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Ripper Street 1×08 – What Use Our WorkTEMPO DI LETTURA 5 min

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Il finale di stagione di una serie è sempre un’arma a doppio taglio, se da un lato non si vede l’ora di chiudere una parte del cerchio dall’altro si vorrebbe aspettare per vederla, magari far passare un po’ di tempo per diminuire l’attesa; anche perché la settima puntata, “A Man Of My Company” aveva lasciato con l’amaro in bocca e con una tristezza infinita. Tutto questo per sottolineare quanto questa serie britannica, che non ha avuto la rilevanza che meritava, sia estremamente buona. Inutile ripetere quanto ben fatta sia e quanto siano ben costruiti i personaggi, ormai dopo aver visto la stagione tutta per intero è sembra palese.
Nel contesto generale la serie è stata meravigliosa, e si è conclusa non esattamente con un Happy Ending; tante porte sul passato si sono chiuse anche se userei più il termine socchiuse dato che, soprattutto parlando di Reid, non si è ancora fatto luce su alcuni eventi. Una cosa da sottolineare c’è: come primo finale di stagione (si spera di una lunga serie) è stato un po’ fiacco, o meglio tutta la suspence accumulata alla fine della settima puntata è andata scemando in due secondi con Jackson che risolve il suo caso, seppur brillantemente, e torna la momentanea pace a WhiteChapel. In definitiva avrei preferito come finale di stagione il cliffhanger della settima al finale dell’ottava, anche se devo dire che l’ultima scena in cui tutti e tre si ritrovano per cominciare un nuovo caso mi ha strappato un sorriso pseudo malinconico. Ma torniamo all’inizio e parliamo della bellezza e della carica emotiva della prima sequenza che vede gli agenti di polizia brindare e cantare alla memoria del giovane Hobbs; tutto ciò mi ha fatto venire un tremendo nodo alla gola, per non parlare poi della scena del sergente dal cuore tenero che beve disperato al pub autocommiserandosi a causa di tutta la serie di sfortunati eventi rovinatogli addosso, e sarebbero oltre alla perdita di Hobbs anche la perdita seppur non fisica di Rose, e in tutto questo aggiungerei che il dolce Bennet in un certo senso considera Jackson responsabile della morte del poliziotto.
Non che il loro rapporto fosse mai stato idilliaco, ma certamente a loro modo si ammirano e si stimano a vicenda, ma purtroppo in una situazione del genere bisogna sempre trovare il capro espiatorio, qualcuno con cui prendersela, bisogna trovare un significato per quanto brutto sia a un incidente banale in cui la persona si trovava al posto sbagliato nel momento sbagliato.
Per quanto riguarda Reid in questa puntata non si è comportato come il più retto e giusto degli uomini; tradisce la moglie con Miss Goran e rivela a lei le sue speranze di ritrovare la figlia dispersa. Ma la signorina è una donna di classe e gli fa capire che non è lei la persona con cui condividere il barlume della speranza e che lei, nonostante tutto, non può dargli quello che cerca e a quanto pare la loro relazione clandestina com’è cominciata, finisce.
Per quanto riguarda la signora Reid invece per la prima volta in otto puntante ho provato compassione per lei, anzi schierata pienamente dalla sua parte pregavo perché picchiasse il marito con l’attizzatoio rovente. Oltre ad essere un perfetto idiota ad aver portato la bambina con se’ mentre dava la caccia a Jack The Ripper ha anche il coraggio di dire che l’ha fatto perché la moglie aveva bisogno di un po’ di riposo e di qualche ora da sola; io sono rimasta sconcertata, letteralmente.
Non posso credere che un detective così brillante sul lavoro nel quotidiano sia una persona così stupida, imbecille e incapace di dire alla moglie “tesoro, devo dare la caccia allo Squartatore, puoi rimandare di qualche giorno la tua ora di relax e tenerti la bambina? Sai com’è, non posso portarmela dietro.”. Sono senza parole. Stendiamo un velo pietoso sulla stupidità di quest’uomo e zoomiamo sul terzo protagonista di questa serie, Jakson/Judge. Come ho già detto, il chirurgo è stato un po’ messo da parte e mi è piaciuto poco come hanno liquidato in quattro e quattr’otto il “piccolo” disguido che si era venuto a creare, anche perché poteva essere una bella storia per la seconda stagione, ma nonostante tutto ho apprezzato il ruolo avuto nella risoluzione del caso di Victor.
Un altro fatto che mi ha letteralmente fatto venire la pelle d’oca è stata la rivelazione profetica dell’unico testimone oculare dello Squartatore: sto parlando del suo delirio durante il quale straparlando “rivela” che L’Inghilterra e gli uomini saranno colpiti da un grande male. E pensare che da li a una ventina d’anni comincerà la Grande Guerra.
Comunque, il caso del giorno è stato avvincente, e anche se non c’era nessun mistero da svelare mi ha tenuta comunque incollata allo schermo per scoprire la sorte della povera e ingenua Rose perché per un po’ ho anche sospettato che potesse morire, visto del resto come hanno trucidato Dick Hobbs ormai ho serie dubbi sulla bontà di questi autori; per di più ho notato che era tornata alla carica la frase “A cosa serve il nostro lavoro se non a proteggere chi amiamo?” e quindi ho veramente temuto il peggio. Non riesco a smettere di pensare a come reagirà il nostro Bennet una volta letta la lettera di Rose ma purtroppo bisognerà aspettare la seconda stagione ormai.

PRO:
  • Le sequenze iniziali e finali sono state meravigliose.
  • Il caso presentato alla Division H.
  • La modalità di risoluzione del caso di Jackson.
CONTRO:
  • Il tempo di risoluzioni del caso di Jackson: troppo poco.

 

Concludo con il dire che la serie si è rivelata grandiosa, per personaggi, ambientazione, ricostruzione storica e intreccio. Detto questo, aspettiamo tutti con ansia la seconda serie per tornare di nuovo nella parte più malfamata della Londra Vittoriana.

 

VOTO EMMY

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

3 Comments

  1. l'ultima puntata a me ha deluso perchè (e non solo su come venga rispolto il caso) è stata troppo "forzata" in parecchi punti… tipo l'articolo scritto sul giornale la sera prima e la mattina dopo arriva la lettera…. non so è come se tutto avvenisse forzatamente

  2. Beh diciamo che di solito nei telefilm tutto avviene per ragioni di trama in maniera "forzata" se vogliamo usare questo termine, nessun gesto è casuale… a me non ha deluso, o meglio, avrei preferito vedere un bel colpo di scena come avviene alla fine della settima, ma nel complesso sono stata contenta, sia della season finale che di tutta la serie
    Comunque grazie per aver commentato, mi interessa leggere punti di vista opposti al mio 🙂

  3. certo certo è ovvio che è tutto un po forzato ma qui l'ho trovato troppo forzato…. peccato perchè credo che le puntate da 3 a 7 erano davvero dei capolavori… e le prime due nonostante servivano per ingranare eran pure belle

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