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Mr. Robot 2×05 – Eps2.3_logic-b0mb.hcTEMPO DI LETTURA 6 min

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“A logic bomb is a piece of code intentionally inserted into a software system that will set off a malicious function when specified conditions are met.”

Tutti abbiamo provato a scaricare da Internet un film porno. Alcuni anni fa il download selvaggio di questo genere andava per la maggiore nell’età della pubertà tra WinMX, Emule, Kazaa, Edonkey, Napster e qualsiasi altro programma di peer-to-peer vi possa venire in mente. L’adolescenza è l’età che coincide col periodo contraddistinto dalle prime acquisizioni di oggetti personali che non sono in comodato d’uso coi propri genitori (es: il motorino), non tutti hanno la fortuna di possedere un computer totalmente personale e a volte lo sharing con i propri parenti è coatto. Dunque come fare a conservare file che mostrava pirotecniche acrobazie sessuali senza essere scoperti? Utilizzando fior fior di cartelle nascoste con password, zippate e, sopratutto, rinominando i suddetti file con nomi di cose che allontanano la curiosità dei “non addetti ai lavori”. Non è quindi strano incappare in file con nomi di film trash inesistenti come per esempio: Ash & Evil Dead VS Shark-Gasparri & Bossi’s Vampire Army. Tutto questo preambolo per asserire una cosa: tutto sta nel titolo.
Il titolo di un episodio è uno di quei tanti dettagli in apparenza insignificanti ma che l’inconscio registra senza che lo spettatore se ne accorga per creare delle involontarie aspettative. Se poi il nome è pure accattivante e fa riferimento a qualcosa che potrebbe esistere nell’immaginario collettivo, si finisce per cercare quella parola, leggerne il significato e farsi delle idee sull’episodio in base a ciò che si è letto; non a caso la citazione iniziale della recensione è la definizione del termine “logic bomb” presa da Wikipedia. “Eps2.3_logic-b0mb.hc” segue proprio questa linea di condotta, basando l’intera puntata sul concetto di “bomba logica”, sul suo processo di detonazione e sugli effetti di essa, creando una puntata con lo stesso numero di pregi e difetti a livello di narrazione. Sulla regia, la fotografia e lo stile direttivo non ci si soffermerà tanto in questa recensione, anche perché nelle precedenti è già stato detto tutto quello che si poteva dire. Poi la qualità tecnica del serial in questo campo è indubbia e ripetere gli elogi potrebbe far sfociare la recensione in un cantico delle creature francescano, cosa che attualmente non vogliamo.
Bisogna fare una premessa iniziale: questo è la prima puntata di questa stagione in cui Sam Esmail non è anche sceneggiatore ma solo regista, e la cosa in parte si vede. Kyle Bradstreet è il traghettatore scelto da Esmail, un traghettatore già autore di altri 40 minuti tutto sommato molto apprezzabili della scorsa stagione, 40 minuti che portano il nome di “Eps1.5_br4ve-trave1er.asf“. Il quinto episodio di questa stagione (molto più cervellotica e impegnata della precedente) si configura come una puntata di transizione volta totalmente all’arrivo del cliffhanger finale in cui Elliot viene messo sotto scacco da Ray ma, per poter rendere questo colpo di scena davvero incisivo, ha dovuto mentire per tutto il tempo. Le musiche che contraddistinguono “Eps2.3_logic-b0mb.hc” sono i classici e figurati tamburi di guerra che precedono un grande confronto che, in questo caso, coincide con il grande hackeraggio da parte di Elliot e di fsociery dell’FBI. La puntata infatti è costruita per creare ansia e attesa di quel momento, per poi sprigionare tutta la sua epicità nell’esplosione della bomba logica ai loro danni. Quindi, per aumentare l’aspettativa, Mr. Robot si concentra su altri lidi e su altri character e qui, purtroppo, arrivano i primi mezzi passi falsi.
Escluso il cliffhanger finale, tutte le sequenze mostrate sono l’avatar dell’espressione “croce e delizia”. Delizia perché riescono nel tentativo di creare attesa per il momento dell’hackeraggio e al contempo a limare con ancor più precisione la caratterizzazione dei personaggi, sopratutto di quelli che conosciamo ancora poco, come la figlia di Meryl Streep (Grace Gummer) che ricopre il ruolo dell’agente FBI coi capelli rossi di nome Dominique DiPierro; croce perché queste sequenze sono esageratamente dilatate ed il momento tra le premesse e la loro effettiva realizzazione si allarga a dismisura, trasformando “Eps2.3_logic-b0mb.hc” in una puntata dai tempi lunghi e fin troppo accomodanti. Anche la caratterizzazione finisce per dare noia ad una certa poiché in alcuni momenti sembra quasi uno strumento usato solo per riempire minutaggio, lo diciamo ben consci del concetto del tempo di Whiterose.
“Eps2.3_logic-b0mb.hc” è forte nell’alternare storyline e character che necessitano di un po’ più di rilevanza e di minutaggio, purtroppo eccedendo di tanto in tanto in un tipo di attenzione non propriamente richiesta: Mr. Zhang (a.k.a. Whiterose) e DiPierro ne sono un esempio. E’ senza alcun dubbio intrigante e astuto l’accostamento e l’interazione tra due personaggi così diametralmente opposti sia negli ideali che nella natura telefilmica che gli è stata assegnata, infatti il lungo dialogo tra la stanza degli orologi e l’armadio con i vestiti della sorella (Whiterose) sono quanto di più appropriato si potrebbe immaginare per mostrare la natura nascosta e politicamente corretta di due individui che provano a conoscersi a vicenda. La pecca, come si diceva, è l’eccessiva dispersività del tutto, fin troppo dilatato in tempi e sequenze che in altri episodi e, magari, con la penna di Esmail avrebbero avuto la stessa incisività ma in minor tempo. Lo stesso dicasi per Angela o Joanna Wellick.
Quando le speranze di una puntata all’altezza delle precedenti sembravano perdute e la voglia degli sceneggiatori sembrava più indirizzata ad una puntata di respiro in vista di qualche episodio meglio strutturato, arriva il cliffhanger finale e le carte si scoprono. L’obiettivo dato da Esmail a Kyle Bradstreet era proprio quello di illudere gli spettatori che il gioco per Elliot e soci di invadere l’FBI fosse solo questione di una breve organizzazione, del resto ogni hackeraggio compiuto finora era riuscito. Invece vengono tutti presi in contropiede e quella bomba logica, grande alleata del protagonista, finisce per diventare la sua nemica, esplodendogli in faccia sulle note conclusive, facendo provare gli effetti della logic bomb sulla pelle di Elliot (e dello spettatore). Il protagonista del serial Mr. Robot, più in questa stagione che nella precedente, sta affrontano un maggior numero di difficoltà, non solo rappresentato dalla scomoda presenza (oltre che dallo stallo scacchistico) della sua personalità alternativa ma anche da antagonisti questa volta molto più determinati e agguerriti. L’episodio doveva comunicare che la musica è cambiata non solo nelle atmosfere e in certe caratteristiche ma anche negli obiettivi. Mission accomplished.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Rapporto Mr. Robot/Elliot
  • Cliffhanger Finale
  • Caratterizzazione Personaggi
  • Audacia e voglia di rischiare
  • Puntata fin troppo lenta ed intrisa di sequenze abbastanza perdi tempo
  • Troppo spazio alla caratterizzazione

