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The Following 1×12 – The CurseTEMPO DI LETTURA 4 min

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Finalmente dopo ben dodici puntate gli autori sono riusciti a rendere
Ryan Hardy interessante ai nostri occhi. L’episodio è stato semi accettabile,
sicuramente uno dei migliori se escludiamo il Pilot e i due appena successivi
durante i quali la serie sembrava avere ancora una parvenza di senso logico: è
tornato Mike Weston e a
quanto pare ce l’ha a morte con il mondo, è passato da
groupie di Ryan a Badass che emula il suo mito sotto il punto di vista del totale menefreghismo
nei confronti delle leggi e allo stesso tempo se la prende con lui e lo accusa
di essere proprio come suo padre: evidentemente tutti nell’ FBI (l’inutile
Parker compresa) hanno dei trascorsi oscuri con le proprie famiglie, e anche se
di Mike sappiamo poco o nulla possiamo intuire che quando ha visto la morte in faccia
gli è scattato un meccanismo di autodifesa e ha cambiato radicalmente
atteggiamento, un po’ come è successo a Jacob dopo la morte di Paul. Di fazioni
opposte, i due giovani li ho visti come due facce della stessa medaglia,
entrambi hanno un cambiamento, entrambi hanno dei problemi come la figura
paterna ma hanno scelto di rifugiarsi in luoghi opposti e  di conseguenza hanno scelto due persone agli estremi come loro guida: ho nominato i problemi
con la figura paterna perché in questo episodio si scopre che anche Jacob Wells
ha dei conti in sospeso con il padre che chiamerà in preda a una perdita di
sicurezza dovuta sicuramente a tutte le scelte fatte e che sta ancora facendo.

Parlando di padri non poteva mancare di certo quello di Ryan, ed è qui che
finalmente abbiamo una visione più chiara e più interessante, come ho scritto
nelle prime righe, dell’ex agente del Bureau. Joe intuisce che il vero problema
di Ryan è dovuto al padre appunto e cerca di scavare a fondo riuscendo a ricavarne un
racconto a metà, e solo a noi spettatori è concesso di conoscere appieno tutta
la versione della storia: Ryan Hardy ha ucciso lentamente e sadicamente il
ragazzo che ha assassinato suo padre, l’ha guardato morire e non ha battuto ciglio.
Dove è quindi la differenza tra i due antagonisti del libro di Joe? Uno cerca
la morte per piacere e uno per vendetta, ma il fine non giustifica i mezzi, lo
dice pure Machiavelli se lo si legge più attentamente, ed è proprio questo il
punto cruciale, il punto di svolta che da un po’ di pepe alla storia: Joe e
Ryan sono due facce della stessa medaglia, un po’ come Mike e Jacob, con la
differenza che loro due sono i veri protagonisti, coloro dietro il quale tutto
ruota, loro che inseguono la stessa donna, loro che si trovano faccia a faccia
più volte ma non si uccidono mai.
Ovviamente questo fa guadagnare tanti punti
allo show che certamente però non smette di propinarci sequenze assurde da far
rimanere basito chiunque le veda: il premio idiota dell’anno lo vince
sicuramente Claire, che tenta di scappare da una casa piena di seguaci del
marito, questa donna non merita commenti, io continuo genuinamente a stupirmi
dell’idiozia di certe scene così stupide da essere geniali. L’unico momento in
cui ho creduto che facesse qualcosa di utile è stato quando picchia Emma,
speravo togliesse di mezzo quell’elemento inutile ma invece niente, viene
fermata da Roderick. La Parker fa concorrenza ad Emma per la stupidità, scena
epica quella in cui esce dalla casa di Monroe perché il cellulare non prende;
la cosa che odio in questo show è il ruolo delle donne. Le tre ricorrenti hanno
delle parti infime, Claire e la Parker sono scema e più scema e Emma è una
troietta bisognosa di attenzioni: non è che gli uomini ricoprano questi gran
ruoli geniali (vedi Ryan che spara insistentemente al vetro infrangibile), ma per le donne
hanno veramente esagerato. 
Invece il finale mi ha lasciata perplessa, Roderick non
sopporta di più di giocare in panchina e decide di fare di testa propria
presentandosi all’ FBI: mossa più che azzardata per il semplice fatto che basta
una piccola occhiata di Mike per smascherarlo, e il povero Weston non può
certamente passare il resto della serie dentro l’ambulanza, per cui non ho proprio
capito dove vuole andare a parere Roderick con questa bravata.
PRO:

  • Il passato di Ryan reso più interessante.
  • Il confronto Joe vs Ryan.
  • Il cambio repentino di Mike.
  • Il crollo emotivo di Jacob.
CONTRO:
  • Claire che tenta di scappare.
  • Il ruolo di Emma ridotto a ripiego e sfogo di Joe.
  • La Parker che non ne combina una giusta.

Più che felice di dare più della sufficienza sperando che la serie
rimanga su questi binari, perché chiedere che migliori è chiedere troppo. Ma
chissà…

VOTO EMMY

Quanto ti è piaciuta la puntata?

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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