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Watchmen 1×07 – An Almost Religious AweTEMPO DI LETTURA 5 min

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Uno dei personaggi cardine della saga fumettistica (e non solo) di Watchmen è sicuramente il Dr. Manhattan. Pur non essendo incluso tra i personaggi della serie televisiva, qualsiasi spettatore con una minima conoscenza della storia originale spera ancora nella comparsa, in futuro, del personaggio di Jon Osterman. Lindelof ha voluto giocare su questa aspettativa da parte dei fan, tentandoli con vari rimandi e riferimenti che sono invece ancora del tutto assenti nei confronti di Nite Owl.
In particolar modo, questo episodio presenta spesso e sotto varie forme il personaggio del Dr. Manhattan, preparando lo spettatore al colpo di scena finale senza però fargli sospettare nulla nel corso della visione. L’episodio comincia appunto con un documentario su Jon Osterman, le sue origini, la sua “ascesa a divinità” e il suo contributo nella guerra in Vietnam. Proprio in Vietnam si sposta poi la narrazione, con il primo di numerosi flashback sull’infanzia di Angela Abar. Ed è in questi flashback che è riscontrabile la maggior concentrazione di rappresentazioni dell’eroe dalla pelle blu (che sia sotto forma di bambole, di pupazzi, statuine o cartonati) probabilmente a suggerirci in maniera velata il legame che intercorre tra i due.
Ad ogni modo, il personaggio chiave della narrazione di questo episodio (così come Will Reeves lo era nello scorso) è proprio Angela Abar, ancora impegnata a riprendersi dopo aver vissuto i ricordi di suo nonno. I flashback di Angela spesso rievocano quelli di Will e si intrecciano tra loro in maniera anomala, rendendo chiaro come non sia solo lo spettatore a “tuffarsi” in quel determinato ricordo, ma Angela stessa, che pian piano sta recuperando la propria identità.

Dad: “People who wear masks are dangerous, Angela, and we should be scared of them.”
Angela: “Why?”
Dad: “Well, they’re hiding something.”

Già a inizio episodio viene mostrata l’ispirazione che ha dato vita all’attuale alter ego di Angela, ovvero la protagonista di un film di blaxploitation: “Sister Night”. Ad influenzare la scelta di questo nome, però, può celarsi ben più di un semplice film. Caratteristica ovviamente delle suore è il loro legame indissolubile con Dio, ma Angela, pur accostandosi ad esse nella rappresentazione della sua Sister Night, non ha mai mostrato alcun collegamento alla religione. A fine episodio viene confermato effettivamente che la religione stessa non ha nulla a che fare con Sister Night (almeno non nella concezione convenzionale del termine), ma un Dio forse sì.

“Thou shall not leave.”

Con una meravigliosa transizione dagli occhi di Angela ai finestroni di un tribunale, la scena passa al lato che si riconferma il più grottesco e bizzarro della serie: quello di Adrian Veidt. Il personaggio è ora sotto processo per aver tentato di fuggire. Tra varie sequenze decisamente troppo sopra le righe, degna di nota è la rappresentazione (sotto forma di disegno) della creatura scatenata proprio da Veidt per attuare il suo piano di pace. Con un tassello in più in quasi ogni puntata, anche lo spettatore privo di basi fumettistiche sull’opera riesce così a capire pian piano quali effettivamente sono stati gli eventi che hanno gettato le basi per gli avvenimenti del serial televisivo, ovviamente invece già ben chiari dal principio per i lettori di vecchia data dell’opera cartacea.
Per quanto riguarda le sorti di Ozymandias, ancora non è chiaro dove la serie voglia esattamente andare a parare, essendo il personaggio fin ora più a sé stante sia nella trama che nello “stile” di narrazione.

“So many prayers unanswered… You wouldn’t believe what people ask him for. They beg and beg and beg for his help. Beg for him to come down from the heavens, and make things better. But he ignores them, every single one. Do you know why? Because Dr. Manhattan isn’t listening. He’s not even on Mars. (He’s) right here in Tulsa… pretending to be human.”

“An Almost Religious Awe” non concede un attimo di respiro al pubblico e inserisce una rivelazione scioccante dietro l’altra, in vista del plot twist definitivo a fine episodio: degno di menzione è ovviamente il piano di Joe Keene che rivela appunto all’agente Blake di voler diventare un nuovo Dr. Manhattan. Ancor più sconvolgenti sono le rivelazioni attorno alla figura di Lady Trieu, a partire dalle origini della sua “figlia/madre” Bian fino all’enigmatico elefante trovato connesso ad Angela.
Chiaramente, però, il maggior colpo di scena è quello annunciato dalla citazione poco sopra: il Dr. Manhattan non è più su Marte, come era fino ad ora lecito pensare, bensì si finge un umano. Inoltre Angela, protagonista della storia, ne è sempre stata a conoscenza… dato che lo ha sposato.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • I flashback di Angela e il modo in cui si connettono ai ricordi di Will
  • Una rivelazione dietro l’altra e diversi plot twist concatenati
  • Il colpo di scena finale
  • Finalmente Dr. Manhattan
  • Le scene di Ozymandias ancora un po’ troppo sopra le righe

 

Con “l’aggiunta” di Manhattan al roster di personaggi che compongono la serie, si aprono mille possibilità per le restanti due puntate di Watchmen e la concentrazione sarà ovviamente tutta sulla gestione del personaggio. “Solo” al settimo episodio già molti misteri sono stati risolti, ma tante altre domande sono prive di risposte chiare e la serie di Lindelof ha ormai abituato gli spettatori ad aspettarsi sempre di più ogni settimana. Anche stavolta il risultato complessivo è stato ben più che soddisfacente ed è lecito aspettarsi altrettanto anche negli ultimi due appuntamenti ormai rimasti.

 

This Extraordinary Being 1×06 0.62 milioni – 0.2 rating
An Almost Religious Awe 1×07 0.77 milioni – 0.3 rating

 

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