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The Flight Attendant 1×05 – Other People’s HousesTEMPO DI LETTURA 3 min

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Alla fine della scorsa recensione si teorizzava un ipotetico superamento, per lo show, del sottile limite che divide l’assurdo dall’accettabile. Tale limite è stato ampiamente superato in concomitanza con la visione del quinto episodio, intitolato “Other People’s Houses”, dove la sequenza di eventi sembra uscire direttamente dalla fiera del no-sense. Passi che la serie si sia posta da subito come un guilty pleasure leggero, senza troppe pretese di introspezione ed approfondimento filosofico; passi che la vena comico-ironica sia stata tesa al massimo, fino ad arrivare, volutamente, a livelli trash-grotteschi, ma, questa volta, Steve Yockey fa decisamente il passo più lungo della gamba.
“Other People’s Houses” è un susseguirsi di accadimenti confusi e stereotipati, senza un nesso logico, che solleticano i nervi dello spettatore, fino a provocare una reazione di sdegno e fastidio. Se il pilot non aveva convinto particolarmente, forse perché il pubblico non si aspettava il tono trash dato al noir, gli altri tre episodi erano riusciti a bucare maggiormente lo schermo, con un ritmo serrato e colpi di scena piazzati ad hoc.
Il quinto appuntamento, però, viene reputato troppo azzardato ed inverosimile, persino per una black comedy che ammette di non prendersi troppo sul serio. Per certi versi, il nuovo show della HBO Max, ricorda un altro grande guilty pleasure che nel ridicolo ci sguazzava: How To Get Away With Murder. L’unica differenza è che Viola Davis reggeva bene sulle sue spalle tutto il teatrino, mentre Kaley Cuoco non ha ancora la stessa potenza recitativa. Sebbene sia evidente qualche piccolo miglioramento, l’interpretazione della Cuoco manca di mordente e della credibilità necessaria a far apprezzare questo tipo di prodotto.
“Other People’s Houses” è un episodio scritto male e recitato peggio, dove accadono eventi surreali ed improbabili e le soluzioni arrivano anche prima dei problemi stessi: Cassie e Max passano tutto il minutaggio ad improvvisarsi agenti segreti dell’MI5 e riescono a risolvere misteri e ad intrufolarsi in mega appartamenti, mentre la vera FBI brancola ancora nel buio; Megan Briscoe continua la sua avventura da spia per i coreani e persino Annie si ritrova coinvolta in loschi affari per gente poco raccomandabile. Insomma, un potpourri di ridicolaggine in cui Steve Yockey plasma dei personaggi che sono una calamita per guai e disastri. Possibile che capiti tutto a loro?
L’omicidio di Alex Sokolov, che fa da perno e legante all’intera storyline, è sicuramente una buona base di partenza dalla quale poter sviluppare la traiettoria mystery-thriller dello show, ma le esagerazioni sono all’ordine del giorno e non sempre possono essere digerite con facilità. Il surrealismo di alcune scene era proprio il motivo per il quale queste risultavano divertenti e smorzavano la tensione, ma anche il trash ha i suoi limiti.
Il tentativo di rendere Cassie un personaggio di spessore e non solo disfunzionale – grazie ai flashback sulla sua adolescenza – può funzionare, solo se centellinato a dovere e non quando vi sia un richiamo, nemmeno troppo velato, al suo alcolismo ogni cinque secondi di girato. Una volta fa ridere, due volte anche, alla terza si abbozza solo un sorriso, ma alla quarta il livello di sopportazione è ai minimi storici.
The Flight Attendant sta diventando un mix tra una partita di Cluedo e una puntata di Barbara d’Urso, nella quale i protagonisti incappano in situazioni più grandi di loro come se fossero esempi viventi della legge di Murphy. Peccato, perché lo show può dare molto di più.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Una puntata interamente dedicata alla Legge di Murphy
  • Alex Sokolov: buono o cattivo?
  • Fiera dell’assurdo
  • Cassie e Max riescono ad intrufolarsi dappertutto, manco fossero agenti dell’MI5
  • Tutti gli stereotipi del genere thriller messi uno dietro l’altro e conditi da troppo trash
  • L’alcolismo spudorato di Cassie non fa più ridere
  • La patetica sidestory di Megan. Si arriverà da qualche parte con tutto ciò?

 

Questa volta The Flight Attendant è un po’ too much anche per gli amanti del trash. La debole impalcatura dello show, sembra cedere sotto il peso di scelte sbagliate e troppa assurdità.

 

 

 

 

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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.

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