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Masters Of Sex 1×01 – PilotTEMPO DI LETTURA 5 min

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Oggigiorno non ci si stupisce più di tanto quando ci ritroviamo in un bar o in un ristorante e al tavolo accanto a noi ci sono delle donne che parlano di rapporti sessuali, e senza alcun problema magari nominano parti intime maschili e femminili. È il risultato dell’emancipazione.
Ebbene, sappiate che se ciò è ora possibile, se nessuno ormai si sorprende sentendo questi discorsi, il merito è per la maggior parte di questi due signori qua: William Masters e Virginia Johnson, che nel 1956 iniziarono degli studi  sulla sessuologia umana nella conservativa Università Washington di St. Louis, nel Missouri. Immaginate cosa volesse dire in quegli anni, subito dopo una seconda guerra mondiale che aveva messo in ginocchio il Mondo intero, che un uomo e una donna si mettevano ad osservare soggetti che si provocavano da soli piacere o veri e propri atti sessuali della coppia. Minimo venivano definiti “pervertiti”. Chi mai avrebbe voluto sapere cosa si svolgeva nel corpo umano in quei momenti? Esisteva l’eccitazione, serviva a riprodurre la specie e questo ai più bastava. Masters però, già rinomato ginecologo in quegli anni -era riuscito a ridare la fertilità a donne date per spacciate da altri – ora aveva deciso di intraprendere una nuova ricerca, e quindi se ne stava lì ad osservare le attività delle prostitute con i loro clienti, affascinato da ciò di cui ancora al tempo non si poteva parlare apertamente: il sesso.
Questo serial si ripropone appunto di raccontare quegli anni e questi due protagonisti della scienza moderna, con un brillante Michael Sheen, che fino ad ora si è sempre dedicato più alle sale cinematografiche che alla televisione (è stato il Tony Blair del fortunato film “The Queen” e ha preso parte anche a film come “Midnight in Paris” o l’ultimo capitolo di “Twilight”). La Johnson è invece portata sullo schermo da Lizzy Caplan, attrice in realtà non tanto nota se non per qualche ruolo in “Mean Girls” o “New Girl”.
Anche l’autrice in realtà non è molto famosa, almeno qui in Italia: Michelle Ashford, che ha seguito fino ad ora alcune serie come “The Pacific” e che per narrare le vite di Masters e della Johnson, si è rifatta alla biografia omonima di Thomas Maier. Nella realtà, vediamo alcune differenze -che per ora non sembrano essere molto significative- con la vita privata dei protagonisti: Masters risulta sposato con la prima moglie, Libby, mentre la Johnson ha due figli a carico da un precedente matrimonio, e si iscrive a sociologia solo per ottenere il lavoro con lui (nella realtà era già pluridivorziata e frequentante l’Università). I due già da questa prima puntata si avvicinano, con lui che sul finale chiede a lei di iniziare a praticare insieme dei rapporti sessuali per “meglio comprendere tutto quello che poi attraverso l’osservazione avremmo appreso”. Leggenda vuole che questo sia davvero accaduto, e che infine i due abbiano iniziato una relazione sfociata poi in un matrimonio (terminato negli anni ’90).
Da aggiungere, per terminare, che se Masters&Johnson sembrano i pionieri di una nuova era, vengono anche ricordati perchè negli anni ’70 effettuarono studi per la cosiddetta “terapia di conversione” degli omosessuali in eterosessuali. Eh già, proprio loro che erano così avanti ritenevano di poter modificare un così importante aspetto nella vita dell’ individuo. Questi stessi pensieri sull’omosessualità verranno anche ripresi più avanti nella serie. Comunque sia, nonostante qualche caduta di stile, non si può negare il loro contributo alla scienza moderna.
PRO:
  • È una storia che merita di essere raccontata, una di quelle storie che già affascinano nella realtà, quindi senza troppi sforzi porterebbe ad un buon risultato.
  • È un serial per ora ben fatto, riportando la cultura e la mentalità del tempo, oltre che una medicina agli inizi praticata dai più, che non avevano voglia di evolversi.
CONTRO:
  • La realtà, come detto, è già affascinante di suo. L’unico rischio è romanzare troppo una storia che diventerebbe una di quelle solite lovestory alla Hollywood, tralasciando gli studi e le scoperte che questi due personaggi hanno fatto per dedicarsi magari al proseguimento della loro relazione. E questo show si riferisce a ben altro.

 

Dopo serial di genere fantastico, teen drama, sit-comedy, si affaccia ai nostri tempi un nuovo genere: la biografia. Già ne abbiamo visto i risultati con vari serial in costume che si ripropongono di raccontare i tempi andati con una certa creatività da parte degli autori per rendere il tutto più affascinante, ma non sembra essere questo il caso. Lasciatemi dire che a volte il compito della televisione non è solo quello di divertire ma anche quello di educare, e questa serie tv ci riesce bene.
È giusto sapere come i tempi si sono evoluti fino ad oggi, ed è giusto ringraziare questi due studiosi che sfidando la morale dell’epoca decisero di stravolgere le concezioni del tempo e della donna: grazie a loro oggi è possibile parlare apertamente della sessualità umana, è possibile abbattere quei muri di omertà dietro cui si nascondevano prima gli uomini più deboli e più arroganti  quando si parlava problemi legati alla loro sfera sessuale; grazie a loro la donna ha avuto il riconoscimento di essere parte attiva nel rapporto sessuale, perchè anche lei possiede il desiderio e l’eccitazione (ai tempi che la donna godesse o meno non poteva importare a nessuno); grazie a loro è stato possibile uno sviluppo culturale che negli ultimi tempi ha portato, in ambito televisivo, anche alla creazione di telefilm come “Sex & The City”. Per questo, se vi appassionano le storie reali a volte anche più di quelle fantastiche, allora vi consigliamo questo telefilm.

 

VOTO EMMY

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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