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What/If 1×01 – PilotTEMPO DI LETTURA 4 min

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What-If-1x01“Everything happens for a reason. Think about that for a moment. All your efforts… personal, professional, carnal… utter and absolute slaves… to some cosmically predetermined set of outcomes.
As if we have no say in, let alone culpability for, the defining moments in our lives. If you want a life of purpose by inverting the notion… that everything happens for a reason. Redefine it. Not as some future explanation for terrible tragedy or glorious achievement but as validation… of the deliberate choices that lead us to these critical junctures in the first place.”

Avete mai avuto l’idea di estrapolare una storica frase da una serie tv conosciuta a livello planetario per cercare di porla come nocciolo fondamentale (a livello filosofico) di un prodotto seriale attorno al quale costruire una storia capace di reggersi in piedi? No? Ebbene, Netflix e la Warner Bros, invece, hanno pensato bene di investire in un’idea di questo tipo.
Ecco quindi che Daniel Faraday sembra resuscitare ed insieme a lui parte del suo celeberrimo monologo proferito in conclusione della quinta stagione di Lost: “Siamo noi. Noi siamo le variabili. Le persone. Noi pensiamo, ragioniamo, compiamo scelte, abbiamo il libero arbitrio… noi possiamo cambiare il nostro destino.
What/If, ennesimo prodotto di casa Netflix che gioca a fare l’adulto senza averne le effettive capacità, si presenta al suo pubblico con un plot decisamente modesto e dal quale si fatica a comprendere da dove esattamente dovrebbe scaturirne del potenziale: una giovane coppia alle prese con una piccola (anche se non troppo come scoprirà la protagonista in conclusione di episodio) crisi finanziaria si trova nella spiacevole posizione di accettare un più che disdicevole, ma multimilionario, accordo con una misteriosa investitrice interpretata da Renée Zellweger.
Ci sono solamente un paio di elementi che rendono What/If sufficientemente decente da poter essere seguito senza eccessivi patemi d’animo (ma con l’imperativo di non porsi troppe domande).
Il primo è sicuramente l’atmosfera e le riprese ansiogene che permettono non solo alla Zellweger ma all’intero cast di rendere la serie magnetica calamitando l’attenzione dello spettatore. Il secondo è l’elemento mistery che viene parzialmente rivelato nelle riprese finali dell’episodio, ma che permea l’intera visione: personaggi criptici e situazioni al limite del sovrannaturale (inutile dire come Anne Montgomery appaia in più occasioni un’entità astratta all’interno dello show) permettono non tanto alla serie di reggersi in piedi, quanto più allo spettatore di reggere durante la visione fino alla fine dell’ora circa di puntata.

“Assert authority over chance, fate and destiny, because everything does happen for a reason. And that reason is you. To attain elite success, you must be willing to make the hard choices, do the unpleasant things, risk your most valuable assets and do away with the shackles designed by society to limit us: love, marriage, children.
And above all, the uninvited imposition of lesser people’s moral agendas. Because nothing worthwhile is ever achieved without sacrifice. And true greatness only comes to those willing to pursue it… at… any cost.”

È poi da annotare come si tenda ad accentuare eccessivamente il lato spooky della Zellweger con chiaro depotenziamento non solo del personaggio, ma anche della storia: rappresentando a conti fatti non solo la “villain” (se così può essere definita) della serie, ma anche l’elemento cardine narrativo che, con la propria introduzione, inizia a sconvolgere la vita della giovane coppia e della storia stessa, così che la sua progressiva decaduta inficia quanto di buono inizialmente appariva possibile poter costruire.
Insomma, i buoni propositi durano poco, giusto il tempo per lo show di tirare troppo la corda relativamente ai pochi elementi di buona fattura presenti al suo interno. Del resto rimane ben poco da salvare.
Regia e sceneggiatura del pilot sono state affidate a Phillip Noyce e Mike Kelley, entrambi già in collaborazione in Revenge, non un prodotto in grado di rappresentare un background così valido.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Renée Zellweger
  • La trama, quando riesce a concentrarsi in maniera più che sufficiente sulla storia
  • Elemento mistery
  • Atmosfera ansiogena
  • Renée Zellweger
  • Una trama che conduce a delle conclusioni forse eccessivamente semplicistiche
  • Gestione dei rapporti umani lasciata allo sbando
  • Tensione tra Lisa e Sean completamente ingiustificata

 

What/If: una serie con una trama a tratti interessante ed a tratti inconcludente ed eccessivamente semplicistica. A far da padrone rimane l’elemento filosofeggiante del destino di cui gli uomini sono fautori. Ma l’esposizione ed il contesto lasciano decisamente a desiderare. In conclusione, quanto visto è sufficiente ma basta per una visione giusto per occupare i tempi morti in attesa di serie di ben altro livello. Piacevole passatempo estivo? Potrebbe esserlo.

 

Pilot 1×01 ND milioni – ND rating

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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