ancora in vita). Tale spiegazione però produce l’effetto di creare un vero e proprio palcoscenico dove verosimilmente ci si potrà muovere nei prossimi 5 episodi. Vengono introdotti dei personaggi secondari, ma soprattutto si creano le premesse per poter portare la trama ovunque si voglia, potendo giocare con un concetto come quello dell’aldilà totalmente senza limiti. Se i primi due episodi erano una fase di transizione in cui lo spettatore era in perenne e interrogativa attesa che accadesse qualcosa, già nella 1×03 ci si può sedere (in qualsiasi posizione si voglia, sessista o no) e godersi il palcoscenico comedy creato.
Come detto, l’inizio dell’episodio impone una nuova mitologia e finalmente arriva al dunque, dopo due episodi introduttivi – a proposito del finale si parlerà tra poco – ciò che colpisce è l’effettivo svolgimento dell’episodio. Così come i primi due episodi non avevano avvenimenti clamorosi al loro interno, bensì lenti e quasi futili dialoghi, oltre a situazioni estremamente quotidiane, questo episodio non tradisce tale particolare stile. E come direbbe Corrado Guzzanti su Boris: “è ‘na qualità!”. Riuscire a mantenere uno stile specifico pur cambiando così radicalmente le carte in tavola, senza puntare alla risata violenta, ma solo ad un sorriso, è sicuramente prova di idee chiare da parte degli autori. Lo stile recitativo compassato di Maya Rudolph e Fred Armisen poi fa il resto. Simpatico l’inserimento del ragazzo morto negli anni ’70, ad arricchire il già citato palcoscenico comedy.
Quasi a chiudere un cerchio, il finale rappresenta forse la vera essenza della serie, da cui anche il titolo. Volendo considerare come trilogia i primi tre episodi, vero e proprio pilot se uniti tra loro, la chiusura di “The Lake House” riporta alla vera tematica del primo episodio: la monotonia della vita coniugale. A richiamare l’attenzione dello spettatore, il sottofondo jazz con Oscar che serve il suo piatto speciale, esattamente come la scena ripetuta in loop durante “Together Forever”.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Effettivo inizio della serie
  • Creazione di una mitologia e di un palcoscenico comedy
  • Stesso stile dei primi due episodi pur avendo completamente cambiato le carte in tavole
  • La trama stupidissima di dover spaventare i coinquilini della casa al lago
  • Il ragazzo morto negli anni ’70 che vomita
  • Il finale di episodio a riprendere l’inizio del primo
  • Stesso stile dei primi due episodi, non esattamente esplosivo

 

La strada è buona, considerando quanto si senta il bisogno in questo momento di serie che escano un po’ dagli schemi. Si può ancora fare qualcosa dal punto di vista umoristico/ritmico, considerando il potenziale degli attori in scena.

 

June 1×02 ND milioni – ND rating
The Lake House 1×03 ND milioni – ND rating

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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