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House Of Cards 3×12 – Chapter 38TEMPO DI LETTURA 5 min

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House Of Cards non ha un diretto collegamento tra la fine di un episodio e l’inizio del successivo. Spesso e volentieri ciò che si presenta ad inizio episodio è una panoramica generale sul contesto, scorrendo piano piano tra le situazioni dei vari personaggi. Con il passare dei minuti, come infilandosi in un imbuto, si ottiene un colpo di scena, una frase, uno sguardo che coglie di sorpresa lo spettatore se non altro per l’improvvisa apparizione dei titoli di coda. Questa sorpresa ha, gran parte delle volte, una sua influenza sul giudizio stesso dell’episodio. Ovvio, non è una procedura attuata soltanto da questa prima serie di produzione Netflix, ma usanza abbastanza comune nelle serie di un certo standard. In House Of Cards però la cosa è notevolmente evidenziata, in particolar modo dagli incipit totalmente slegati dai precedenti finali che generalmente portano al salto di alcuni passaggi che lo spettatore dovrà in qualche modo immaginare (l’esempio del “Chapter 38”: Remy dà le dimissioni nella 3×11, nella 3×12 il tutto è stato assorbito e si cerca già di correre ai ripari). A grandissime linee si potrà capire il senso di questo ragionamento, in forma macroscopica, prendendo a confronto il finale ad effetto della precedente stagione (knock knock) e il salto temporale all’inizio di questa.
Tutta la filippica soprastante serve esclusivamente a dimostrare come nella 3×12 questo processo sia di gran lunga più palese e visibile. Sebbene il loro rapporto fosse sempre stato studiato ed approfondito in diverse maniere, non è un mistero che, in questa terza stagione, la posizione presidenziale abbia visto molta più tempesta che calma tra i coniugi Underwood. Da un punto di vista professionale era già stato analizzato l’operare parallelo tra Frank e Claire. Questa volta la differenza tra i due è costantemente sussurrata, quando non urlata, per tutto lo svolgersi dell’episodio, a suggerire una possibile rivalutazione della First Lady. E’ da tutta la stagione che vengono costantemente accennati temi quali il sessismo, la maternità, il matrimonio dei due, le rinunce coniugali. Questa volta, complice la campagna elettorale in cui Claire si rende indispensabile, ma soprattutto complice una colorita conversazione con una elettrice, vengono scoperte le carte in tavola. La scettica interlocutrice infatti non vede di buon occhio il Presidente, ma vede sua moglie come ottima ascoltatrice e – perché no? – come ottima candidata. Viene per la prima volta esplicitata un’idea che è probabilmente circolata nella mente degli spettatori da inizio stagione. Idea che sarebbe anche giustificata dalle tante tematiche sopracitate, disseminate qui e lì nei precedenti episodi.
A dimostrazione che si è di fronte ad un episodio unidirezionale, anche le storyline di “contorno” rimandano ai nuovi scenari politici che potrebbero dipingersi e che stanno dirigendo la stagione verso una direzione ben precisa. Queste, quando non riguardano direttamente il rapporto Frank/Claire, come la parte dedicata a Tom Yates, sicuramente ne evocano le tematiche e attivano meccanismi determinanti. La riassunzione di Doug, infatti, vede Claire chiamata in causa per tre motivi principali. Primo tra tutti, il riavvicinamento con il Presidente è causato dal famoso diario, arma potentissima per eventuali ricatti. In seconda battuta, è sotto gli occhi di tutti come la riassunzione di Doug scateni la sfuriata di Claire, che la porterà a pronunciare quell’anticlimatica frase conclusiva di questo “Chapter 38”. L’aspetto più interessante è un puro esercizio di logica: Doug ha rappresentato per tutta la stagione una figura messa all’angolo, fino a trasformarsi in un vero e proprio Giuda. Con un rapidissimo capovolgimento di fronte (e per ovvi motivi) viene richiamato al suo vecchio incarico, riacquistando tutta l’autorevolezza e l’autorità di un tempo, rendendo un vecchio ricordo il Doug fragile, claudicante e ubriaco, ed il tutto in maniera istantanea. Viene da chiedersi, dunque: se il più infedele e rinnegato personaggio della stagione viene stravolto in maniera così improvvisa e radicale, che ne sarà del personaggio più fedele? Ovviamente questo ragionamento non trova una logica diretta all’interno della trama, ma può offrire interessanti chiavi di lettura per quanto riguarda la scrittura e la strategia degli sceneggiatori.
Chi parla in maniera esplicita di Claire e del suo matrimonio, è lo scrittore Tom Yates. E’ infatti lui che crea una diversità di vedute così interiore ed intima nei due coniugi (Claire sembra apprezzare il suo scritto), forse portando ad una crisi irrimediabile. Da apprezzare il personaggio dello scrittore in quanto incarna figure che si perdono nel tempo. Vi è infatti il cantastorie, il narratore/osservatore esterno che ogni tanto offre un altro punto di vista riguardo le vicende. Ma Tom è anche l’artista che tenta di essere messo in gabbia con veri e propri metodi da regime, tentativo che ovviamente sfugge di mano.
“Chapter 38”, in maniera brillantissima, si limita a suggerire e non a definire. A suggerire ciò che per forza di cose dovrà avvenire nel finale di stagione e alle direzioni eventuali della serie in generale. La frase finale di Claire non evidenzia il tema ricorrente dell’episodio (come scritto da Tom: lei merita di più), ma annuncia semplicemente uno scavare all’interno del rapporto, così dato da loro stessi per scontato, dei due primi cittadini degli Stati Uniti d’America.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il probabile ruolo di Claire negli sviluppi futuri
  • L’interpretazione di Robin Wright
  • I ruoli di Tom e Doug nell’economia delle vicende
  • La chiusura dell’episodio che apre le danze del finale di stagione
  • “But if she goes after Claire I’ll slith her fucking throat in broad daylight”
  • “I have only one thing to say: go fuck yourself. Christ, that felt good.”
  • La storia tra Remy e Jackie non tiene esattamente sulle spine

 

A conferma di una stagione che ben poco sbaglia, anche l’episodio preparatorio al finale presenta una fattura invidiabile. E ora dovrebbe venire il bello.

 

Chapter 37 3×11 ND milioni – ND rating
Chapter 38 3×12 ND milioni – ND rating

 

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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