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Dr. Death 1×04 – An Occurrence at Randall Kirby’s SinkTEMPO DI LETTURA 5 min

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Recensione Dr. Death 1x04Dr. Death arriva a metà stagione e fuga ogni dubbio che si sarebbe potuto insinuare nello spettatore circa la qualità narrativa di questa serie insolita – date le uscite degli ultimi tempi sul piccolo schermo – e sorprendente.

WELCOME PARTY


La puntata riprende esattamente dove la serie si era fermata e cioè al party di benvenuto del famigerato Dr. Duntsch, in cui sono presenti tutti i medici che abbiamo conosciuto. L’occasione è servita per il Dr. Kirby e il Dr. Henderson, che possono confrontarsi confidenzialmente con i loro superiori al di fuori dell’ospedale, continuando a fare le stesse generiche domande sul nuovo arrivato.
Dopo tre puntate, appare ormai chiaro che questa strategia è un totale buco nell’acqua e che qualsiasi indagine portata avanti sul piano medico-professionale non sortirà mai alcun risultato, con il rischio quasi di annoiare il pubblico, che vede questa coppia di chirurghi stranamente assortiti prendere cantonate continue dall’inizio della serie.
Finalmente, però, la situazione si movimenta con l’aperta dichiarazione di guerra da parte di Henderson durante un classicissimo confronto alla toilette con Duntsch, con tanto di pugno diretto in pieno volto. Non proprio il massimo del pathos che ci si poteva aspettare da questa scena, preparata sin dal finale della scorsa puntata, ma si capisce che la storia sta per cambiare registro.

DALLA DISC GENETICS A BAYLOR PLANO


La serie continua a rimanere fedele alla vera storia di Christopher Duntsch ripercorrendone pedissequamente le tappe. In questa quarta puntata, si comincia a sciogliere la matassa rivelando la verità sugli anni – forse – più cruciali della vita di Duntsch, quelli trascorsi al Baylor Medical Centre a Plano.
Quando la giovane Wendy Young (interpretata da Molly Griggs) entra nella vita di Christopher Duntsch, questi si trova in piena crisi lavorativa non essendo ancora riuscito né a portare a frutto gli anni di ricerca alla DiscGenetics né ad avviare una carriera clinica di successo, avendo presuntuosamente saltato parti cruciali della propria formazione operativa. La serie va, in verità, avanti un po’ troppo velocemente su questi passaggi.
Ad esempio, poco viene approfondita l’estromissione di Duntsch dalla DiscGenetics. In interviste successive relative ai fatti realmente accaduti, i ricercatori russi suoi collaboratori hanno dichiarato che Duntsch si era indebitamente appropriato delle loro scoperte scientifiche e che il suo ruolo si limitava per di più alla raccolta fondi. Quando questo, insieme a conflitti nella gestione manageriale, portarono alla rimozione di Duntsch dal board, fu allora che egli decise di tornare alla carriera clinica. Non avendo completato la formazione, Duntsch dovette quindi trovare il modo di vendere al meglio la propria immagine.
Nella puntata, vediamo il Dr. Duntsch presentarsi al colloquio con la dott.ssa Piel molto determinato a diventare il neurochirurgo più rivoluzionario della storia. Non si sa se effettivamente sia cominciata così la sua carriera a Baylor Plano, ma quel che è certo è il suo curriculm fosse assolutamente gonfiato di successi accademici che pare, tutt’oggi, l’Università del Tennessee non abbia mai confermati.
L’intreccio continua a mantenere dei nodi da sciogliere nelle prossime puntate, non essendo ancora chiaro cosa porti la stessa Dott.ssa Piel e mettere così gravemente in guardia il Dott. Henderson all’inizio della puntata, con un messaggio addirittura scritto sul tovagliolo.

KIMBERLY MORGAN


Dopo una precedente fugace apparizione, vediamo finalmente entrare in scena Grace Gummer nei panni dell’infermiera e prima assistente di Duntsch, Kimberly Morgan. La Gummer è già ben nota agli spettatori seriali per avere interpretato l’agente Dominique in Mr.Robot e al più ampio pubblico per essere la figlia della star Meryl Streep.
“Kim” Morgan è senz’altro uno dei protagonisti più discussi della vicenda Duntsch e che si presta naturalmente a personaggio dal particolare interesse narrativo. Determinata e sfacciata, sembra essere la versione femminile di Chris ed entra in scena nel momento in cui questi, arrancando nel lancio della sua attività privata, ha proprio bisogno di un’infermiera che dia concretezza al suo sogno di diventare un famoso neurochirurgo.
Nella sua ossessione delirante, Chris aveva addirittura provato ad indirizzare Wendy verso una carriera da infermiera, ma è chiaro che Kim rappresenta la chiave già pronta per il successo. Tra i due è subito intesa, sia professionale sia sentimentale, e senza troppi fronzoli Duntsch declassa la sua ragazza (nonché madre del suo futuro figlio) a “segretaria”.
Appare evidente come la personalità di Duntsch si muova tra i limiti della bipolarità e dell’ossessione. Da un lato, Christopher si attacca visceralmente alle persone, tanto da pretendere che una spogliarellista e uno sfattonato possano diventare dei grandi collaboratori (una prima infermiera e un direttore marketing!) per il mero fatto di essere persone importanti nella sua vita. Dall’altro, l’ossessione per la fama e la grandezza lo porta a mettere repentinamente da parte chiunque rappresenti una minore possibilità di successo, per essere sostituito con chiunque altro gli possa dare più chances.
Sappiamo, però, che il percorso di Kim insieme a Chris arriverà ad un punto di drammatica rottura, avendola già vista rinfacciargli un’ordinanza restrittiva emessa nei suoi confronti.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Alec Baldwin vs. Joshua Jackson
  • Il rapporto di Duntsch con Wendy Young e con Jerry Summers
  • L’autogoal nella strategia di crescita di Baylor Plano 
  • L’arrivo di Kim Morgan
  • Grace Gummer
  • La narrazione continua ad essere troppo veloce
  • I personaggi vengono introdotti con poco background, si dà per scontato che lo spettatore conosca la storia vera

 

Le aspettative per la seconda metà della stagione schizzano alle stelle in una sola puntata, rivelando a ritmo incalzante le dinamiche – sinora assolutamente offuscate – di come la storia narrata possa essere realmente accaduta. Annullato ogni scetticismo nello spettatore e ponendo enfasi sulla riproduzione di fatti e personaggi veri, Dr. Death fa scattare la trappola che porterà il pubblico a volere assolutamente proseguire nella visione.

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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