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Ripper Street 1×06 – 1×07 – Tournment Of Shadows – A Man Of My CompanyTEMPO DI LETTURA 6 min

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Questo ultime due puntate prima del gran finale sono state terribilmente intense su tutti i fronti, dall’amore alla morte. Si scoprono novità sui personaggi, protagonisti e non, e se nel sesto episodio si squarcia un pezzo di velo tanto quanto basta per accontentarci ma non abbastanza da farci capire il disegno che c’è sotto, nel settimo episodio viene fatta estrema chiarezza sul capitano Homer Jackson e Susan Hart, anche se a questo punto dovrei chiamarli Matthew Judge e Caitlin Swift, e purtroppo qui perdiamo anche un valido elemento della division H. Ma andiamo con ordine, cominciamo da Tournament of Shadows in cui oltre a tutto il resto sono stata colpita anche dal quadro storico; infatti oltre alle avvincenti storie Ripper Street è accurata sotto il punto di vista storico e sociale ed è proprio questo uno dei suoi tanti punti di forza. Nel periodo in cui sono narrate le vicende di questo episodio a Londra è in corso uno sciopero, entrato nella storia come il London Dock Strike cominciato nell’agosto 1889, diventato pietra miliare nella storia del movimento operaio inglese e che aiutò a gettare un po’ di luce sulla povertà e le condizioni della Londra vittoriana.
In questa puntata vediamo lo sciopero agli sgoccioli e invischiato in questo movimento c’è un personaggio complesso, un russo pagato dall’ambasciata che verrà avvicinato da Jackson per ordine di Reid; si scoprirà un doppiogiochista pronto a far saltare Londra con una bomba, disinnescata proprio dall’ ex Pinkerton, anche se in realtà non si capisce se sia davvero un Pinkerton visto che a Chicago non hanno mai sentito parlare di Homer Jackson. Anche qui ci sarebbe da parlare mezzore intere sui Pinkerton e sulla loro storia, ma lasciamo cadere il discorso, ci basti sapere che sono una agenzia investigativa statunitense, e ora torniamo a Londra e ai nostri tre protagonisti, soprattutto torniamo finalmente proprio a Reid.

Dopo sei puntate finalmente si scopre perché Edmund non riesce a piangere la morte della figlia e perché ha quelle bruciature sulla schiena; si fida del suo istinto e forse ha ragione, o forse no. Semplicemente per il momento la sua speranza sembra vana e assurda, ma chissà potremmo avere delle sorprese in futuro: in tutto questo, la scomparsa della figlia ha provocato un lento distaccamento tra Edmund e sua moglie che si rifugia in chiesa facendo volontariato, e visto che una cosa tira l’altra, e sarà che Miss Goren (la direttrice dell’orfanotrofio) conosceva in linea diretta la vittima del caso, sarà che lei è l’unica donna che lo ascolta, sarà che lei è cotta di lui, morale della favola tra i due scatterà un bacio appassionato interrotto da un imbarazzatissimo Bennet Drake. Questo particolare evento era nell’aria, il povero Edmund è totalmente ignorato dalla moglie e si sapeva che prima o poi, in un modo o nell’altro, si sarebbe rifugiato tra le braccia di questa donna così comprensiva, affettuosa e molto tosta a modo suo. Per il momento non ci è dato sapere di più, almeno per quanto riguarda il caro Detective Inspector, mentre invece come avevo già accennato, veniamo a sapere tutto riguardo Jackson e Susan.
“A man of my company” è stata una puntata che mi ha regalato delle emozioni pazzesche, ho riso, ho pianto e mi sono sorpresa: I Pinkerton arrivano a Londra cercando Susan e Homer e nel mentre Theodore Swift, magnate americano protetto proprio dai Pinkerton, fa affari (loschi) con la Argentine Marine. Finalmente i misteri su questa strana coppia sono stati quasi completamenti chiariti: sono marito e moglie, Jackson è il ricercato Matthew Judge e Susan è la figlia di Theodore Swift. Alla fine l’ex Pinkerton ucciderà l’attuale bodyguard del magnate, Goodnight, al quale aveva ucciso il fratello; ammirevole e commovente come alla fine Reid e per riflesso tutti gli altri scelgono di ignorare totalmente il suo passato e di continuare ad apprezzare l’uomo che è diventato. Purtroppo però per loro non finisce qui, infatti prima di morire Goodnight, per ordine di Swift, ucciderà una prostituta e lascerà i segni tipici dello Squartatore, nascondendo le prove a casa di Jackson; come finisce una story line ne inizia un’altra, e visto che Jackson/Judge verrà accusato di essere lo Squartatore ne vedremo delle belle come si suol dire.
Purtroppo però i colpi al cuore non finiscono qui: il povero Dick Hobbs ha avuto il suo quarto d’ora di celebrità, si è preso tanti complimenti da Reid e dal distretto e poi è finito nel Tamigi per mano del Pinkerton. Nessuno si aspettava per questo personaggio una fine del genere dato, anche se di ruolo secondario, era benvoluto da tutti; ammetto però che nonostante mi dispiaccia molto che questo personaggio sia morto, e anche brutalmente, gli autori hanno avuto coraggio. A volte bisogna lasciar da parte il lieto fine per dare spazio alle emozioni, anche a scapito di alcune persone; vedere Reid e Drake attorno al suo corpo, e sentire il sergente sussurrare sconvolto “Not the boy” mi ha tolto il fiato. Scena toccante certamente, ma vorrei rimarcare che purtroppo in tutte le serie tv lo stupido eroismo del poliziotto non manca mai; andarsene e chiamare aiuto? No, eh.
Parlando di personaggi secondari, mi è piaciuto anche molto Best: lui in realtà è sempre stato un personaggio ambiguo, o meglio faceva la sua parte di giornalista che viveva per lo scoop, anche se per un caso ha aiutato Reid e i suoi. Questa volta lo vediamo difendere il capitano e Susan, perdendo anche un orecchio e rischiando di perdere la vita: come ho già detto in passato, anche i personaggi secondari qui sono ben strutturati e il nostro giornalista è uno di questi. Per ultimo, ma non meno importante, un plauso al dolce Bennet Drake che nonostante il suo amore per Rose la manda via di casa dicendo di trovarsi di meglio: quest’uomo è una roccia e un bruto fuori ma dentro ha veramente un cuore d’oro, ma nonostante tutto non è stupido e ha fatto benissimo a trattarla come lei l’ha trattato.

 

PRO:

  • Finalmente sappiamo quel che è successo alla figlia di Reid.
  • Chiarezza sul passato di Jackson e Susan.
  • Il quadro storico accurato.
  • Il coraggio degli autori.
  • Il possibile inizio di una nuova Story line.
  • I personaggi secondari ben strutturati e poliedrici.
CONTRO:
  • La morte di Hobbs, nonostante sia stato coraggioso mi dispiace che non ci sia più.
  • L’idiozia eroica dei poliziotti che non manca mai.

 

Serie meravigliosa, non ha sbagliato un colpo, e queste due puntate sono state decisamente le più belle della stagione fino ad ora, praticamente quasi priva di difetti, con un bel 4.5 a tutte e due le puntate, vola verso il finale di stagione.

 

VOTO EMMY

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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