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The Walking Dead 9×04 – The ObligedTEMPO DI LETTURA 4 min

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I dialoghi in The Walking Dead. Una delle maggiori discriminanti nel valutare la riuscita o no di un episodio, di una stagione, dell’intera serie. L’episodio ha in prevalenza parti dialogate? Rottura di palle. Ha in prevalenza azione? Capolavoro. Non con questa drasticità, però la forbice qualitativa della serie è sempre stata immensa. Non a caso il luogo comune vedeva season premiére, season finale e midseason come centri nevralgici degli eventi, con conseguente buon risultato, e tutto ciò che passava in mezzo come dei riempitivi dal valore dubbio.
In qualche modo questa nona stagione, complice un diverso apporto qualitativo e una conseguente minore insofferenza, sta spingendo lo spettatore a tirare un po’ le somme.
Questa 9×04 ha dalla sua quattro differenti momenti che caratterizzano l’episodio, nonché un differente spettro di come una capacità dialogica non eccelsa possa ottenere differenti risultati a seconda del contesto in cui è ambientata.
Sul piedistallo, il sospirato confronto tra Daryl e Rick. I dialoghi tra i due sono essenziali e lineari, risultato di una premessa che sembrava ben peggiore (Daryl che letteralmente rapisce Rick per depistarlo poteva portare ad uno scontro frontale irreparabile). Il confronto tra i due non si basa tanto su quelle poche e astratte parole che si scambiano, senza in realtà arrivare ad un compromesso, se non confermando un affetto e una stima reciproca. Il confronto e una sorta di tregua avvengono grazie all’azione e alla risalita da quella buca dove entrambi erano caduti. Lo spettatore vede i due protagonisti in una situazione critica e la suspense ha la meglio, mettendo in secondo piano questioni etiche, fondamenti di comunità e voglia di ammazzare qualcuno. In questo modo il dialogo non è in primo piano, ma è assolutamente efficace.
Altro dialogo servito all’azione è quello di Carol con i saviors “ribelli”. A dire la verità la porzione di minutaggio limitata e il mistero rimasto sull’esito dello scontro non forniscono molti elementi per farsi un’idea. Sta di fatto che anche in quel caso lo spettatore è distolto dalle battute, strumenti utili per preparare all’azione.
Più complesso il discorso che riguarda il confronto tra Michonne e Negan. La conclusione che se ne trae qual è? Negan in realtà è mezzo impazzito e vuole vedere la sua mazza (???). Si respira tensione anche in questo dialogo, in cui Michonne ha palesemente il coltello dalla parte del manico, se non altro perché è dalla parte giusta della cella. Si respira tensione perché anche lo spettatore ha un’esperienza particolare con Negan, avendo causato lui gli ultimi shock della serie. Il dialogo in cui si parla di vita passata, di lutti, di figli è un crescendo che porta alla fine solamente ad una momentanea conferma: Negan non è al momento il villain principale, bensì l'”oggetto” della discordia tra diverse vedute interne alla stessa macro-comunità. A meno di ribaltoni la domanda da porsi sarà: chi tra loro lo ucciderà? E che conseguenze porterà ciò?
Padre Gabriel e la mondezzaia hanno invece la parte di episodio che veramente non si capisce perché esiste. Chi scrive ha visto il precedente episodio pochi giorni fa e letteralmente non è rimasta traccia nella memoria della loro storyline. Che voleva fare la tizia? Scappare via con l’elicottero? Perché prima tenta di uccidere l’amico suo e poi lo chiude in un furgone con un bigliettino dei Baci Perugina? Si era andati forse troppo nel profondo e The Walking Dead doveva mantenere la sua percentuale di insulti ricevuti.
Altro aspetto che può portare a galla l’irritazione dei bei tempi è il temporeggiare che portava Maggie e Daryl nella scorsa stagione a incamminarsi insieme nella via della vendetta, per arrivare a questo episodio dove Maggie si mette in viaggio per arrivare a uccidere Negan. Quanti episodi ancora passeranno, considerando il cliffhanger con Rick trafitto in mezzo a due orde e Carol che non si sa bene che sta facendo?
Certo, si può confermare che questa stagione sta dando allo show una nuova giovinezza. La lamentela che in un quarto episodio non sia successo un decisivo evento che magari ci si poteva lontanamente aspettare, è la conferma che anche gli episodi intermedi vengono vissuti con la sensazione che da un momento all’altro possa succedere qualcosa. Considerando il livello di prevedibilità delle precedenti annate, non è roba da poco.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Rick&Daryl
  • Sospensione della vicenda di Carol
  • Cliffhanger finale
  • Negan impazzito
  • Tutta la parte nella discarica
  • Si temporeggia comunque un po’
  • Lunghetto il dialogo tra Michonne e Negan, per il risultato che ne consegue

 

The Walking Dead sembra star vivendo una nuova era, purtroppo tanti momenti degni del recente passato spingono a mantenersi ancora su una valutazione prudente.

 

Warning Signs 9×03 5.03 milioni – 2.0 rating
The Obliged 9×04 5.10 milioni – 2.0 rating

 

Sponsored by The Walking Dead Italia, Andrew Lincoln Italy

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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