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The Terror 1×05 – First Shot a Winner, LadsTEMPO DI LETTURA 3 min

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“Fear is the path to the Dark Side. Fear leads to anger, anger leads to hate, hate leads to suffering.” (Yoda)

La serie tv di casa AMC trae il proprio titolo, per ovvie ragioni, da una delle due navi della marina britannica, HMS Terror, per l’appunto.
Tuttavia, il titolo riesce a ricollegarsi in maniera naturale e viscerale ad una delle emozioni più animalesche di una persona: il puro e semplice terrore. E finalmente, a metà stagione, riusciamo a vedere la fonte del terrore che fino al precedente episodio veniva scorta dallo spettatore negli occhi impietriti ed inebetiti degli sventurati marinai a cui si parava dinanzi Tuunbaq.
Tuunbaq, la creatura, appare in scena portando ancora più scompiglio e devastazione, ma non è l’unico elemento che cala totale confusione all’interno della serie. The Terror, infatti, ha sempre prediletto una narrazione lenta e rigorosa, cercando un difficile connubio tra orrore visivo e pura e semplice paura psicologica, per mezzo di quel lato umano che (soprattutto mediante vari e ripetuti flashback) si cerca di portare in superficie.
Il connubio viene qui ritenuto difficile per un puro e semplice motivo: potendo contare su di un minutaggio non eccessivamente agevole e volendo mostrate svariati aspetti (conformazione del paesaggio, natura umana, terrore visivo e psicologico ecc ecc) dell’avventura delle due navi, The Terror non riesce a convincere totalmente in nessuno degli aspetti, precedentemente elencati, fin qui portati in essere.
L’approccio alla tematica dell’orrore, seppur visivamente convincente, dal lato umano, e quindi dalle diatribe insite alle due imbarcazioni, lascia alquanto a desiderare. L’introduzione di una malattia legata alla mal conservazione delle scorte di cibo, considerato il periodo storico della serie e soprattutto al luogo completamente isolato in cui il tutto avviene, aggiungono un qualcosa in più che nelle prossime puntate potrebbe rivelarsi di valido utilizzo.
The Terror è una serie che fatica anche a costruire un collegamento vero e proprio tra i personaggi in scena e gli spettatori dal momento che l’empatia scenica viene complicata in maniera particolari da due fattori: il primo è sicuramente la difficile collocazione (nell’ideologica divisione tra Buoni e Cattivi) di chi appare sullo schermo; la seconda è l’alto numero di personaggi che rende oltremodo frazionato il minutaggio concesso ad ognuno di loro.
Questi due fattori, combinati insieme, non permettono allo spettatore di stringere un vero e proprio collegamento empatico: se si considera che alcuni personaggi ora inquadrati come “buoni”, due episodi fa erano inquadrati come “cattivi”, si può circa percepire cosa si vuole intendere con questo appunto.
The Terror, però, funziona così bene dal punto di vista paesaggistico e con la sua venatura horror che queste deprecabili scelte di sceneggiatura rallentano sì la serie, ma non in maniera eccessiva. La visione, proprio per tale motivo, non risulta pesante o eccessivamente noiosa, anche se ai lunghi dialoghi sarebbero da preferire i silenzi sommessi rotti qua e là dalle grida di paura e terrore dei mal riusciti Magellano. Il lato horror della serie, da come la storia si sta dispiegando, potrebbe concludersi con un telefonatissimo colpo di scena (la creatura è lo spirito del padre della giovane eschimese che cerca vendetta), ma c’è da sperare che la serie riesca a regalare qualcosa di più. Magari anche dal punto di vista umano, visto e considerato che il luogo comune del capitano alcolizzato non è che sia innovativo.
Il finale di puntata, con il faccia a faccia conclusosi amaramente per la creatura (ferita, apparentemente) lascia aperta la porta ad un suo possibile ritorno in scena in un futuro che si spera non troppo remoto visto e considerato che Tuunbaq rappresenta il vero fulcro della storia senza il quale The Terror stenta a reggersi in piedi in maniera valida.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Tuunbaq
  • Elemento del terrore
  • Personaggi con estremi alti ed estremi bassi, senza una vera e propria via di mezzo caratteriale
  • Incapacità della serie di riuscire ad empatizzare con lo spettatore
  • In alcuni punti la visione risulta sonnolenta

 

Un buon episodio, sì, ma che pedanteria narrativa.

 

Punished, As A Boy 1×04 ND milioni – ND rating
First Shot a Winner, Lads 1×05 ND milioni – ND rating

 

 

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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