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The Watch 1×03 – The WatTEMPO DI LETTURA 3 min

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Recensione The Watch 1x03Continuano le avventure (o disavventure) degli eroi (o antieroi) che dir si voglia, di The Watch, creati dalla penna di Terry Pratchett.
Questo terzo episodio dal simpatico titolo “The Wat”, si apre, dopo il finale a sorpresa del precedente, con la visione di una ragazza che, spaventata, assiste da sotto al letto all’omicidio di un uomo e una donna – sfortunatamente i suoi genitori – da parte di un membro della Gilda degli Assassini (vicino si nota la maschera della Gilda di appartenenza).
Tra canzoni cantate nel dormiveglia da Sam Vimes e travestimenti vari, questo episodio si prospetta sin dalla sua apertura scoppiettante e divertente. Gli autori hanno reso molto bene l’ironia che contraddistingue la maggior parte dei romanzi dell’autore.

Wonse: “Are you ready? You wanted to watch the Watch. Mixed a surveillance spell.”
Carcer: “I’m ready.”
Wonse: “You haven’t answered any of my questions. These silent partners of yours?”
Carcer: “Tell me about the spell.”
Wonse: “You’ll see and hear whatever Vimes sees and hears.”
Carcer: “Will he know I’m watching him?”
Wonse: “We connect your minds through a shared memory. Choose one that’s meaningful. Strong.”
Carcer: “Got just the thing.”

UNA MONETA PER I TUOI PENSIERI


Carcer decide definitivamente di fidarsi della strega Wonse: userà un incantesimo per connettere la sua mente a quella del capitano della The Watch Sam Vimes. Sentirà e vedrà tutto ciò che Sam Vimes sente e vede.
La storyline di questo personaggio si fa sempre più interessante e oscura: non sembra infatti un semplice stregone ma un personaggio complesso. I suoi motivi di risentimento verso Sam Vimes sono comprensibili ma sicuramente c’è qualcosa di più che gli autori ancora non rivelano, lasciando lo spettatore nel mistero.
Anche il personaggio di Wonse, seppure ancora avvolto nella nebbia, sembra promettente e prossimo a svilupparsi in maniera più compiuta.

NO KILLING WITHOUT PAY


Alla trama di Carcer si intreccia fittamente quella parallela che segue da vicino Sam Vimes e la sua compagnia in una missione sotto copertura. I quattro, infatti, inscenano un’esibizione per diventare parte della Gilda dei Musicisti.
L’esibizione porta subito a ridere e la comicità è data, in particolare, dai costumi che indossano; infatti, sembrano parte di una strana band metal. Dalla riuscita del pezzo, comunque, sembra proprio che l’abbiano già fatto. Si spera di vederli di nuovo in azione.
La musica è una tema che percorre tutto l’episodio. Lo apre e lo chiude come in una poetica composizione ad anello.
Il piano perfetto si sviluppa seguendo i passi, appunto, dei membri della The Watch e di Lady Ramkin che, anch’essa sotto copertura, si introduce nella Gilda degli Assassini. Indossando una maschera dai toni antichi riesce ad infiltrarsi e a scoprire i segreti celati all’interno dell’organizzazione. É interessante la sua abilità nel muoversi e nello scavare.
Il dialogo con la Morte, che torna anche in questo episodio, è apprezzabile e fa capire qualcosa in più sulla figura di questa donna così particolare. Tuttavia, allontanandosi dal piano, da subito si sospetta che un qualche tipo di compromesso dovrà essere raggiunto da tutto il gruppo.
Apprezzabile è anche la riunione dei membri della Gilda degli Assassini per la consegna delle tessere di partecipazione. L’apparenza è quella di una setta. Tutto è molto sinistro, a partire dal detto “Nil mortifi sine lucre”.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • I canti ad opera del Capitano Sam Vimes e di Lady Ramkin
  • La scaltrezza e allo stesso tempo fragilità di Lady Ramkin
  • Il piano di Carcer e Wonse contro Sam Vimes
  • La finta esibizione musicale e i costumi di scena di Vimes e compagni
  • Goodboy che si agita nel suo contenitore
  • L’approfondimento su Lady Ramkin
  • Gli episodi durano sempre troppo poco

 

E anche questa settimana The Watch ha sorpreso con la sua trama avvincente e l’ironia sagace dei suoi personaggi. Gli autori stanno mantenendo le promesse dell’episodio pilota, per il momento. Tutti presenti al prossimo appuntamento!

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La notte sognivaga passeggia nel cielo ed il gufo, che mai dice il vero, sussurra che sono in me draghi ch'infuocano approdi reali e assassini seriali, vaghi accenti d'odio feroce verso chiunque abbia una voce e un respiro di psicosfera che rende la mia indole quanto mai nera. Però sono simpatica, a volte.

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