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Wilfred 4×04 – AnswersTEMPO DI LETTURA 4 min

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In our quest for the answers of life we tend to make order out of chaos, and chaos out of order.
Jeffrey Fry

Dopo la pausa presa nel precedente episodio, ci si rituffa pienamente nel clima angosciante e misterioso che questa quarta stagione ha promesso di riservarci. Il risultato è vincente.
Si è detto che Wilfred è la serie dei troll per eccellenza. Questa volta però la risoluzione è molto sottile e il finale dell’episodio non fa che farci tirare un sospiro di sollievo. Già il titolo mette le cose in chiaro: “Answers”. Le risposte, come è normale che sia in un quarto episodio, ancora non arrivano definitivamente, però sia Ryan viene indirizzato verso la soluzione del mistero, sia noi spettatori veniamo indirizzati verso la natura della soluzione del mistero.
Il trip che si espande per quasi tutto l’episodio ha del geniale. La gag di Wilfred che gratta la porta come i cani sono soliti fare nasconde un significato più profondo della risata momentanea. E dal momento in cui Ryan osserva Wilfred aprire la porta normalmente si scatena tutta la sua paranoia e tutta la sua personalità disturbata. Ecco quindi alcune chicche totalmente nonsense per i fan: Kristen che diventa una spia conoscitrice delle arti marziali, Jenna tatuata e castana, ma soprattutto Wilfred umano, senza costume da cane e con i capelli lunghissimi. La rivelazione, abbastanza scontata, sulla natura onirica e lisergica delle visioni di Ryan è anche un messaggio verso gli spettatori: il finale non prevederà rivoluzioni totali, scherzi o complotti. La natura dell’apparizione di Wilfred, si inizia ad intravedere, ha una natura molto più spirituale ed intimista. Il grande merito di questa bizzarra comedy, è quello di portarci a prendere sul serio alcuni aspetti. Veniamo quindi a conoscenza di un approfondimento sul mito del “God Dog” (evito di tradurre). E come in tutte le mitologie e culti, la divinità non è mai sola. La lotta eterna tra male e bene si estende anche in un culto chiuso dopo pochi anni “perché stupido”, dove l’oggetto dell’adorazione è un uomo vestito da cane. Chi sarà quindi Wilfred? Mataman o Krungel? Il Dio buono che si manifesta ad un “chosen-one” per condurlo alla felicità, oppure il Dio malvagio (Trickster God) che vuole farlo sprofondare nel baratro?
Questa rivelazione, che pone Ryan in uno stato di apparente e momentanea serenità, potrebbe far storcere il naso a molti. In realtà, gusti a parte, bisogna riconoscere che in questo modo si è raggiunta la virtù maggiormente essenziale in una serie TV, o in un qualsiasi altro tipo di narrazione: la coerenza. Qual è stata la tematica centrale di queste tre stagioni e spicci? Il rapporto tra Wilfred e Ryan. E questo rapporto ha sempre vissuto una particolare ambiguità. Ryan, e noi spettatori, non siamo stati mai in grado di capire se le azioni del cane parlante fossero delle semplici burle e tentativi di rovinare la vita del povero malcapitato, oppure dei messaggi da leggere tra le righe per fargli capire cose importanti sulla vita e sul modo di affrontarla. Nessuno è mai riuscito a venire a capo di questo punto essenziale, ed è giusto che il dubbio finale sia basato proprio su questo: Mataman o Krungel? Che poi i risvolti di questa profonda vicenda umana siano totalmente demenziali, non fa che arricchire i pregi dello show. Arrivare a discutere di massimi sistemi utilizzando due nomi assolutamente ridicoli, di cui uno la storpiatura dell’onnipresente Matt Damon, significa aver raggiunto un obiettivo.
Wilfred non ha dovuto mai chiedere niente a nessuno: è una serie assurda, costituita da pochi episodi, mai trascinata per le lunghe. Ciò che ci voleva dire, ce lo sta dicendo, a modo suo è vero, ma ce lo sta dicendo. E forse il fatto che solo in pochi si stiano godendo questa comedy demenziale e filosofica allo stesso tempo, non fa che renderla ancora più nobile.

PRO:

  • L’atmosfera psichedelica
  • Mataman o Krungel?
  • Wilfred umano, Jenna castana, Kristen lottatrice
  • Wilfred che gratta la porta, Wilfred che apre la porta
  • Filosofia profonda e demenzialità estrema si incontrano
  • “Got this idea from a Batman movie”
CONTRO:
  • La possibilità di avere una convinzione in un episodio e vedersela mandare all’aria nell’episodio dopo (se non addirittura nello stesso)
Questo episodio tocca vette raramente raggiunte in Wilfred, ma non ci accontentiamo. Una fede cieca ci porta a credere che si potrà fare ancora di più entro la fine.
Loyalty 4×03 ND milioni – ND rating
Answers  4×04 ND milioni – ND rating
VOTO EMMY 

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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