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Fringe 4×16 – Nulla È Come SembraTEMPO DI LETTURA 3 min

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Se vi eravate chiesti in che altri modi la fusione trai due universi aveva modificato il passato e la storia dei due mondi avete appena guardato l’episodio che potrebbe risolvere le vostre domande. Come? Sempre per colpa di Peter…
Fanatici come il sottoscritto mentre guardavano l’intro riassuntivo della puntata si domandavano come mai fossero state rispolverate immagini provenienti dall’episodio 1×13 “The Transformation” della prima, distantissima quanto indimenticata, stagione. Quattro anni fa l’episodio iniziava con un agente segreto di nome Bowman che, durante un volo aereo, si chiudeva in bagno salvo poi uscirne trasformato in un mostro simile ad un porcospino e causare lo schianto del volo. Cosa è cambiato nel nuovo universo Giallo? Solo che Bowman si è trasformato dopo l’atterraggio e quindi l’aereo non si è schiantato. Perchè? Sempre per colpa di Peter…
Chiariamo che non è lui la causa diretta dello schianto del volo, piuttosto gli darei una colpa indiretta, molto indiretta. Avete presente la teoria scientifica in cui si postula che il semplice battito d’ali di una farfalla possa cambiare il corso degli eventi in maniera incomprensibilmente grande? Peter è la nostra farfalla.
La cancellazione dalla linea temporale Blu ha rimesso in discussione molte cose ed eventi che lui ha compiuto ma che sono stati alterati o non sono proprio più accaduti. Il Butterfly Effect che causa un diverso finale per il volo dell’agente Bowman è la non uccisione di David Robert Jones nella 1×20, burrascoso episodio finale della prima stagione dove Peter lo uccideva chiudendo il portale mentre lui era in mezzo. Ora giunge spontanea una domanda: se la matematica non è un’opinione la 1×20 viene dopo la 1×13, quindi come è possibile che, non solo lo stesso volo con le stesse persone a bordo avvenga quattro anni dopo, ma che anche non ci sia lo schianto? Per quanto riguarda lo schianto posso pensare che, non essendo morto, David Robert Jones abbia avuto modo di modificare il siero che trasformava in porcospino gigante quel tanto che bastava perchè avvenisse qualche ora dopo. Per l’altra domanda la risposta è: chiedetelo direttamente a Jeff Pinkner e Akiva Goldsman.
Incongruenze temporali a parte, è da elogiare la bravura dei due autori di aumentare il climax ascendente intorno al progetto di Jones e della vecchia Nina Sharpe (mutaforma? Alt-Nina? Nina originale?) con un vecchio caso rispolverato e messo a lucido per l’occasione. Una bella sorpresa che sono convinto sia piaciuta a chiunque, merito anche dell’evoluzione del porcospino alato, della presenza di un sottobosco narrativo inesplorato in cui centinaia di persone sono pronte a diventare cavie pronte ad essere trasportate in una nave cargo verso qualche posto. Niente da dire, mi inchino al cospetto di cotantao genio.
Dimenticavo che, dulcis in fundo, ci sarebbe anche da analizzare il cuore spezzato del tenero Lincoln. Prossima recensione mi riprometto di farlo.

 

PRO:
  • La “citazione” all’episodio 1×13
  • La nave cargo e le prospettive di un cupo futuro
  • Il discorso chiarificatore tra Peter e Lincoln
  • Lincoln infettato
CONTRO:
  • Incongruenza stilistica/temporale

È quando non ti aspetti grandi cose che vieni sorpreso alla grande e nessuno si aspettava una puntata commemorativa e di questo livello dopo gli ultimi episodi che avevamo visto ma questo è Fringe. Thanks God.

 

VOTO EMMY

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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