 

Per parafrasare Jim Gordon nelle battute finali de Il Cavaliere Oscuro: “Eps2.3_logic-b0mb.hc non è l’episodio che ci meritiamo, ma quello di cui la serie ha bisogno”. È palese come le carte in tavola nella 2° stagione di Mr. Robot siano molto più anarchiche e audaci delle precedenti, basti vedere la presenza ricorrente della personalità alternativa di Elliot che tanto faceva Fight Club nella prima stagione; Fight Club però mostrava poco della convivenza tra protagonista e Tyler Durden, una volta scoperta la verità, qui invece la presenza di Mr. Robot nella testa di Elliot gli regala un vero inferno quotidiano. Quindi c’era da aspettarselo che la serie avrebbe corso volentieri dei rischi, anche narrativi, pur di offrire dello spettacolo.
Il quinto episodio della seconda stagione è così: un arma a doppio taglio che, per offrire allo spettatore un grande plot twist, ha dovuto sacrificare parecchi momenti, creando sensazioni contrastanti dove ci si trova sia a criticare numerose scelte, ma anche ad esaltarne tante altre. Thank Them All sulla fiducia e per la voglia di giocarsi il tutto e per tutto.

 

Eps 2.2_Init1.asec 2×04 0.82 milioni – 0.3 rating
Eps2.3_logic-b0mb.hc 2×05 0.71 milioni – 0.2 rating

 

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