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The Stand 1×03 – Blank PagesTEMPO DI LETTURA 4 min

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THE STAND 1x03 recensioneLa struttura narrativa di The Stand sembrava ormai abbastanza prevedibile: escludendo qualche entrata in scena con alcuni supporting characters necessari per far avanzare la trama, i primi due episodi si sono incentrati principalmente su un paio di personaggi, raccontando le storie di Stu Redman e Harold Lauder nella premiere e di Larry Underwood e e Lloyd Henreid nel secondo episodio.
In questo terzo appuntamento, invece, si potrebbe affermare che il centro nevralgico sia dedicato a Nadine Cross e Nick Andros. Tuttavia, “Blank Pages” sembra più un episodio corale che sfocia in scene che non hanno nulla a che vedere con Nadine e Nick, come quella dedicata a Stu e Glen Bateman (interpretato dal celebre Greg Kinnear).
Lo show sta finalmente iniziando a riunire l’intero cast e a scavare più a fondo nei personaggi, anche se pare che ci sia ancora molto da scoprire.

NADINE E NICK


Come già anticipato, Nadine e Nick sono i personaggi a cui è dedicato più minutaggio. Si tratta di due character che si ritrovano entrambi a Boulder, anche se uno di loro potrebbe rivelarsi un pericoloso cavallo di Troia. Si tratta proprio di Nadine (interpretata da Amber Heard) che viene introdotta fin da subito con un flashback che la colloca direttamente in quell’universo di personaggi con poteri speciali tanto cari a Stephen King. Non sarà certamente Danny Torrance, ma può comunicare con qualcosa, che si rivelerà poi essere a fine episodio proprio il villain Randall Flagg.
Diametralmente opposto a Nadine è Nick, un’anima buona inizialmente tentata da Flagg, che diventerà dopo un lungo percorso verso Boulder il principale messaggero di Madre Abagail. La scelta di mostrare i personaggi nel presente e nel passato continua a rivelarsi vincente: la decisione di mettere a confronto il Nick outsider del passato ed il Nick messagero di Madre Abagail del presente, proprio in un episodio dove viene introdotto per la prima volta ne è un ottimo esempio.

UN EPISODIO CORALE


Buona parte dell’episodio è dedicata a presentare le back-stories dei personaggi, raccontando parte del pellegrinaggio verso Boulder di Frannie, Harold e del loro primo incontro con Stu. Qui gli autori non perdono occasione nel sottolineare ancora una volta la crescente gelosia di Harold, anche se risulta stonare, considerando che non è certo un argomento di vitale importanza. Per ora…
Si continua con l’incontro di Stu (che si è nel frattempo diretto verso ovest) e Glen, in cui vengono mostrati i dipinti di Madre Abagail e Frannie incinta. Questa decisione degli sceneggiatori di focalizzare l’attenzione su Frannie fa intendere che la ragazza possa avere un ruolo importante, e ovviamente rimane da capire chi sia il padre.
La parte che risulta più “abbozzata” e che avrebbe richiesto un focus maggiore è quella relativa all’incontro ed al relativo viaggio verso Boulder di Nadine, Larry e Joe, che si rivela essere troppo sbrigativa e ristretta. L’unico dettaglio che emerge è che anche Joe potrebbe far parte di quel gruppo di persone con speciali abilità, anche se ancora non è dato sapere con esattezza di cosa si tratti.
In Boulder, nel (supposto) presente, viene dedicato altrettanto minutaggio a un personaggio che viene soccorso (in seguito a una crocifissione, che viene menzionata per la prima volta) e che servirà (nel corso di una scena in “stile Esorcista”) come messaggero di Flagg per Madre Abagail.
C’è ancora tanto da scoprire e gli autori non hanno certo intenzione di renderla facile. Se ci si pensa, è qualcosa di straordinario: il pubblico del 2020 che non riesce a immaginare cosa possa succedere in The Stand. Questo adattamento, infatti, così inusuale e ingegnoso, continua a stupire nella sua forma non lineare, rendendo personaggi già familiari e la trama già conosciuta qualcosa di estraneo ed inaspettato.
Una piccola critica va alla decisione di trasporre un romanzo prettamente horror in una serie che di horror per ora ha mostrato ben poco. Tuttavia, la minaccia di Flagg sta crescendo di episodio in episodio, lasciando presupporre che si raggiungeranno livelli di tensione massima molto presto.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Episodio corale
  • Adattamento del romanzo non lineare e ingegnoso
  • Tanta carne sul fuoco
  • Mancanza della componente horror

 

“Blank Pages” si rivela essere all’altezza degli episodi precedenti. Ottimo è il cast corale e vincente è la scelta di mettere tanta carne sul fuoco: servirà per lo sviluppo delle singole storylines. Forse la serie è ancora troppo poco “horror”, ma al momento la sua struttura particolare e non lineare è protagonista della scena.

 

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