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Il Nome Della Rosa 1×03 – 1×04 – Episodio 3 – Episodio 4TEMPO DI LETTURA 4 min

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“Siamo nani, ma nani che stanno sulle spalle di quei giganti e, nella nostra pochezza, riusciamo talora a vedere più lontano sull’orizzonte.” 

 

Il fascino di un prodotto storico risulta spesso e volentieri ben caratterizzato: l’ambientazione e gli avvenimenti posti in un tempo addietro riescono, il più delle volte, ad attirare una curiosità di diverso spessore. Se poi al tema storico si uniscono tratti di filosofia, citazioni da manuale e, ancor meglio, un mistero tutto da scoprire, il prodotto in questione riesce a ritagliarsi in maniera importante una certa attenzione.
Con le spalle coperte dal nome di Umberto Eco come garanzia, la curiosità nei confronti di questa nuova serie tv proposta dalla RAI si è subito imposta in maniera convincente; divisi tra lettori del romanzo dello scrittore italiano, coloro che erano a conoscenza della storia attraverso il film del 1986 con Sean Connery, o chi si è approcciato all’opera per la prima volta grazie a questa rivisitazione televisiva, Il Nome Della Rosa ha, in un modo o nell’altro, catalizzato una buona parte di attenzione degli amanti del genere e non.
Con l’esordio avvenuto la settimana scorsa, il nuovo prodotto si era già presentato al pubblico convinto dei propri mezzi: con una storia ovviamente già ben definita ed un cast fatto di attori ritrovatisi perfettamente nei panni dei loro personaggi, le prime due puntate hanno dato il via in maniera egregia alla narrazione.
Il terzo episodio riprede esattamente da dove si era concluso il precedente, con Adso in stato confusionario a causa dell’atipico “antifurto” utilizzato per custodire la biblioteca. A parte questa coda degli eventi della scorsa puntata, però, Episodio 3 mette in pausa la trama gialla, per concentrarsi maggiormente sulle altre ramificazioni della storia che, nel complesso, l’aiutano ad apparire in maniera più completa. Di rilevante importanza, dunque, appaiono i flashback che cercano di dare una spiegazione visiva a ciò che frate Guglielmo narra a parole; l’intero racconto sulla setta dei dolciniani, mostrato attraverso le rappresaglie del gruppo del quale faceva parte anche Remigio, vengono ben proposte e riescono a catturare notevolmente l’attenzione anche su questa trama parallela avvenuta nel passato. Seppur, a quanto detto finora si collega un’altra storyline che, tuttavia, potrebbe far storcere il naso a più di un lettore. Dal nulla, infatti, la serie porta in scena il personaggio di Anna, presentatasi subito come mezza principessa Ribelle e mezza Arya Stark dei poveri che, nonostante risulti ben collegata in modo da unire la trama del passato dei dolciniani con la figura dell’inquisitore Bernardo Gui, almeno in questi suoi due primi episodi, si perde in un’aurea di troppo mistero e inutile azione.

 

“Nessuno è un santo, ma alcuni sono meno santi di altri.” 

 

E’ con Episodio 4, invece, che la narrazione riprende a porre in primo piano la parte gialla della trama, riportando al centro della scena l’indagine di frate Guglielmo e del suo allievo Adso (anche se quest’ultimo si ritrova spesso e volentieri impegnato su più fronti, protagonista di quella parte di trama che vede al centro anche la “giovane dei boschi” con la conseguente scoperta, o quasi, dei piaceri offerti dal gentil sesso). Con un altro morto sul groppone dell’abazia, comunque, le indagini sugli omicidi dei frati raggiungono un punto di avanzamento riguardevole grazie ad una delle porzioni di episodio meglio costruite. Il mistero che si cela dietro la biblioteca, la sua disposizione a labirinto ed una ricerca da parte di Guglielmo e Adso che assomiglia pericolosamente alla scoperta della Camera dei Segreti in Harry Potter, hanno reso l’intero intrigo ancora più affascinante, creando curiosità su ciò che potrebbe nascondersi dietro lo specchio rimasto ancora chiuso.
Con il mistero ancora tutto da scoprire, però, la serie, raggiunta la metà della sua messa in onda, apparecchia sul finale gli ultimi elementi che andranno a condire i prossimi appuntamenti. Con l’arrivo dei delegati del Papa per dar vita al convegno e, soprattutto, l’approdo a destinazione di Bernardo Gui, un’altra importante parte di trama è pronta ad aprirsi e prendere vita nei prossimi episodi.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • I flashback sulla setta dei dolciniani 
  • Apprezzabilissime citazioni sparse
  • Il mistero della biblioteca e del suo labirinto 
  • L’arrivo di nuovi personaggi pronti a cambiare l’equilibrio
  • La relazione tra Adso e la giovane ragazza dei boschi presentata in maniera un po’ troppo “moscia”
  • Il personaggio di Anna: per ora senza né arte né parte

 

Il modo abbastanza docile con il quale la narrazione procede forse non riesce a catturare tutti i palati, da qui il calo di ascolti subito rispetto alla scorsa settimana. Tuttavia, con il mistero che si infittisce sempre più e personaggi ottimamente portati in scena, Il Nome Della Rosa continua a mostrarsi come un validissimo prodotto.

 

Episodio 2  1×02 6.50 milioni – 27.4% share
Episodio 3  1×03 4.72 milioni – 19.9% share
Episodio 4  1×04 4.72 milioni – 19.9% share

 

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

1 Comment

  1. Condivido in pieno le opinioni del recensore, sopratutto per quanto riguarda la figlia di Dolcino, a mio parere presentata piuttosto male così come i suoi compaesani eretici….. Bernardo Gui trova due contadini a fornicare nella foresta e li uccide, e fin qui vabbè ma poi si dedica a sterminare un’intero paese? Cioè se Pietranera era un covo di eretici il nostro Bernardo lo deduce dal fatto che due non sposati stavano trombando nella foresta vicina???? Non saprei, l’ho trovato davvero gratuito anche da parte di uno come Bernardo che oltretutto era di fretta . Non era meglio che il Papa gli dicesse “E mentre vai all’abbazia mostra ai villici di quelle valli montane che Santa Romana Chiesa non ha dimenticato la loro acquiescenza all’eresia dolciniana”?

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