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Perpetual Grace, LTD 1×01 – ElevenTEMPO DI LETTURA 4 min

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Negli ultimi decenni l’offerta seriale televisiva statunitense si è costantemente diversificata. Alle cinque storiche reti nazionali (ABC, CBS, Fox, NBC e PBS) si è affiancata una pletora di canali via cavo e di piattaforme streaming, e persino soggetti dediti tradizionalmente alla divulgazione, come History e National Geographic, si sono gettate nell’agone. Tra i più giovani ma nel contempo agguerriti concorrenti di questa corsa agli armamenti televisivi c’è Epix, un canale via cavo a pagamento che dal 2016 a oggi ha prodotto una manciata di serie, non molto famose ma degne comunque di nota perché coinvolgono spesso volti piuttosto noti dello show business: Richard Armitage nella spy story Berlin Station, Nick Nolte in Graves, il comico Ray Romano in Get Shorty. Vale lo stesso anche per Perpetual Grace, LTD, che schiera nel suo cast diversi pezzi da novanta quali Jimmi Simpson, reduce dal successo di Westworld, l’attrice australiana Jacki Weaver e soprattutto il premio Oscar 1982 Ben Kingsley, uno di quei grandi che non hanno bisogno di presentazioni. Ennesimo segno di quanto il media televisivo sia diventato influente e appetibile, visto che fino a qualche anno sarebbe stato assai difficile vedere premi Oscar “abbassarsi” a recitare sul piccolo schermo.
Sia chiaro, non siamo di fronte a una serie che punta solo ed esclusivamente sui nomi del cast o sulla bravura degli interpreti, che pure tanta importanza hanno. Perpetual Grace, LTD vuole essere un moderno noir di qualità, con personaggi imbruttiti dalla vita e storie cupe in cui non si intravede la più flebile luce di redenzione, e insieme offrire uno scorcio dell’America più periferica e brutale, in maniera non molto dissimile a quanto fatto dalla prima stagione di True Detective con la Louisiana o da Ozark col Missouri. Ma l’opera che più di tutte viene in mente guardando “Eleven” è Breaking Bad, vista la comune ambientazione in New Mexico. Distese interminabili che si estendono a perdita d’occhio, atmosfere da western, casette isolate in mezzo al nulla, carceri oltreconfine: ecco il mondo sporco e vissuto portato in scena dal nuovo prodotto di Epix con un perenne filtro seppia che amplifica la desolazione del mondo a cavallo tra Stati Uniti e Messico.
La trama, per quanto si è potuto vedere in un primo episodio molto introduttivo e dai ritmi tutt’altro che frenetici, è semplice e tuttavia intrigante, come spesso accade nelle grandi storie. Jimmi Simpson è James, ex-vigile del fuoco che tocca il fondo quando si lascia coinvolgere dal misterioso Paul Brown in un piano per truffare i genitori di quest’ultimo, il pastore Byron Brown e sua moglie Lillian, che gestiscono una chiesa concentrandosi soprattutto sul recupero di tossici ed emarginati. James dovrà conquistare la fiducia della coppia, aspettare che cadano nella trappola preparata dallo sceriffo messicano Hector Contreras e a quel punto spacciarsi per il loro figlio, rubando i soldi accumulati in anni di non proprio onesta attività pastorale e spartendoseli poi con Paul. Piano decisamente ingegnoso. E tutto filerebbe liscio, se non fosse che non si sono fatti i conti con l’imprevedibilità e la pericolosità del reverendo; e qui non si può non apprezzare la scelta di farlo interpretare a un attore come Kingsley, perfetto nella resa di quell’apparente pacatezza dell’uomo di Dio in cui si intravedono inaspettate sfumature minacciose, raggelanti. Un galeotto ucciso a colpi di scarpa e qualche foto segnaletica, ricordo di una giovinezza non proprio all’insegna dei valori cristiani, sono sufficienti a farci intuire che James non abbia fatto la scelta giusta mettendosi sulla strada del vecchio Brown; e allora anche le parole di Paul, che definiva il padre un poco di buono interessato a spennare i propri fedeli invece che aiutarli, perdono in parte la loro aura di risentimento filiale e ci fanno vedere il reverendo sotto una luce differente.
La sapiente scrittura di Steve Conrad gioca con le aspettative dello spettatore, rivoltandole e creandone continuamente, abbozzando figure umane e lasciando intendere che dietro il loro apparente monolitismo ci sia un intero microcosmo di ricordi e di caratteri: così James non è solo un volgare con-man ma ha la sua buona dose di traumi che i prossimi episodi avranno tutto il tempo di sviscerare, Paul sembra essere qualcosa di più di un figlio ingrato che vuole derubare i genitori per semplice ripicca ed è anche coinvolto in qualche modo in un caso di omicidio, lo sceriffo Contreras è anche il patriarca di una famiglia alienata dietro cellulari e aggeggi elettronici che cerca invano di coinvolgere nei sani e vecchi giochi di cortile, e così via. Si scava nell’anima di questi personaggi con un andamento placido, senza fretta, con la consapevolezza di potersi prendere tutto il tempo necessario per traghettare lo spettatore nelle immense distese del New Mexico, dove nulla è solo bianco o nero e un uomo di Chiesa può rivelarsi  la persona meno adatta da raggirare.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il cast
  • Le atmosfere del New Mexico
  • Il reverendo Byron Brown
  • Personaggi più ricchi e complessi di quello che sembrano a prima vista
  • Nulla di rilevante

 

Perpetual Grace, LTD parte con tutte le carte in tavola per essere una piccola gemma del panorama seriale contemporaneo. I grandi attori ci sono, le atmosfere giuste anche, i personaggi accattivanti non mancano. Ovviamente basta poco per rovinare tutto, ma a Steve Conrad e a Ben Kingsley vogliamo dare tutta la fiducia possibile.

 

Eleven 1×01 ND milioni – ND rating

 

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Divoratore onnivoro di serie televisive e di anime giapponesi, predilige i period drama e le serie storiche, le commedie demenziali e le buone opere di fantascienza, ma ha anche un lato oscuro fatto di trash, guilty pleasures e immondi abomini come Zoo e Salem (la serie che gli ha fatto scoprire questo sito). Si vocifera che fuori dalla redazione di RecenSerie sia una persona seria, un dottore di ricerca e un insegnante di lettere, ma non è stato ancora confermato.

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