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The Following 2×11 – FreedomTEMPO DI LETTURA 5 min

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Matthew 10,34: “Do not suppose that I have come to bring peace to the earth. I did not come to bring peace, but a sword. For I have come to turn a man against his father and a daughter against her mother.”
Matteo 10,34: “Non pensate che io sia venuto a portare la pace sulla Terra. Non sono venuto a portare la pace, ma
una spada. Con la quale metterò un uomo contro suo padre e una figlia contro sua madre.”
Quando tutto sembrava essersi arenato in qualcosa di puramente sufficiente e senza sorprendere in maniera positiva lo spettatore, ecco che The Following torna a sfornare una puntata a dir poco insoddisfacente.
Poche cose si salvano nell’undicesima puntata della stagione. Troppo poche.
Le lezioni di Joe agli adepti di Korban sono sempre interessanti, seppur a loro modo. E vedere l’ex professore intrattenersi in lunghi discorsi filosofeggianti con delle menti facilmente suscettibili è piacevole. Soprattutto, se uniamo a ciò anche il fattore che la setta ha un alto potenziale di aggressività ed espansione non possiamo che attendere con ansia sviluppi da questo punto di vista.
Abbiamo, finalmente, il ritorno di Lily Gray che con stile e classe riesce a riportare a sé il figlio Luke, che era tenuto sotto sorveglianza al Manhattan Memorial. E strappa qualche sorriso la scena del felice quadretto famigliare tra Luke, Mark e Lily.
Un punto che diventerà forse fondamentale per la setta di Korban è Robert: sembra essere davvero l’unica persona reale nel gruppo e la sua figura potrebbe essere di intralcio a Joe. Dovesse esserci una scissione all’interno del gruppo stesso questa porterebbe inesorabilmente a qualcosa di accattivante. Quanto accattivante? Attendiamo le prossime puntate per poterlo definire al meglio.
Per parlare delle note negative presentate in Freedom basterebbe menzionare ciò che rimane della puntata dopo aver escluso le scene di cui si è parlato precedentemente.
Il tenero che è ormai presente tra Carrie e Ryan è dolce. Ma non in serie tv come questa. Siamo chiari: una scena d’amore non stonerebbe se non fosse per il fatto che le riprese vengono protratte e rese noiose (cosa che era già avvenuta nelle passate puntate tra Max e Mike). Lo spettatore guarda The Following per l’azione, il dramma e il sangue. Dubito lo guardi per scene eccessivamente lunghe di coccole mattutine.
Da questo punto di vista si può e si deve migliorare.
Ritroviamo Claire, sempre più decisa ad incontrare Ryan perché lei “sa come aiutarlo“.
Prima di tutto va sottolineato il fatto che Claire decide di lasciare privo dell’amore di una mamma suo figlio preferendo a ciò il dedicarsi a qualcosa che non le compete: investigare. La domanda è sempre quella della scorsa recensione, visto che non ci sono state ancora risposte in merito: perché mai decide di uscire allo scoperto ora dopo essere rimasta nella protezione testimoni tutto questo tempo? Attendiamo con trepidante attesa una risposta a questa domanda che non ci fa dormire.
Procedendo con la puntata si arriva poi ad una scena costruita malissimo e recitata ancora peggio: due killer professionisti, assoldati da Lily Gray attaccano un ristorante seminando il panico e spacciandosi poi per cuochi per andare all’ospedale e liberare Luke.
Nella scena in cui i due iniziano a mollare fendenti a destra e a sinistra ferendo ed uccidendo delle persone, altri clienti a pochi metri di distanza non accennano ad una ben che minima reazione. Rimangono completamente impassibili in attesa che il coltello, mosso dall’abile mano di uno dei due individui, li colpisca. Dov’è finito il realismo? I volti dei clienti non trasmettono paura o angoscia, cosa che in teoria dovrebbe accadere. Disdicevole scelta stilistica.
Come ciliegina sulla torta (perché la scena nella pasticceria potrebbe non bastare) ecco i due prodi killer fare piazza pulita degli agenti FBI fuori dalla stanza di Luke: sono 5 agenti ed una infermiera addetta alla reception del piano. Quest’ultima si salva perché bellamente ignorata, seppur vista, dai killer e informa al suo arrivo Mike del piano per far fuggire il ragazzo dall’ospedale, che casualmente era stato spiegato poco prima dagli scagnozzi di Lily Gray.
L’apice del non-realismo lo troviamo poco dopo quando Ryan scova Luke ma viene sorpreso alle spalle da uno dei due killer. L’uomo, che come dice giustamente Luke è “un killer pagato“, decide bene di non freddarlo ma di farlo inginocchiare, gettare l’arma e di mettere le mani dietro la testa. Inutile dire che pochi attimi dopo la situazione si ribalterà e Ryan non ritornerà la cortesia al’assassino gentile. Questa scena non ha avuto una qualsivoglia parvenza di logica. Logica che andava in frantumi con il procedere delle azioni.
Prevedibile è stata poi la scena tra Mike e Serena (la mente del piano per la fuga di Luke) in cui quest’ultima è stata uccisa da un agente della SWAT. Scena che è uguale in ogni sua ripresa a quella avvenuta nella nona puntata “Unmasked“, nella quale si vedevano contrapposti Ryan e Lance e con la conseguente dipartita di quest’ultimo ad opera di un poliziotto. E’ sempre più una gara a chi uccide potenziali testimoni.
Nella linea di mezzo tra positivo e negativo finisce Mandy che pare riscuotersi dai torpori in cui sembrava finita, decidendo di fuggire da Korban. Scelta però che la porta a chiamare Lily Gray. Per quale motivo? La giovane ragazzina sarà il mezzo attraverso il quale la commerciante d’arte riuscirà ad ottenere la sua vendetta a discapito di Joe?

PRO:

  • Il ritorno di Lily Gray
  • Diatriba Rober e Joe. Ancora sembra non sfociare in niente ma è comunque un buon input positivo.
CONTRO:
  • Non-realismo delle scene: non è pretendere troppo che le scene siano girate e recitate in maniera decente
  • Se Ryan deve essere vivo perché è l’eroe del telefilm, sarebbe meglio non sceneggiare certe scene piuttosto che architettare espedienti futili per salvarlo
  • Claire, la futura aiutante investigatrice: solo lei può aiutare Ryan. Come? E poi: proprio Claire?
  • Scene troppo dolci e a tratti melense fino allo svenimento.
  • Joe che cita la Bibbia: da Poe a Gesù Cristo. Inguardabile.
Sembra ancora non esserci una chiara pista per arrivare a Joe Carroll: troppe sette rispecchiano i parametri chiesti da Ryan. Ma siamo sicuri che con un magico consiglio di Claire, l’FBI scoverà la setta giusta. 
Teacher’s Pet 2×10 4.07 milioni – 1.4 rating
Freedom 2×11 4.17 milioni – 1.4 rating

VOTO EMMY

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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