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A Quiet Place II recensione
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A Quiet Place II

Recensione di A Quiet Place II, sequel attesissimo che riporta l'attenzione nel mondo mostruoso creato da John Krasinski e vissuto da sua moglie Emily Blunt.

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In seguito agli eventi del primo film, gli Abbott (Emily Blunt, Millicent Simmonds, Noah Jupe) devono provare a sopravvivere continuando la lotta ancora nell’assoluto silenzio. La ricerca di un posto sicuro costringe gli Abbott oltre il sentiero di sabbia incrociando Emmett (Cillian Murphy) e diverse altre minacce.

 

Era veramente difficile fare meglio di così.
È finalmente arrivato, dopo un susseguirsi di ritardi (voluti) e di polemiche (il rischio del release in streaming c’è stato), il tanto atteso sequel dell’opera prima di John Krasinski. Un ritorno che si attende dall’Aprile 2018 e che era stato inizialmente programmato per essere distribuito il 20 Marzo 2020, salvo poi ricevere altri cinque nuove date di uscita a causa, ovviamente, di questo famigerato virus che ha cambiato la vita di qualche miliardo di persone nell’ultimo anno e mezzo.
Giusto per essere trasparenti e per capire il livello di difficoltà nel programmare una campagna marketing decente ed una release considerevole per quello che è a tutti gli effetti un nuovo blockbuster, queste sono state le varie date annunciate dalla Paramount negli ultimi mesi:

  • 15 Maggio 2020
  • 4 Settembre 2020
  • 23 Aprile 2021
  • 17 Settembre 2021
  • 28 Maggio 2021.

Tralasciando i discorsi legati alla distribuzione, dopo più di un anno d’attesa, si può serenamente affermare che le aspettative non siano state affatto deluse. Anzi, Krasinski è riuscito ad amplificare tutti i lati positivi e carichi di tensione che avevano reso il primo film un successo sia di botteghino (costato 22 milioni di dollari, ne ha fruttati 341 a livello mondiale) che di critica. Ed il tutto è visibile sia nella sceneggiatura, sia nella regia, sia nelle interpretazioni di tutto il cast, specialmente quello più giovane.
Tutto quello che accade dall’inizio alla fine ha un suo senso specifico: c’è un tuffo nel passato, c’è una situazione lasciata in sospeso dalla scorsa pellicola, c’è un’evoluzione di fondo che implica un inevitabile cambiamento e, perché no, rianima la speranza che era stata accesa nel finale del primo film. Krasinski si dimostra un ottimo demiurgo con a disposizione poche parole (a causa di forze esterne) ma compensate più che ampiamente da gesti, sguardi ed inquadrature. Più si guarda A Quiet Place II e più si diventa affamati, non tanto di sapere l’origine dei mostri, quanto piuttosto di approfondire il nuovo status quo terrestre ed essere testimoni dei tentativi della famiglia Abbott di (soprav)vivere.

434 GIORNI DOPO


Pur evitando come al solito gli spoiler, per parlare del film e della trama va fatto qualche accenno alla costruzione temporale del film che ricomincia con un glorioso flashback risalente al giorno in cui tutto è cominciato. E d’altronde senza un flashback non ci sarebbe stato alcun modo di riportare davanti alla macchina da presa Krasinski visto quanto accaduto nella “prima parte”.
Il flashback con cui si apre la pellicola non è solo un’ottima scusa per rivedere vivo Lee Abbott ma è anche funzionale per dare un brevissimo background alla nuova figura maschile di riferimento della pellicola, ovvero Emmett, il character interpretato dal sempre algido Cillian Murphy, noto ai più come Thomas “Tommy” Shelby. Ed è proprio grazie ad un cast (Blunt, Simmonds, Jupe) veramente molto capace e ad un ottimo Murphy che l’assenza pesante di Krasinski non si fa assolutamente sentire. A tal proposito bisogna sottolineare come Emily Blunt svolga un lavoro molto buono sul suo personaggio ma non riesca (o forse è il caso di dire “può”) ad eccellere per meriti altrui, e nello specifico di Millicent Simmonds e di Murphy.
Se Murphy si riconferma una certezza in ruoli come questo, la Simmonds riesce addirittura a migliorare la sua performance precedente, vuoi grazie ad una certa maturità acquisita tra e nelle due pellicole, vuoi grazie ad un minutaggio superiore o equiparabile a quello della Blunt, il che spiega quanto detto a riguardo qualche riga più sopra. Krasinski, sia nel montaggio, sia nei ruoli concessi ai due “figli”, dimostra un chiaro intento di enfatizzare una certa crescita molto rapida verso l’età adulta e verso un ideale passaggio del testimone che magari potrebbe avvenire in un futuro non tanto prossimo. D’altronde in un mondo infestato come questo, l’immortalità classica dei protagonisti non è più cosi tanto veritiera, e Krasinski lo ha già dimostrato nel primo film.

Run.

Una menzione particolare, pur con tutti i dovuti crismi del caso, va fatta al finale del film. La sensazione infatti è che, pur mantenendo un ritmo veramente molto intenso per tutta la durata del film, l’ora e mezza scarsa sia un po’ troppo poco per quanto presentato nei minuti finali. La conclusione anticlimatica, tanto buona quanto inaspettata, potrà ovviamente non lasciare tutti soddisfatti ma è innegabile che abbia un certo fascino e anche qualche intento secondario. Tipo una terza parte, ancora non annunciata ufficialmente ma che, visti gli incassi al botteghino, sembra praticamente certa già adesso.


John Krasinski riesce nella difficile impresa di creare un sequel che è facilmente all’altezza dell’originale, aumenta un universo narrativo complesso e ricco di sfaccettature. Il tutto senza mai eccedere. L’intero cast si rende protagonista di una performance encomiabile che tiene col fiato sospeso costantemente durante tutti i 97 minuti, non delude e, a giudicare dal modo in cui Krasinski ha chiuso questa Part II, lascia ampio spazio ad una terza parte che sembra già avere la data del 23 Marzo 2023 e porta la firma di Jeff Nichols. Il primo senza Krasinski e quindi perché non immaginare uno spin-off o un prequel piuttosto che un terzo atto degli Abbott?’

 

TITOLO ORIGINALE: A Quiet Place Part II
REGIA: John Krasinski
SCENEGGIATURA: Patrick Ness, Christopher Ford
INTERPRETI: Emily Blunt, Cillian Murphy, Millicent Simmonds, Noah Jupe, Djimon Hounsou, John Krasinski
DISTRIBUZIONE: Paramount Pictures
DURATA: 97′
ORIGINE: USA, 2020
DATA DI USCITA: 5/03/2021

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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