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Marvel’s Luke Cage 2×02 – Straighten It OutTEMPO DI LETTURA 4 min

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La prima stagione, volendola ricordare sommariamente, aveva due caratteristiche particolari. La prima era una trama orizzontale divisa in due parti, con l’avvicendamento di due villain, elemento che aveva fatto storcere un po’ il naso per la rottura di una certa continuità narrativa. Altra particolarità riguarda il protagonista: Luke Cage, già presentato nella prima stagione di Marvel’s Jessica Jones, è un eroe riservato, silenzioso, diffidente verso il suo stesso potere. Il suo unico costume è una felpa con cappuccio, non partecipa a raffinati combattimenti o spettacolari coreografie, la sua forza è l’essere indistruttibile e in quanto tale abbatte tutti come uno schiacciasassi.
Difficile saltare a conclusioni dopo due episodi di una seconda stagione, ma due dati sono davanti agli occhi di tutti. I villain vengono subito diversificati e presentati su due piani: da un lato Mariah e Shades e i loro più o meno loschi traffici, oltre a tutto l’ecosistema malavitoso che li circonda; dall’altro Bushmaster, villain più “supereroistico” e meno street. Non si può immaginare come continuerà la stagione, considerando che mancano ancora 11 episodi, tuttavia si può sperare lontanamente che la storia possa evolvere nell’intero arco narrativo, senza creare cambi di direzione improvvisi, come fu con Diamondback. Se una cosa hanno insegnato le serie Marvel/Netflix è proprio che il bisogno di intrattenere, stupire e incuriosire porta a colpi di scena, morti improvvise e cambi di rotta anche a metà stagione, andando però a perdere quel climax necessario per una catarsi finale. Sarà pure la seconda stagione di Marvel’s Luke Cage, quella presa in analisi, però sommando le varie serie sorelle e cross-over ci si trova di fronte ad un’ottava stagione Netflix che ha la dicitura Marvel’s davanti al suo nome. Forse è il momento di abbandonare certi schemi narrativi. In ogni caso “Straighten It Out” sembra muoversi proprio in questo senso, con un approfondimento e un’espansione dell’universo dei villain presentati (la figlia di Mariah, un Shades sempre enigmatico, Bushmaster che fa spese dalla figlia di Mariah e poi si fa degli strani fumi in bagno…).
Per quanto riguarda il protagonista, seppure in una fase introduttiva della stagione, ci si può spingere nel dire che la particolarità della prima stagione viene interrotta. Se prima Luke era cupo e riservato, qui si abbandona a sentimenti estremi. Si passa dal momento puramente auto-referenziale e spaccone della prima metà dell’episodio, conseguenza dell’enorme fama ricevuta ad Harlem, a deliri di onnipotenza causati dalla consapevolezza che i proiettili Judas non possono fargli niente, fino al sentimento estremo per eccellenza: la furia omicida. Da un lato questo cambio di atteggiamento risulta abbastanza efficace, soprattutto la sequenza finale sembra aprire una certa curiosità per i prossimi episodi, malgrado questi primi due più che introduttivi. C’è anche da dire però, d’altra parte, che tutte le conseguenze patite da Luke Cage in questo episodio erano ampiamente pronosticabili da veri e propri stereotipi televisivi. Quando un personaggio dice che nulla lo può ferire, è normale che di lì a poche scene salterà fuori una mega super arma che lo farà urlare dal dolore; se tale arma è stata utilizzata da un personaggio cattivissimo che picchia la famiglia, è normale che poi la resa dei conti finale, caratterizzata da montaggio alternato con del buon blues, porterà ad un omicidio (o tentato omicidio, bisogna aspettare il prossimo episodio per averne conferma); in generale, i momenti di gloria di inizio episodio, oltre a palesare una certa ubris, appaiono come la proverbiale calma prima della tempesta.
In generale non c’è male, difficile parlare dei singoli eventi in quanto è ancora tutto troppo introduttivo per commentare eventi più o meno significativi. Certo è abbastanza ovvio e pronosticabile che Misty avrà un suo classico e meritato riscatto dallo stato lavorativo umiliante e frustrante in cui si trova.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Sequenza finale
  • La sensazione fortemente introduttiva potrebbe portare ad uno story arc continuo e fluido lungo tutta la stagione, a differenza della precedente
  • Ubris di Luke
  • Luke che chiede a Claire perché è sempre coinvolta, commento quasi meta-televisivo, considerando che Rosario Dawson è comparsa in tutte le serie Marvel di Netflix
  • Il personaggio di Shades potrebbe dare delle belle soddisfazioni
  • Continua la presentazione di Bushmaster
  • Alcuni passaggi pronosticabili
  • Per certe cose ancora tutto molto introduttivo
  • Misty maltrattata secondo lo stereotipo del detective messo a fare lavoro d’ufficio che però poi fa di testa sua
  • Qualche altro stereotipo qua e là

 

Visto il carattere introduttivo anche di questo episodio, avrebbe logica mantenersi su un prudente Save. Il finale però getta una nuova luce sul protagonista che per la prima volta si lascia andare ad un sentimento estremo. Potendo considerare ciò quasi come punto di non ritorno che darà definitivamente il via alla stagione, alla fine si ringrazia.

 

Soul Brother #1 2×01 ND milioni – ND rating
Straighten It Out 2×02 ND milioni – ND rating

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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