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Love & Anarchy 1×01 – Folge 1TEMPO DI LETTURA 3 min

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Love & Anarchy è una nuova serie tv svedese che promette davvero bene. Ideale per passare una mezz’oretta divertendosi ma niente di più, al momento. Ambientata a Stoccolma, racconta il gioco di seduzione iniziato da Sofie e Max, un misterioso collega del nuovo ufficio della protagonista.
Sofie, il personaggio principale, viene presentata sin dai primi minuti come una donna sgradevole. Bionda palesemente finta, si atteggia a donna di successo, una freelance che ha accettato un “lavoro facile” come rimettere a nuovo una casa editrice dell’età della pietra. È infatti una libera professionista specializzata in “strategie per il futuro” ed il suo obiettivo è digitalizzare la casa editrice, migliorare il marchio per renderlo più efficace. Essendo una sorta di capo, viene investita del potere di licenziare chiunque ma nonostante le sue idee siano buone, e abbia un qualche motivo effettivo per “tirarsela”, questo non è sufficiente a nascondere la sua masturbazione compulsiva che porta da casa al lavoro.
Nonostante finora magari la nostra recensione non abbia convinto molti a darle una chance, un punto a favore di questa nuova serie tv svedese sta nel fatto di mostrare una casa editrice in tutta la sua arretratezza scontrarsi con il moderno. L’atteggiamento di Sofie non invoglia in un primo momento a continuare con la visione. È difficile, infatti, empatizzare con una donna così scostante e che sembra del tutto egoista: non bisogna dimenticare che, seppure sullo sfondo, comunque è una madre ed una moglie, anche se non sembra così interessata alla sua vita familiare. Il nuovo lavoro è tutto. Da perfetta donna indipendente può pranzare da sola, accendere il suo portatile, bere un calice di vino rigorosamente bianco e tornare nel suo ufficio e svolgere al meglio il suo lavoro.
Fin qui non ci sarebbe nulla di male ma la voglia di prenderla a calci non passa: ricorda vagamente Eleanor, protagonista di The Good Place. Sarà la finta biondaggine a innescare il paragone ma non è solo quello. Infatti, le due condividono questo estremo egoismo di fondo, l’essere scostanti e questo sentirsi al centro del mondo, come se tutto fosse fatto e progettato apposta per loro e non per altri. In poche parole: Sofie sa come farsi odiare. In ogni caso, il paragone finisce qui. Ovviamente, il personaggio di Eleanor non può più essere tirato in ballo avendo avuto una crescita spettacolare nelle varie stagioni di The Good Place. La reminiscenza c’è ma è solo quella.
Si tratta comunque di un personaggio del tutto instabile e qui sta la sua bellezza. Infatti, ciò può dare luogo a miriadi di situazioni strambe e assurde come quelle che si possono osservare nel primo episodio.
Deprecabile è il modo in cui importanti temi femministi vengano affrontati male come per la questione delle foto Instagram. Non è facile, ma ridurre un argomento così importante e renderlo con così poco spessore fa male al cuore, soprattutto nel 2020 e da un paese che può considerarsi all’avanguardia come la Svezia.
Nonostante questo scivolone però si può dare qualche possibilità. È in fondo un prodotto originale svedese e non merita di essere gettato subito nel cestino dei rifiuti. Tuttavia, non sono presenti al momento tocchi di originalità a livello di scrittura. Non si “sentono” gli autori. Tutto scivola così. Vedere Sofie arrabbiarsi per il troppo rumore con il trapano di Max non gioca veramente a favore: sembra del tutto inappropriato e anche un po’ imbarazzante.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Protagonista antipatica e che suscita la lotta senza guanti e ginocchiere
  • Mostra situazioni esilaranti
  • Getta le basi per un possibile sviluppo non mediocre
  • Temi che riguardano le donne male sviluppati
  • Questa masturbazione compulsiva poco contestualizzata
  • Rumore del trapano che dà fastidio a Sofie molto imbarazzante

 

Nel complesso è salvabile ma di certo non è un capolavoro dal momento che con questo materiale si poteva fare davvero di meglio.

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La notte sognivaga passeggia nel cielo ed il gufo, che mai dice il vero, sussurra che sono in me draghi ch'infuocano approdi reali e assassini seriali, vaghi accenti d'odio feroce verso chiunque abbia una voce e un respiro di psicosfera che rende la mia indole quanto mai nera. Però sono simpatica, a volte.

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