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La Casa De Papel 4×02 – La Boda De BerlínTEMPO DI LETTURA 4 min

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UN CAMBIAMENTO ORMAI CONCLAMATO


A guardare in giro per i social, sembrerebbe che La Casa De Papel stia cominciando a deludere anche il pubblico più fedele, vedendo sempre meno post di apoteosico entusiasmo e sempre più post di sconfessione della serie, forse la più idolatrata dalle masse nella storia delle piattaforme streaming. In effetti, dopo un calo visibile dell’elemento crime e della dinamica “escape”, il primo tanto atteso episodio di questa nuova stagione sembra aver decretato la parola fine allo stile accattivante che ha reso così famosa la serie. È solo con la seconda puntata, però, che l’invero-similitudine mista al trash raggiunge livelli tali da chiedersi: non sarà forse intenzione degli sceneggiatori gettare in pasto la serie alla schiera di detrattori convinti, pur di alimentare il mito della serie che divide? D’altra parte, come diceva il famigerato Dorian Grey – narcisistico, spietato e manipolatore come non pochi protagonisti della serie spagnola – “C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di sé”. Sarà quindi voluto tutto questo scadere nella telenovela, nel continuo auto-citazionismo e nell’implausibilità più totale? Se così fosse veramente, sarebbe sicuramente un trabocchetto degno del Profesor perché, che ne dicano tutti, La Casa De Papel confermerà probabilmente il record di ascolti in casa Netflix.

FUORI DAL BANCO DE ESPAÑA


Visto che siamo in tempi di pandemia, i più convinti della teoria del complotto illustrata poc’anzi potrebbero vederci dell’ambiguo nella coincidenza tra la data d’uscita di questa nuova stagione e la data della rinnegata fine quarantena in Italia, Paese in cui la serie ha avuto più successo in assoluto e al quale questa sceglie di rinnovare una dedica, riproponendo il set della più amata story-line, quella di Berlin (il personaggio forse più scempiato nella storia delle serie TV dopo il povero Reek di Game of Thrones). Ecco quindi riproposta questa farsa in cui il geniale, cinico, bastardo Berlin, in principio degno del ruolo di cattivo dai gusti raffinati e amante dell’arte, viene tramutato in un civettuolo pseudo-filantropo, frivolo e sentimentale. Quello che era, forse, uno dei personaggi più interessanti delle prime stagioni, si è tramutato in una figura caricaturale ed estremamente pacchiana, di cui il Profesor è assurdamente assuefatto, e le cui nozze sembrano essere una puntata de “Il Boss delle Cerimonie” in versione “vita da quarantena”. Merito indiscusso de “La Boda De Berlín” è sicuramente l’aver regalato a tutti gli spettatori, fan e detrattori, l’unico elemento di concordia dall’inizio della serie, e cioè il raggiungimento dell’apice del trash all’intonazione di “Centro Di Gravità Permanente” di Battiato da parte del coro dei monaci di clausura. Non bastava “Bella Ciao!”, non bastava Umberto Tozzi… ci si domanda inevitabilmente: chi sarà il prossimo? Vasco o Liga? Troppo commerciale. Come minimo la scommessa sarà tra Albano e Renzo Arbore.

DENTRO IL BANCO DE ESPAÑA


Mentre tutto questo viene elaborato in maniera incredula e confusa dallo spettatore, le telecamere si spostano all’interno della Casa del Banco de España dove la rapina è ancora in corso. Qui proseguono la guerra per la libertà, la lotta per la vita di Nairobi, il dramma della prigionia degli ostaggi, i golpe di Tokyo, la presa di coscienza di Rio, le buffonate di Arturito, la storia complicata tra Denver e Monica… insomma, proprio come in un reality show, lo spettatore non assiste assolutamente a nulla se non ad incessanti discussioni esistenziali, storielle passate per edulcorare e qualcuno che si spoglia per rendere tutto anche un po’ piccante. Al solo secondo episodio di questa quarta stagione, La Casa De Papel sembra definitivamente diventato un misto tra il Grande Fratello e l’Isola Dei Famosi, in cui le storie personali dei protagonisti continuano ad intrecciarsi con sfide apparentemente impossibili ma nelle quali avranno comunque successo.

LA NOMINATION


Aprendo quindi le votazioni, il primo degli “atracadores” da nominare è sicuramente Lisboa, che caduta nelle mani dell’ispettora Alicia si sta rivelando un personaggio noioso e prevedibile. Il finale della scorsa stagione aveva regalato un rinnovato momento di adrenalina nella messa in scena dalla polizia, al momento della cattura di Lisboa: un doppio gioco che lasciava lo spettatore con il fiato sospeso e gettava promettenti basi per il futuro intreccio. L’unico nodo intrigante nella narrazione, insomma, viene qui sciolto banalmente da Tokyo via radio, riportando il Profesor sui suoi soliti passi e privando sin da subito la quarta stagione dell’unico elemento di novità all’interno di una dinamica ormai eccessivamente ripetitiva.
Caduta nell’oblio, quindi, o studiata virata trash degli autori? Per scoprirlo non resta che tirare il fiato e guardare la stagione fino in fondo. Perché – come si diceva ad inizio recensione – l’importante, in fine, sarà continuare a parlane.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La virata trash, ancor più se intenzionale, sta regalando momenti memorabili
  • La violazione di Battiato
  • La perdita totale dell’action
  • L’eccessiva ripetitività
  • Le cattive intenzioni, la maleducazione, la tua brutta figura di ieri sera…

 

La Casa De Papel sembra ormai un reality show spagnolo costruito ai limiti della telenovela, che vale la pena continuare a seguire solo se ne voglia parlare male (o sperando di vedere Tokyo crepare male, prima o poi).

 

Game Over 4×01 ND milioni – ND rating
La boda de Berlín 4×02 ND milioni – ND rating

 

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