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Hand Of God 1×06 – For The Rain To GatherTEMPO DI LETTURA 5 min

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God, I know You’re here somewhere. I can feel You. Why won’t You talk to me? Why won’t You let PJ talk to me? 
I know I haven’t been perfect. But You said You didn’t want perfect. You said all we need to be is willing. Haven’t I been willing? 
Eli Eli lama sabachthani.

È difficile finire la visione di “For The Rain To Gather” e non rimanere con la mente sugli ultimi istanti della puntata. È anche vero però che questa volta è stato difficile arrivare fino al finale dell’episodio senza tirare almeno uno sbadiglio. Hand Of God ha un minutaggio importante che viaggia sull’ora scarsa, un’oretta nella quale per lo più si assiste a vere e proprie lotte dialettiche più o meno velate, accordi meramente mafiosi e dialoghi in cui serpeggiano loschi piani per avere la supremazia sugli altri. Fino ad ora, in 5 episodi, tutto è stato supportato da una tensione latente che, come un motore diesel, ha permesso una riuscita ben più che egregia nel complesso, tuttavia, nell’esatto istante in cui Pernell viene tolto dal focus narrativo in favore degli altri character, qualcosa viene a mancare e tutto all’improvviso diventa più soporifero.
Ci troviamo di fronte ad un episodio che apre la seconda metà della stagione e quindi, nell’ottica di Ben Watkins, bisogna incominciare ad avvicinarsi verso una conclusione disseminando gli indizi principali nel mentre. È quindi abbastanza normale notare una generale lentezza narrativa prima dell’enorme plot twist con cui si chiude l’episodio: la “hand of God” ha indicato Josh e Pernell ora lo sa. Tra le altre cose assiste anche a quello che dovrebbe essere un colpo di scena, ovvero il bacio tra Jocelyn e Josh, purtroppo estremamente telefonato da diverse puntate a questa parte. La scintilla che scocca tra i due non è nuova nel panorama televisivo/cinematografico e si attesta quasi come un clichè: “vedova” sola e consolata dal migliore amico del marito/fidanzato morto, unica vera e propria spalla su cui piangere. Il dilemma etico che porterebbe ad una scelta razionale viene costantemente combattuto dalla fiamma della passione che li ha legati insieme nel lutto, il tutto ovviamente scuote gli animi e dovrebbe animare lo spettatore ma, essendo una cosa già vista, almeno per Jocelyn e Josh viene meno quell’effetto sorpresa che si vorrebbe riprodurre.
“For The Rain To Gather”, pur riproponendo uno stilema narrativo ormai consono alla serie, mette in secondo piano il character di Perlman in favore di una più ampia caratterizzazione dei personaggi secondari. Si assiste infatti all’ormai consueto appuntamento per la canna del pomeriggio di Crystal, alle ormai costanti chiacchiere da affarista del sindaco Bobo e al classico momento pincio con tensione sessuale tra la vedova nuora di Pernell, Jocelyn, e il suo ex migliore amico, Josh. In tutto ciò è Pernell a diventare un character secondario, finendo per essere il più delle volte funzionale ai mini plot altrui e questo è sicuramente un grosso motivo di critica.
Dopo aver empatizzato per una buona parte di stagione con 4 personaggi (Pernell, Crystal, KD e Paul), all’improvviso Watkins decide che il focus narrativo va cambiato e di conseguenza anche l’appeal dell’episodio ne risente. KD di fatto compare ma rimane sempre muto e in secondo piano, totalmente passivo alle vicende ma segno che comunque sono passate delle settimane dall’ultima puntata che lo vedeva in carcere per 14 giorni; Crystal è sempre presente ma in maniera meno preponderante; Paul svolge solo il ruolo di supporto emotivo per le preghiere collettive in ospedale; Pernell prega molto per tutta la puntata, salvo poi redimersi nel finale elargendo un senso a tutte le preghiere dette. Al loro posto assurgono agli onori della cronaca Alicia e la sua gravidanza, Tessie ed il suo non matrimonio, Bobo e la sua difficoltà nello sviluppare gli accordi. Nessuna di queste 3 storyline riesce a garantire spessore alla vicenda e, proprio per questo motivo, si assiste ad un calo marcato sia dell’interesse dello spettatore, sia del ritmo narrativo già lento, sia della qualità delle trame. L’alternanza a supporto di Pernell è necessaria, su questo siamo tutti d’accordo, tuttavia sostituire il trio Crystal-KD-Paul per Alicia-Tessie-Bobo non può bastare a garantire una sufficienza all’episodio.
Ovviamente i momenti migliori della puntata sono quelli in cui Pernell è al centro dell’attenzione, inutile negarlo. Le allucinazioni o visioni divine (che fino ad ora non hanno mai sbagliato) puntano letteralmente il dito contro Josh, il migliore amico di PJ, e la cosa sorprende fino ad un certo punto visto che dietro lo stupro perpetrato c’è in realtà il furto di una pen drive con il programma Bath Water inventato da PJ ma da cui è stato estromesso Josh. Una vendetta plausibile ma ancora ingiustificabile per il ricatto che Julio Farkas e Shane Caldwell hanno subito.
Sempre con Pernell si arriva a capire il perché dell’improvvisa voglia di cucinare della moglie, un gesto ancora una volta dettato da un fine nascosto e manipolatore che riporta subito il rapporto tra i due con i piedi per terra. Per Crystal è una continua lotta per la supremazia, per il non essere identificata come “judge’s wife“, ma come Crystal; per Pernell è invece l’ennesimo smacco subito che lo allontana dalla donna che ha sposato. Non che lui sia esente da colpe visto anche il matrimonio con Tessie, però la sua particolare visione della vita lo porta a vedere il tutto da un punto di vista egoistico ed egocentrico. Tutto ruota intorno a Pernell, tutto deve ruotare intorno a Pernell. Noi siamo di questa filosofia.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Allungamento del braccio dell’ombra in ospedale
  • Vera motivazione dietro l’improvvisa passione culinaria di Crystal
  • Nuovo flirt telefonato tra Josh e Jocelyn, sicuramente non nuovo nel panorama televisivo e cinematografico
  • Generale lentezza non supportata da character all’altezza
  • Assenza totale di KD

 

In un’ora si scoprono i talloni d’Achille dello show, una quasi totale dipendenza dai personaggi principali (Pernell sopra tutti) e un non richiesto risvolto amoroso. I momenti migliori della puntata rispecchiano i pregi della serie, tutto il resto appare superfluo e lento e di fatto appesantisce la visione. Abbiamo sempre elogiato quando c’era da elogiare, questa volta bisogna saper criticare e quindi critichiamo.

 

Welcome The Stranger 1×05 ND milioni – ND rating
For The Rain To Gather 1×06 ND milioni – ND rating

 

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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