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Scandal 3×13 – No Sun On The HorizonTEMPO DI LETTURA 3 min

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Quello che stiamo vivendo con Scandal è un giro di giostra infinito. Il salto di qualità così evidente, avuto con questo episodio, suscita rabbia nei confronti di Shonda che ci ha fatto vedere, dopo il midseason finale, due puntate che rasentavano la sufficienza. “No Sun On The Horizon” è un’occasione, per noi, di
ritornare ad assistere a puntate che riportano in auge la serie, ma soprattutto un’occasione, per questa, di cambiare rotta e tornare sulla strada principale… quella giusta. La morale che è lì, presente in ogni puntata (a volte più evidente altre meno), è la facilità con la quale l’animo umano viene corrotto dal potere, dai soldi, dalla falsa (?) convinzione di esser migliori.
Con Scandal, Shonda ha creato un prodotto nuovo e che funziona alla grande, anche se delle volte cade nelle solite tiritere amorose viste e riviste. Tralasciando, doverosamente, alcune scene forzate, il “quid” in più in questo telefilm c’è e deve essere riconosciuto. Tutti i personaggi sono in bilico tra il giusto e sbagliato, tra la verità e la menzogna, tra l’esser angeli o demoni. La corruttibilità umana viene portata sugli schermi, come la sua ingenuità: quante volte abbiamo sentito dire o abbiamo detto “Io farei meglio di…” oppure “Io? Mai!”. Da qui “No Sun On The Horizon” parte nel metter in scena una delle puntate più riuscite. E’ facile criticare e mostrarsi migliori quando le situazioni non ci appartengono.
Emblema di tutto quello detto finora è Jake, il nuovo Command, che se la gioca tranquillamente ad armi pari con Rowan Pope, il padre-mostro di Olivia fatto fuori dal B613 per la sua “cattiveria”. Scott Foley aveva preannunciato un cambiamento del suo personaggio e, molto probabilmente, i fan faranno fatica ad accettarlo. Il cambiamento c’è stato, ed è evidente che era inevitabile ai fini della trama e a quello che la serie vuole comunicare. Jake non è migliore degli altri e, una volta diventato The Command, lo dimostra senza possibilità di replica. Il lento declino della sua moralità e integrità lo si percepisce dal monologo iniziale e finale (sceneggiatura e regia spettacolari) dove pian piano prende coscienza del suo cominciare ad omologarsi alle necessità che il potere assoluto del B613 comporta e di come questo svuoti completamente una persona a tal punto da portarla a non avere più sentimenti o una morale. Altrimenti, il suo “salvami” ad Olivia non avrebbe avuto senso.
Tutti fanno quel che deve essere fatto: sembra che ultimamente sia questo il motto più in voga. Vedi Olivia venuta a conoscenza dell’omicidio di Daniel Douglas coprire l’accaduto e salvare la situazione; vedi Jake puntare una pistola contro James e David pur di non far divulgare la notizia di quest’omocidio; vedi Fitz salvare tutti da una possibile confessione di Sally. E proprio su quest’ultima vorrei soffermarmi: Kate Burton. Che quest’attrice fosse non brava, ma di più, ne eravamo tutti a conoscenza, basti pensare alla sua interpretazione in Grey’s Anatomy. Di conseguenza non sorprende la meravigliosa messa in scena di una Sally in preda alla sua follia dovuta alla convinzione di esser stata abbandonata dal Signore. Impossibile non apprezzarla.

PRO:

  • La contrapposizione tra morale e potere
  • Kate Burton
  • Cliffhanger
CONTRO:
  • Olivia continua ad essere sottotono, ma salva continuamente le chiappe al Presidente ed a Cyrus
  • Cliffhanger
E’ quando vedi che i tre possibili futuri Presidenti (Fitz – Sally – Reston) sono tutti degli assassini, che ti rendi conto di non avere scampo dal gioco del potere. Geniale!
We Do Not Touch The First Ladies 3×12 8.53 milioni – 2.8 rating
No Sun On The Horizon 3×13 8.22 milioni – 2.8 rating

VOTO EMMY

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