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Soulmates 1×01 – WatershedTEMPO DI LETTURA 4 min

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Se le storie d’amore non nascessero più tramite incontri fortuiti ma mediante un test scientificamente accurato che promette di trovare la propria anima gemella, la società come cambierebbe? Quali sarebbero le ripercussioni sulle relazioni e sulla vita quotidiana? Questo è l’incipit della nuova serie targata AMC creata da Brett Goldstein e William Bridges, conosciuto per aver lavorato alla sceneggiatura di Stranger Things e Black Mirror. Soulmates è una serie antologica composta da sei episodi autoconclusivi, sei coppie e sei differenti punti di vista che andranno ad analizzare la nuova società e tutti i risvolti di questa nuova tecnologia.
Nel 2023 gli scienziati scoprono quel che chiamano particella dell’anima – “soul particle” -, tramite la quale hanno sviluppato un test che promette di trovare l’anima gemella. Il funzionamento non è dato saperlo, ma lo svolgimento è rapido, indolore, presumibilmente dal costo contenuto (non viene esplicitato, ma è molto popolare, troppo per poter pensare che abbia un prezzo proibitivo) ed è estremamente semplice: i risultati sono immediati e se la persona compatibile è nei database dell’azienda, si uscirà dall’edificio con tutte le informazioni sul potenziale partner e su come contattarlo/a. Le testimonianze di chi si è sottoposto al test e ha incontrato l’altra metà della mela sono estremamente entusiaste. In pochi anni il test cambia il mondo delle relazioni sentimentali, oramai conoscere la persona perfetta è diventato l’ordine del giorno.
In “Watershed” i protagonisti sono Nicola e Franklin – sposati da quindici anni – si sono conosciuti ben prima che il test fosse sviluppato, a differenza della maggior parte delle persone che li circondano. Coppia classica, senza evidenti problemi nel loro matrimonio finché la loro vicina di casa chiede a Nicola di accompagnarla a fare il test, all’insaputa del marito. Da lì Nikki inizia a mettere in discussione il suo matrimonio e la possibilità di poter sapere se la persona con cui è sposata è realmente compatibile con lei, o ci potrebbe essere di meglio lì fuori, inizia a farle gola.
La storia non è tra le più innovative e i fan di Black Mirror ricorderanno “Hang the DJ”, episodio basato su un espediente simile. Ma l’idea di base è interessante e di ampio respiro, abbastanza da essere in grado di dare nuovi spunti di riflessione. La puntata gioca tutta sul bilanciamento tra la dinamica di coppia che c’è tra Nikki e Franklin, il loro modo di affrontare il medesimo problema e come il mondo è cambiato dal momento che il test è diventato così famoso ed utilizzato. Il concetto dell’anima gemella – “the soulmate” per l’appunto – invade tutte le scene fin dall’inizio: ancor prima di conoscere la coppia protagonista, “Watershed” si presenta con lo spot pubblicitario del test e, volente o nolente, è un discorso talmente martellante da invadere Nikki e non darle il tempo o lo spazio per pensare lucidamente. Attorno a lei ci sono coppie affettuose che stanno assieme da poco ma che si sposano in fretta e furia, un’invasione di coppiette che vede ovunque appena esce di casa. Mentre, quando è da sola, è costante il sottofondo delle interviste e delle opinioni positive sulla relazione di persone che si sono sottoposte a questo test.
La promessa di incontrare la persona giusta con cui poter creare una storia da film si scontra con la realtà di Nikki e Franklin che sembra essere troppo differente rispetto alle storie delle altre coppie che, agli occhi di Nicola, appaiono migliori. I loro sono gesti quotidiani assodati, la loro storia si mantiene principalmente per l’amore che provano nei confronti delle loro figlie piuttosto che sull’affetto reciproco. La loro relazione sembra essere arrivata ad un punto di non ritorno, fin troppo differente rispetto alle storie principesche che Nikki sente tutto il giorno e che brama.
Le premesse presentate dall’idea che vortica attorno alla serie e nel pilot stesso sono indubbiamente buone. L’unione tra tecnologia, scienza e vita quotidiana hanno creato negli ultimi anni serie tv introspettive e molto apprezzate; e Soulmates sembra avere tutte le carte in regola per essere un prodotto di qualità. La puntata è godibile e l’ambientazione ricreata aiuta a rendere chiari i cambiamenti che ha subito il mondo dove Nikki e Franklin si sono ritrovati a vivere dopo anni di “normalità”, annullando il distacco che poteva esserci tra lo spettatore e abituandolo alla società utopica della serie. Quel che ci si domanda, alla fine dell’episodio, è se gli autori non siano andati troppo sul sicuro presentando un pilot ben fatto, ma che sembra trattenersi e non esplorare realmente tutto il potenziale che l’idea di base dà. La sensazione è ampliata anche da una delle dichiarazioni degli autori stessi che promettono di esplorare, nelle cinque puntate successive, altre strade utilizzando anche degli espedienti tipici non solo della narrazione romantica, ma anche thriller ed horror.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Una buona idea di base presentata con un buon pilot, creato ad hoc per introdurre lo spettatore in uno scenario utopico
  • Le ambientazioni e la scenografia unite alla buona prova recitativa degli attori sono i punti di forza della puntata
  • La sensazione generale, però, è che l’incipit non sia stato sfruttato come meriterebbe. Ma la speranza è che le aspettative vengano soddisfatte nelle prossime puntate

 

Con una seconda stagione già annunciata prima ancora della messa in onda di Watershed, Soulmates si presenta con un buon pilot ma, soprattutto, con un’idea potenzialmente valida che potrebbe regalare delle sorprese.

 

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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