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Soulmates 1×02 – The LoversTEMPO DI LETTURA 4 min

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Recensione 1x02 SoulmatesThe lovers, by Magritte.
Some argue it tells the story of frustrated desire. Others believe in its romance, a lover’s passionate embrace. So which is it?”

Le premesse di Soulmates richiamano indubbiamente quelle di Black Mirror. Quest’ultima affrontava il tema degli effetti (negativi) di un avanzamento tecnologico incontrollato sulla quotidianità degli esseri umani da ogni punto di vista. Soulmates si concentra sull’aspetto relazionale in ambito sentimentale, tant’è che, a parte il famigerato test dell’anima gemella, non si notano tecnologie particolarmente dirompenti rispetto a quelle odierne.
Il richiamo a Black Mirror è evidente innanzitutto nella struttura antologica della serie ma, anche, nelle atmosfere e nei finali decisamente non “lieti” (almeno fin qui).

UN FUTURO ASETTICO


È ormai chiaro che nei futuri ipertecnologici ci si aspetta un’evoluzione verso il monocromatismo e gli spazi asettici. Non solo i telefoni sono trasparenti e si utilizzano schermi che ricordano Minority Report ma i piani urbanistici delle città prevedono geometrie cubiche, che tutto sia nella scala dei grigi e dei marroni con punte di verde solo se composto da vera clorofilla.
Le ambientazioni vagamente asettiche e i colori tenui che dominano le scene creano un filtro quasi di opacità. Questo da un lato funge da distanziamento temporale della scena, dall’altro aiuta a creare la sensazione di inquietudine nello spettatore che è messo nelle condizioni di aspettarsi un risvolto negativo dalle vicende a cui assiste.

PLOT TWIST!


Un pregio dell’episodio è che permette allo spettatore di concentrarsi sulle dinamiche legate al test per poi sorprenderlo quando la storyline prende un’altra piega.
Sicuramente questo è vero per il personaggio di Allison mentre qualche remora su David poteva nascere già dalla sua introduzione col coinvolgimento con Hannah (e per via di qualche “I love my wife” di troppo che puzzava di autoconvincimento). Il rapporto con Hannah però poteva essere sia sintomo di un narcisismo alimentato dal prestigio della posizione rispetto a una studentessa che lo venera, sia di un coinvolgimento inaspettato senza intenzioni necessariamente malevole. Il giudizio era sospeso anche se il bacio con la “soulmate”, che sembrava averlo travolto d’emozione, poteva far protendere per la seconda opzione. È solo sul finale che rivela la sua natura violenta.
Resta il dubbio se creda davvero di esser stato innamorato della ragazza suicida o se sia solo un sociopatico manipolatore inconsapevole.

RIFLESSIONI SULLA TECNOLOGIA


Nel primo episodio si mostra come il test possa essere sia portatore di gioia e amore che di infelicità e dubbio. Nel secondo non è il test a rovinare la vita dei protagonisti, ma sono le loro azioni. Si affronta così il tema già abbondantemente affrontato nelle conversazioni sul grande fenomeno tecnologico degli ultimi 20 anni: i social network. Può la tecnologia essere da sola portatrice di male o è, piuttosto, la modalità del suo utilizzo a essere sbagliata?
Soulmates in “The Lovers” concentra la riflessione sull’importanza e la fiducia che viene data a queste tecnologie tanto da permettere loro di condizionarci la vita. Senza il pretesto del test Allison avrebbe impiegato molto più tempo ed energie per far cadere David nella trappola. A lui è bastato credere che quella che aveva di fronte fosse la sua anima gemella per lasciarsi trasportare, complice la sua natura di seduttore.

UNA STORIA DIVERSA


In questo secondo episodio lo stratagemma alla base della serie diventa quasi uno strumento per raccontare un’altra storia. Una storia drammatica di vendetta femminile, con punte di thriller psicologico. Il test non è sulla bocca di tutti come in “Watershed” e le riflessioni ed i risvolti che scaturiscono dalla vicenda di David e Allison non ruotano intorno alle implicazioni sociali e psicologiche dell’anima gemella.
Da un lato si può tranquillamente dire che la parte di thriller della vicenda sia molto riuscita: i personaggi sono ben costruiti e interpretati, il ritmo è incalzante ed il climax funziona. Dall’altro, questa mancata centralità del fil rouge di Soulmates può lasciare insoddisfatto chi si approccia alla visione della serie con la curiosità di scoprire i risvolti che gli autori hanno immaginato per una tecnologia così impattante nella vita delle persone e nei rapporti di società.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Ambientazioni e scenografie adatte a mettere lo spettatore nel giusto mood
  • Interpretazioni dei protagonisti
  • Struttura da thriller tecnologico ben costruita
  • Manca la centralità dell’elemento caratterizzante del test che lascia un po’ insoddisfatti

 

Soulmates ha un’idea sicuramente allettante alla base, pur se riconducibile ad altri prodotti sullo stesso tema, ma in questo episodio la utilizza per raccontare qualcosa di diverso, certamente ben fatto, ma non quello che ci si aspettava dopo la visione del primo episodio.

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