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Narcos: Mexico 1×06 – La Ultima FronteraTEMPO DI LETTURA 4 min

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Il sesto episodio di questa prima stagione di Narcos: Mexico (o quarta stagione di Narcos? O spin-off? O prequel di un’effettiva quarta stagione di Narcos?) ha al suo interno alcuni punti di riferimento fissi, utili a rafforzare la caratterizzazione di alcuni personaggi chiave.
Principale filo conduttore de “La Ultima Frontera” è la solitudine di Felix Gallardo. Da un lato alcuni passaggi chiave mostrano come la sua posizione di boss sia sempre più rafforzata: lo scampato pericolo alla frontiera, l’eliminazione totale di Falcòn, l’assoldamento da parte di Don Neto e degli altri di un nuovo manipolo di forze di polizia da corrompere, alla luce della mancata collaborazione di Nava, infine il carico di cocaina arrivato direttamente da Pablo Escobar (unica scena in cui Felix è in compagnia di qualcuno).
I momenti più importanti dei suoi passi avanti in questo sesto episodio, come detto, rappresentano solo una faccia della medaglia di come viene mostrato il protagonista interpretato da Diego Luna. Soprattutto se si considera che tali vittorie avvengono sempre in sua assenza (ovviamente con l’eccezione della scena di chiusura). La costante della 1×06, però, è quella di un Gallardo pensoso, solitario e silenzioso. Quasi interamente mostrato nella sua camera di albergo, in preda ad una crisi di rabbia alla notizia (quasi falsa) del ritrovamento del suo aereo, spaurito e confuso nella sequenza iniziale nel ricco club a Città del Messico (si può considerare fosse in solitudine anche in quella prima sequenza), infine pronto a cadere in una trappola orchestrata dal più sfigato manipolo di poliziotti mai visto.
Se a tutto questo si aggiunge la crisi familiare che probabilmente aspetterà Felix, grazie ai simpatici intermezzi con gli appostamenti della moglie alla scoperta di un’amante, il lavoro di scrittura (e sicuramente anche di ricerca storica) degli autori della serie appare chiaro. Sarebbe quasi superfluo mettersi a specificare di come, soprattutto dopo aver visto il “crossover” con il quinto episodio, si sia voluto creare un contrasto immenso con le figure cardine dei narcos colombiani. Lasciando da parte la rappresentazione corale del cartel di Cali, risulta lampante agli occhi la contrapposizione con Escobar. Dove da un lato c’era superomismo, sicurezza nell’agire, furia e stabilità familiare, in questo caso ci si trova davanti all’esatto contrario. Felix Gallardo non viene quasi mai mostrato in un contesto domestico, gli stessi spettatori non avevano avuto modo di sapere della sua amante (o forse il recensore si è distratto, oppure sarà una questione ancora tutta da chiarire).
Vita domestica a parte c’è anche da considerare come tutta la furia omicida e criminale venga lasciata ai suoi uomini. La costante di Don Neto, Quintero, Chapo e gli altri a cazzeggiare può essere vista come ulteriore situazione ricorrente e caratterizzante l’episodio. Ovviamente fa eccezione la capatina nel magazzino di Falcòn, giusto in tempo per caricare la figura del Chapo, in maniera forse leggermente artificiosa, facendolo passare da mansueto uomo in secondo piano a pazzo criminale furioso.
Efficace, a questo punto, anche la caratterizzazione degli agenti della DEA, non proprio efficaci nelle loro azioni. Anche in questo caso la contrapposizione con i loro predecessori in quel di Medellin salta all’occhio. Kiki non è certo un personaggio nei confronti del quale gli spettatori possano provare empatia o affetto, semplicemente perché viene caratterizzato come ossessionato e testardo. Paradossalmente l’empatia sopraggiunge quando inizia ad emergere e a confermarsi l’aspetto assolutamente antieroico. Se prima i fallimenti delle operazioni avvenivano per lo stato di polizia effettivamente corrotto in Messico, questa volta si può dire che la sfiga ci ha messo effettivamente del suo, visto il deus ex machina che impedisce a Felix di varcare il confine.
La guerra tra crimine e giustizia questa volta avviene tra un potente boss, la cui personalità tormentata e insicura è in contrasto con l’impero messo in piedi, e un manipolo di agenti non propriamente da considerarsi esercito.
Per questo non si può che continuare la visione con curiosità.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Scene costanti e ricorrenti (Felix in solitaria su tutte)
  • Mattanze varie
  • Scena finale
  • La sfiga degli agenti della DEA
  • Ovviamente la storyline della moglie di Felix sarà utile ma spezza il ritmo
  • Improvvisa caratterizzazione assassina del Chapo

 

Episodio senza dubbio positivo. Ovviamente alla fine succede meno di quanto viene promesso, soprattutto per quanto riguarda l’eventuale arresto di Felix. L’incrociarsi dei vari elementi narrativi dell’episodio però creano una struttura solida, che fa scorrere rapidamente i 55 minuti di durata e che spinge lo spettatore a voler proseguire la visione.

 

The Colombian Connection 1×05 ND milioni – ND rating
La Ultima Frontera 1×06 ND milioni – ND rating

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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