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Losing Alice 1×04 – The ObsessionTEMPO DI LETTURA 3 min

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 Recensione Losing Alice 1x04“We don’t see things as they are, we see things as we are.” (Anaïs Nin)

Losing Alice continua il suo percorso settimanale e porta in scena un altro momento metacinematografico importante: il casting. Risultano molto interessanti i risvolti di questa fase di produzione perché sembrano venire alla luce i lati più nascosti dei personaggi presentati in “The Paranoia”.
Iniziano a caratterizzarsi sempre meglio anche i personaggi secondari, come il vicino Tamir, del quale si scopre un aspetto della personalità non del tutto imprevedibile dato il suo ambiguo coinvolgimento simil-sentimentale-platonico con Alice, come è apparso abbastanza evidente nel precedente episodio.
Si assiste a una Sophie sempre più consapevole di sé stessa, delle proprie potenzialità e soprattutto della forte influenza che suscita in chiunque le veicoli intorno e, in particolare, su Alice, aiutata dal particolare momento che sta vivendo la protagonista.
Ma il tentativo di uscire dalla propria crisi interiore, che Alice tenta di colmare recuperando punti con sé stessa attraverso la perfetta realizzazione della sceneggiatura di “Camera 209”, inevitabilmente va a minare quello che fino a prima del nuovo film aveva caratterizzato la sua vita: marito, bambine, cioè la tutta sua famiglia.
Anche il rapporto con la madre di David viene reso da Sigal Avin in maniera verosimile. La competizione tra nuora e suocera, già presentata nel pilot e negli episodi successivi a piccole dosi, qui assume un aspetto importante in quanto è proprio questo l’elemento di maggior rilievo sul grande dissidio che Alice sta vivendo: famiglia-affermazione-lavoro.

QUELLO CHE È SUCCESSO LA NOTTE PRIMA


Il casting è al centro dell’episodio. Nonostante Alice e la collega abbiano trovato l’attrice perfetta, Daniela, la ragazza, dopo una buona performance, non sembra essere più all’altezza della situazione. Il solo vedere Sophie alla prova a due con David la fa raggelare e scappare in lacrime. La situazione della notte precedente viene mostrata e fatta osservare da due differenti punti di vista: quello di Sophie e quello di Daniela.
Se di Sophie si conosce, ormai, l’animo ribelle e selvaggio, la dolce Daniela non sembra condividere molto con lei. Per questo l’accoppiata risulta straniante. Sembra di trovarsi di fronte a Laura Palmer e Donna Hayward alla Roadhouse in Twin Peaks: Fire Walk With Me ma qui Sophie non prova a preservare la purezza di Daniela.
Tutta la storia tra Sophie e Tamir e David risulta molto losca e dalle implicazioni imprevedibili. Lihi Kornowski rende veramente tridimensionale il suo personaggio con il linguaggio del corpo e i suoi sguardi magnetici.

UNA VISIONE CHE SI REALIZZA


Le visioni di Alice prendono forma di nuovo con David e Sophie. Dopo aver fatto provare la parte insieme ai due, la donna non riesce a non pensare a come sarebbe farli recitare insieme. Il pensiero morboso della protagonista fa molto riflettere. Come era il matrimonio tra Alice e David prima di Sophie e di Camera 209? Era basato sulla predominanza di David perché più attivo professionalmente? Perché Alice lo immagina così spesso con Sophie e questo sembra non provocarle moti di gelosia (che sarebbero del tutto giustificati e, anzi, costitutivi di un rapporto matrimoniale) nei confronti del marito?
L‘aspetto metacinematografico che si è trascinato per tutto l’episodio prende forma di nuovo in maniera compiuta e fa ricordare allo spettatore il motivo per cui ha intrapreso la visione di questo show.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La resa dell’ossessione di Alice
  • L’aspetto inquietante di Sophie
  • Il casting e i suoi retroscena
  • L’uso che fa Sophie delle persone che si trovano intorno ad Alice e la sua manipolazione
  • Metacinematografia sempre all’opera
  •  Non si capisce bene perché Alice sembri attratta dall’idea del marito e di Sophie insieme senza che sia gelosa
  • Altra nota è forse un po’ di lentezza da metà stagione 

 

Episodio che si lascia guardare, anche se forse un po’ lento, e che aumenta il mistero dietro i personaggi di Alice e Sophie. Chi sono davvero le due donne? Cosa vogliono?

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La notte sognivaga passeggia nel cielo ed il gufo, che mai dice il vero, sussurra che sono in me draghi ch'infuocano approdi reali e assassini seriali, vaghi accenti d'odio feroce verso chiunque abbia una voce e un respiro di psicosfera che rende la mia indole quanto mai nera. Però sono simpatica, a volte.

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