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Sherlock 3×01 – The Empty HearseTEMPO DI LETTURA 4 min

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Era uno degli show più attesi della
stagione e finalmente, dopo due interminabili anni di attesa la creatura di Moffat e Gatiss è tornata, in grande stile. Un mini episodio (Moffat ci hai preso gusto?) ci aveva introdotto la vita di Watson due anni dopo i fatti avvenuti in “The Reichenbach Fall” con un video di compleanno da lacrimoni, ma soprattutto da applausi, con dei dialoghi splendidi e recitati perfettamente, come se i due amici stessero parlando faccia a faccia.
Firmato da Gatiss, “The Empty Hearse” apre a tutti gli effetti la terza stagione e gioca per tutto il tempo a farci credere di voler svelare come Sherlock abbia inscenato la sua morte, ma in realtà ci prende palesemente in giro; sappiamo però, che come nella versione cartacea di Sir Doyle, l’investigatore è stato aiutato dal fratello Mycroft, unico insieme ad una ristretta cerchia, a conoscere la verità.
The Empty House è proprio il racconto con il quale Sir Doyle fa tornare in vita il personaggio che lo ha reso celebre, ma che allo stesso tempo ne era diventato la condanna. Pressato da pubblico ed editori perciò, Doyle inventa una spiegazione: fingere la morte per scampare alla cerchia di Moriarty. La motivazione diventa importantissima per un gesto di tali dimensioni ed assodato che Moffat e Gatiss già sapevano che Sherlock sarebbe dovuto ritornare, avevano un campo di azione più vasto e soprattutto più studiato, perciò: stesso motivo ma diverso piano di fuga, gettando basi per una trama orizzontale funzionale e calibrata al ritorno di Sherlock. Mi sembra palese che nessuna delle tre ipotesi mostrateci nella puntata sia quella giusta e mentre Moffat e Gatiss si prendono gioco di noi, non ci resta altro che ipotizzare esattamente come Anderson e i membri dell’ Empty Hearse.
Intanto focalizziamoci invece sulla ragione per cui Sherlock è tornato: sono passati due anni, due anni in cui ha smantellato la cerchia di Moriarty, si è divertito a risolvere piccoli casi a zonzo per il globo ed ora, richiamato dal fratello Mycroft (the smart one, interpretato da un sempre impeccabile Mark Gatiss) perché una rete terroristica minaccia il Parlamento, è pronto a tornare a Baker Street. Il ritorno di Sherlcok a Londra tuttavia, significa una sola cosa per lui e per noi: John Watson. Il loro incontro è perfetto, divertente e ammiccante tra un battibecco ed un altro; una serie di scene che non fanno altro che confermare quanto sia potente la bravura e l’alchimia sul set tra Cumberbatch e Freeman, magnifici come pochi. Menzione speciale alla reazione di John: un Watson perfetto nella sua gioia di aver ritrovato l’amico e nella sua ira per aver compianto chi invece prendeva tutto come un gioco. Non riesco ad esprimere a parole la bravura dei due attori, la performance di Freeman è stata spettacolare ed una reazione così contrastante era difficile da rendere eppure è stato superbo, mai un pelo fuori posto, un Watson misurato e spontaneo allo stesso tempo, da applausi.
“Ratto” era la parola chiave dell’episodio dataci da Moffat e Gatiss; un gruppo di criminali collegati tra di loro e sorvegliati da Holmes. Uno di questi è Lord Moran, descritto dallo Sherlock cartaceo come il secondo individuo più pericoloso di Londra. Così dopo aver salvato la vita di Watson che stava bruciando insieme ad un fantoccio di Guy Fawkes, i due si avventurano nell’Underground e sventano un attacco al Parlamento operato proprio da Moran (in pieno stile Guy Fawkes, che l’esplosione e il rapimento di Watson siano collegati?).
L’episodio è stato incentrato su Sherlock e Watson lasciando ben poco spazio ad altro ed era giusto che così fosse, l’investigazione è passata in secondo piano ma ciò non è stato a mio avviso disturbante, anzi, la celerità con cui è avvenuto il tutto ha ottimizzato i tempi ed ha fornito la tensione giusta sul finale.
Neanche a dirlo il ritorno di Sherlock in Uk ha fatto ascolti record toccando i nove milioni di telespettatori. E quel cappellino finale? La ciliegina sulla torta.

 

PRO:

  • Sherlock e Watson, Cumberbatch e Freeman: due personaggi che non sarebbero gli stessi senza i rispettivi attori. Magnifici.
  • Attori, sceneggiatura, regia, musiche: tutto perfetto
  • Inserimento di una trama orizzontale
  • “I wanted you not to be dead”
  • John e i baffetti. “He looks ancient. I can’t be seen to be wandering around with an old man.”
  • L’allegro chirurgo
  • Watson e le donne: facciamo la conoscenza di Mary, che già merita perché è la prima delle conquiste di John che manifesta una simpatia per Sherlock. Simpatia, tra le altre cose, ricambiata
  • I deliziosi genitori di Sherlock, nonché i veri genitori di Cumberbatch
  • “Anyway, time to go and be Sherlock Holmes”
CONTRO:
  • Troppi ammiccamenti ai fan

 

L’anno non poteva iniziare nel migliore dei modi. Welcome back Sherlock.

 

The Empty Hearse 3×01 9.2 milioni – 33.8 share

 

VOTO EMMY

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